Lago Göllersee – Cima Göllerspitz-Setz (1097 m) – Parete Rossa/Rotwand – Gruppo Monte Corno – aprile 2024

Il Lago Göllersee, la Cima Göllerspitz-Setz, posta a 1097 metri di quota, e la Parete Rossa/Rotwand si trovano nel Gruppo del Monte Corno/Trudnerhorn nell’area boschiva posta tra la Bassa Atesina/Unterland, la Val d’Ega/Eggental e la Val di Fiemme.

I tre punti di interesse possono essere raggiunti congiuntamente con percorso che parte dal paese di Aldino/Aldein; il tracciato presenta un dislivello moderato ed uno sviluppo piuttosto rilevante e permette di godere anche di belle viste panoramiche sulla Bassa Atesina e la Mendola/Mendel (QUI la “pillola” su Aldino).

Il percorso comincia da Aldino (1184 m), seguendo in discesa la strada asfaltata principale si giunge, in breve, al bar-ristorante Schönblick; da qui si segue a destra il sentiero 17 con indicazioni Göllersee-Göllerspitz-Setz.

Il sentiero percorre dapprima una breve stradina asfaltata entrando poi nel bosco e procedendo in saliscendi su fondo terroso e sassoso fino al bivio per l’Hexenstein (Sasso delle Streghe); volendo, in breve, si può seguire a destra la deviazione che porta, in leggero saliscendi nel bosco, al grande masso Hexenstein.

Tornati sul sentiero principale si continua verso il Lago Göllersee, procedendo in discesa su sentiero nel bosco si giunge, quindi, al Lago Göllersee (1081 m, 40 minuti dalla partenza).

Continuando sul sentiero 17 verso la Cima Göllerspitze-Setz si procede in saliscendi nel bosco su sentiero ghiaioso e terroso; si giunge, quindi, al bivio per la Rotwand (Parete Rossa) ed il Burgstallegg; rimanendo sul sentiero per la Cima Göller si procede nel bosco, si ignora un altro bivio per la Rotwand e si giunge ad un ulteriore diramazione indicante la Cima Göller in entrambe le direzioni.

Si segue il sentiero dritto procedendo in leggera salita nel bosco e giungendo a delle panchine, il sentiero sale ora ripidamente nel bosco su traccia terrosa e sassosa fino alla Cima Göllerspitz-Setz (1097 m, 40 minuti dal lago 1.20 ore dalla partenza, attenzione a non sporgersi troppo verso la parete sottostante).

Continuando il percorso sul sentiero si scende sul versante opposto scendendo piuttosto ripidamente fino a tornare il bivio con doppia diramazione indicante la Cima Göllerspitz incontrato in salita; procedendo in leggera risalita si ignora nuovamente il bivio indicante la Rotwand e si torna al successivo bivio incontrato all’andata indicante Rotwand (Parete Rossa) e Burgstallegg.

Seguendo a destra si sale, quindi, su sentiero sterrato nel bosco trovando, in breve, la diramazione per la Rotwand; si procede in saliscendi su sentiero terroso e sassoso nel bosco, ad un bivio si tiene la sinistra verso la Rotwand salendo al punto panoramico verso la Rotwand-Parete Rossa e la Bassa Atesina (30 minuti dalla Cima Göllerspitz, 1.50 ore dalla partenza).

Scendendo in breve sul versante opposto si giunge ad una strada sterrata e si procede verso il Burgstallegg, si supera l’area di un’azienda agricola con animali ed in breve si trova, quindi, il bivio tra Burgstall e Burgstallegg.
Si prende a destra per il Burgstallegg procedendo su sentiero nel bosco prima in discesa e poi in risalita fino al punto panoramico Burgstallegg con resti di rovine di un vecchio castello (40 minuti dalla Rotwand, 2.30 ore dalla partenza).

Scendendo nel bosco sul versante opposto, piuttosto ripidamente, si giunge ad alcuni bivi ai quali si segue verso Aldino e Burgstall giungendo all’incrocio con la strada asfaltata nei pressi del Maso Burgstall e della fermata dell’autobus Unterlehen (15 minuti dal Burgstallegg, 2.45 ore dalla partenza).

Da qui si può tornare ad Aldino in risalita o tramite il sentiero 17  passando dai pressi del Maso Eigerer o, con cautela, lungo la strada asfaltata o tramite il bus (30 minuti a piedi, 3.15 ore dalla partenza).

Percorso: Aldino – Hexenstein (Sasso delle Streghe) – Lago  Göllersee –  Cima Göllerspitz-Setz – Rotwand-Parete Rossa –  Burgstalleg – Burgstall – Aldino

Sentieri: 17

Dislivello: 350 metri in salita e discesa considerati i tanti saliscendi

Tempo di percorrenza: 3.15 ore totali

Quota massima: 1184 m

Difficoltà: E itinerario che presenta difficoltà tecnica contenuta (presenza, comunque,di alcuni tratti un po’ ripidi e non sporgersi nei punti panoramici); sviluppo totale lungo di circa 11 chilometri.
Fare attenzione ai tanti bivi presenti lungo il percorso

Data di percorrenza: aprile 2024

Annotazioni: se di volesse tronare dal Burgstall-Unterlehen ad Aldino con i mezzi pubblici è bene informarsi, in questo caso, su mezzi e orari.

Esperienza di Stefano: è bene seguire sempre attentamente la cartina topografica e le indicazioni ai tanti bivi presenti ed, inoltre, scegliere una giornata con buona visibilità per godere degli ampi panorami visibili da diversi punti del percorso

Tratto tra Aldino e il bar ristorante Schönblick

Indicazioni nei pressi del bar ristorante Schönblick

Primo tratto del sentiero 17

Deviazione per l’Hexenstein

Hexenstein-Sasso delle Streghe

Verso il Lago Göllersee tornati sul sentiero principale

Lago Göllersee

Tratto verso il bivio tra Cima Göllerspitz e Rotwand-Burgstallegg

Bivio tra Cima Göllerspitz e Rotwand-Burgstalleg

Verso la Cima Göllerspitz

Cima Göllerspitz-Setz

Tornando al bivio Cima Göllerspitz e Rotwand-Burgstalleg

Salendo alla Rotwand (Parete Rossa) una volta tornati al bivio tra Göllerspitz e Rotwand – Burgstallegg

Punto panoramico sulla Rotwand-Parete Rossa

Tratto verso il Burgstallegg

Al punto panoramico Burgstallegg con resti di rovine

Scendendo al Burgstall


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime della Mendola, delle Maddalene e del Monte Corno

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val d’Ega e nel Parco del Monte Corno

Waalweg di Marlengo/Marling – Val d’Adige – aprile 2024

I Waalweg della Val Venosta/Vinschgau ed della Val d’Adige/Etschtal nell’area attorno a Merano/Meran sono antiche rogge, cioè canali irrigui, ancora funzionanti, scavati secoli fa per canalizzare l’acqua molto preziosa soprattutto in zone caratterizzate da precipitazioni relativamente scarse.

Anche l’area del paese di Marlengo/Marling, situato nei pressi di Merano, ospita dei sentieri Waalweg; viene qui descritto un percorso parzialmente ad anello, dal dislivello moderato ma dal lungo sviluppo, che (con anche bellissime vedute panoramiche) permette di visitare i Waalweg di Marlengo nel tratto che porta da Marlengo a Tel/Töll, frazione di Parcines/Partschins posta all’imbocco della Val Venosta (QUI la “pillola” su Marlengo, QUI quella su Merano e QUI quella su Parcines e le sue frazioni).

Il percorso comincia dal centro del paese di Marlengo (340 m), seguendo le indicazioni numero 33 per i Waalweg di Marlengo si sale su stradina asfaltata, a tratti ripida, fino a raggiungere i Waalweg nei pressi del ristorante Waalheim (441 m, 20 minuti dalla partenza).

Seguendo le indicazioni per il Waalweg verso Tel/Töll si procede verso destra lungo la roggia (attenzione a qualche tratto un po’ stretto); il sentiero tocca anche diverse installazioni esplicative di storia, flora e geologia della zona.
Alternando tratti nel bosco ad altri più aperti si giunge alla casa del Waaler (l’antico guardiano del Waalweg) e, ignorato il bivio del sentiero 35B, si giunge al ristorante Waldschenke ed al punto di ristoro Larchwalder.

Ignorato al momento il bivio della strada 35 per Marlengp si continua sul Waalweg verso Tel, si costeggia la roggia in un tratto con meleti toccando il ristorante-residence Aqualis; continuando il cammino tra tratti nel bosco ed altri più aperti si giunge al punto di ristoro Schönblick.

Si prosegue, quindi, lungo la roggia tra spazi aperti tra meleti fino al bivio per Foresta/Forst (frazione di Lagundo), ignorato il bivio seguendo il Waalweg si rientra nel bosco fino ad incrociare una stradina con bivi; continuando lungo il sentiero Waalweg si prosegue nel bosco superando anche due ponti in ferro ad alcuni un po’ stretti con passerelle.
Si giunge, quindi, all’ultimo tratto del sentiero Waalweg, ignorati vari bivi si prosegue in tratto più ombreggiato e, con breve, discesa si giunge nei pressi della centrale idroelettrica di Tel posta lungo la strada della Val Venosta (530 m, 1.40 ore dal ristorante Waalheim, 2.00 ore dalla partenza).

Ritorno per lo stesso percorso con alcuni saliscendi fino al ristorante Waldschenke ed al punto di ristoro Larchwalder in 1.20 ore, 3.20 ore dalla partenza.

Si segue, quindi, la stradina asfaltata numero 35 verso Marlengo che scende portando ad un bacino artificiale e poi al centro di Marlengo, 20 minuti dal ristorante Waldschenke e dal punto di ristoro Larchwalder 3.40 ore dalla partenza.

Percorso: Marlengo – Waalheim – Waldschenke/Larchwalder –  Schönblick – Tel –  Schönblick – Waldschenke/Larchwalder – Marlengo

Sentieri: 33 – Waalweg Marlengo – 35

Dislivello: 200 metri in salita e discesa

Tempo di percorrenza: 3.40 ore totali

Quota massima: 550 m

Difficoltà: E itinerario che presenta difficoltà tecnica contenuta (attenzione lungo il Waalweg ad alcuni tratti un po’ stretti); sviluppo totale lungo di circa 13 chilometri

Data di percorrenza: aprile 2024

Annotazioni: è bene controllare i periodi di apertura dei vari punti di ristoro; i Waalweg sono in autunno ed inverno senza acqua, solitamente sono, invece, funzionanti tra la primavera e l’estate.
Il Waalweg di Marlengo presenta anche un altro tratto che si sviluppa dal ristorante Waalheim fino a Cermes e Lana, vista la lunghezza del percorso è consigliabile percorrerlo separatamente, oppure percorrere integralmente il Waalweg da Lana a Tel (12 chilometri solo andata) tornando poi con i mezzi pubblici (informarsi, in questo caso, su mezzi e orari).

Esperienza di Stefano: io ho percorso questo itinerario in primavera appena aperta l’acqua lungo i Waalweg (in estate fare attenzione al caldo potenzialmente molto elevato in diverse giornate); è bene, inoltre, scegliere una giornata con buona visibilità per godere degli ampi panorami visibili da diversi punti del percorso

Chiesa di Marlengo

Salendo al Waalheim

Ristorante Waalheim

Lungo il Waalweg di Marlengo verso Tel

Casa dell’antico Waaler (guardiano del Waalweg)

Ristorante Waldschenke

Punto di ristoro Larchwalder

Ristorante-residence Aqualis

Punto di ristoro Schönblick

Termine del Waalweg di Marlengo a Tel lungo la strada della Val Venosta (frazione di Parcines)

Discesa a Marlengo sulla strada numero 35 una volta tornati al punto di ristoro Larchwalder ed al ristorante Waldschenke


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime della Mendola, delle Maddalene, del Monte Corno e del Monte San Vigilio

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val d’Adige

Velloi/Vellau (970 m) – salita da Lagundo/Algund – Gruppo di Tessa – aprile 2024

Il paesino di Velloi/Vellau, frazione di Lagundo/Algund, è posto a 970 metri di quota nel Gruppo di Tessa/Texel Gruppe; il piccolo borgo montano è posto in posizione idilliaca tra meleti e pascoli con magnifica vista panoramica sull’area di Merano/Meran e dintorni e verso diverse cime del Gruppo di Tessa e delle Alpi Sarentine (QUI la “pillola” su Lagundo e QUI quella su Merano).

La frazione di Velloi è raggiungibile sia in macchina che in seggiovia da Lagundo, è però possibile arrivare al paesino tramite un percorso a piedi ad anello, dal dislivello e sviluppo piuttosto rilevanti, che tocca anche altri punti di interesse come il Waalweg di Lagundo e diversi massi erratici.

Il percorso comincia dal centro di Lagundo (360 m), seguendo le stradine del paese si giunge a Plars di Mezzo/Mitterplars ove è anche posta la stazione a valle delle seggiovia per Velloi; seguendo il sentiero 20 “Burgweg” si sale in breve su fondo ciottolato, in moderata pendenza, fino al Cafè Konrad (fin qui, volendo, anche direttamente dal centro di Lagundo sulla stradina asfaltata 25A).

Si segue, quindi, a sinistra il sentiero 25A per Velloi/Vellau seguendo in breve il Waalweg (roggia) fino ad un vicino bivio; rimanendo sul sentiero 25A per Velloi si sale su fondo ciottolato con alcuni tratti ripidi, lungo la salita sono posti anche diversi pannelli informativi sulla storia vinicola della zona.
Il sentiero entra, quindi, nel bosco e salendo su traccia terrosa e sassosa raggiunge diversi massi erratici fino alle grandi rocce Schlundenstein (550 m, 1.00 ora dalla partenza).

Seguendo sempre il sentiero 25A per Velloi si sale in moderata pendenza, con qualche tratto più ripido, con percorso nel bosco passando diverse volte anche sotto la seggiovia; il tracciato tocca anche diversi altri massi erratici giungendo all’incrocio con la strada asfaltata.
Rimanendo a destra sul sentiero si rientra nel bosco salendo piuttosto ripidamente fino ad incontrare nuovamente la strada asfaltata; seguendo la strada si sale quindi verso Velloi dapprima raggiungendo il bivio col sentiero 21 e poi il bivio per la stazione a monte della seggiovia proveniente da Lagundo (con anche stazione a valle della cestovia per la Malga Leiter e diversi punti di ristoro), gli impianti sono, volendo, raggiungibili con 5 minuti di cammino dal bivio.

Continuando sulla strada asfaltata principale si sale, invece, con alcuni tornanti, fino alla chiesa di Velloi con punto panoramico e ristorante Oberlechner (970 m, 1.15 ore dalle rocce Schlundenstein, 2.15 ore dalla partenza).

Si scende per lo stesso percorso di salita fino al bivio col sentiero 21 che si segue in discesa con indicazioni per Plars; scendendo in moderata pendenza nel bosco su terreno sassoso e terroso, incrociando diverse volte la strada asfaltata, si ignorano diversi bivi e si segue sempre il sentiero 21 che riporta alla rocce Schlundenstein incontrate in salita.

Rimanendo sul sentiero 21 si scende verso Plars in discesa breve ma ripida raggiungendo il ristorante Leiter am Waal posto lungo il Waalweg (roggia) di Lagundo, (500 m, 1.15 ore da Velloi, 3.30 ore dalla partenza).

Seguendo a sinistra il Waalweg di Lagundo si procede in leggeri saliscendi lungo la roggia (attenzione a qualche breve tratto un po’ stretto); alternando tratti in spazi aperti su fondo sterrato ad altri nel bosco, su terreno sassoso e terroso, si torna al Cafè Konrad e, tramite, il sentiero Burgweg o la stradina 25A si torna al centro di Lagundo (45 minuti dal ristorante Leiter am Waal, 4.15 ore dalla partenza).

Percorso: Lagundo – Cafè Konrad – Rocce Schlundenstein – Velloi – Ristorante Leiter am Waal – Waalweg di Lagundo – Cafè Konrad – Lagundo

Sentieri: 20 – 25A – 21 – Waalweg di Lagundo – 20

Dislivello: 600 metri in salita e discesa

Tempo di percorrenza: 4.15 ore totali

Quota massima: 970 m

Difficoltà: E itinerario che presenta difficoltà tecnica contenuta (attenzione lungo il Waalweg ad alcuni tratti un po’ stretti) ma con dislivello piuttosto rilevante ed alcuni tratti un po’ ripidi; sviluppo totale di circa 10 chilometri

Data di percorrenza: aprile 2024

Annotazioni: è bene controllare i periodi di apertura dei vari punti di ristoro; i Waalweg sono in autunno ed inverno senza acqua, solitamente sono, invece, funzionanti tra la primavera e l’estate.
Naturalmente è possibile usufruire della seggiovia in salita o discesa riducendo l’impegni fisico ma non riuscendo, però, a toccare tanti i punti di interesse descritti nel percorso.
Questo percorso è, volendo, allungabile ulteriormente dal Cafè Konrad percorrendo integralmente il Waalweg di Lagundo e toccando anche Castel Torre (QUI la “pillola” sul percorso integrale del Waalweg di Lagundo, senza salita a Velloi)

Esperienza di Stefano: io ho percorso questo itinerario in primavera appena aperta l’acqua lungo i Waalweg (in estate fare attenzione al caldo potenzialmente molto elevato in diverse giornate); è bene, inoltre, scegliere una giornata con buona visibilità per godere degli ampi panorami visibili da diversi punti del percorso

Stazione a valle della seggiovia a Plars di Mezzo

Sentiero 20 “Burgweg”

Cafè Konrad

Salita verso le rocce Schlundentein

Rocce Schlundenstein

Salendo a Velloi sul sentiero 25A

Chiesa di Velloi con punto panoramico e trattoria Oberlechner

Bivio del sentiero 21

Discesa sul sentiero 21

Nuovamente alla rocce Schlundenstein

Discesa col sentiero 21 al Ristorante Leiter am Waal

Ristorante Leiter am Waal

Waalweg di Lagundo tornando verso il Cafè Konrad


Cliccare sull’immagine per visualizzare Lagundo su Google Maps


DISCLAIMER
Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo di Tessa e delle Alpi dello Stubai

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo a Merano ed in Val d’Adige

Waalweg/Rogge di Laces/Latsch – Ferrata Tiss-Poppele – Alpi Venoste – aprile 2024

I Waalweg della Val Venosta/Vinschgau sono antiche rogge, cioè canali irrigui, ancora funzionanti, scavati secoli fa per canalizzare l’acqua molto preziosa soprattutto in questa zona caratterizzata da precipitazioni relativamente scarse.

Anche l’area del paese di Laces/Latsch, ospita dei sentieri Waalweg; viene qui descritto un percorso dallo sviluppo e dislivello moderati che permette di visitare parte dei Waalweg di Laces (con anche bellissime vedute panoramiche) oltre che percorrere la recente ferrata Tiss-Poppele aperta nel 2019 (QUI la “pillola” su Laces).

La via ferrata, che devia dal percorso Waalweg (e che, volendo può essere evitata) presenta una difficoltà moderata per esperti di questo genere di percorsi; va, comunque, tenuto conto della presenza di alcuni tratti esposti.

Il percorso comincia dai pressi della stazione a valle della funivia San Martino al Monte/St. Martin am Kofel di Laces (630 m), seguendo il sentiero 7 verso San Martino al Monte si oltrepassa un ponte sull’Adige e si attraversa (con cautela) la strada della Val Venosta.
Si sale, quindi, brevemente con scalini di legno fino a giungere all’intersezione con il Waalweg; seguendo a sinistra il sentiero 3 verso Tiss si procede nel rado bosco in leggera salita lungo la roggia (attenzione ad alcuni passaggi un po’ stretti).

Ignorati alcuni bivi si giunge ad una breve stradina asfaltata ed al grande masso erratico con scritta “Poppele Knott”; procedendo poco oltre si giunge al bivio per la ferrata Tiss (680 m, 45 minuti dalla partenza).

Si segue, quindi, a destra per la ferrata salendo su sentiero nel bosco in breve, ma molto ripidamente, fino all’attacco della via ferrata.
Si sale, seguendo sempre le nuove attrezzature, dapprima con gradoni a tratti su roccette verso destra (attenzione ad alcuni cactus posti nei pressi del tracciato); si sale un tratto un poì più verticale e si giunge ad un ponticello tibetano e successivo spigolo con alcune staffe (punto più impegnativo ed esposto della ferrata).

Proseguendo sempre a mezzacosta si procede alternando tratti in moderata pendenza a salitini rocciosi fino ad aggirare un caratteristico spigolo; risalendo alcune staffe si giunge ad un ponte sospeso, superato il ponte si aggira con staffe un altro spigolo (tratto piuttosto esposto).
Si sale, quindi, una paretina con staffe (atttenzione se bagnata) e poi si traversa a mezzacosta verso sinistra e poi, con saltini rocciosi e tratti in traverso con staffe, nuovamente verso destra; si giunge, infine, ad una paretina (a tratti bagnata) che porta alla fine della ferrata su un pulpito panoramico (846 m, 30 minuti dall’attacco della ferrata, 1.15 ore dalla partenza).

Si scende adesso verso sinistra sul sentiero 5A che scende in moderata pendenza, con qualche tratto più ripido, su fondo erboso e sassoso; raggiunto un punto con cartelli si continua in discesa, si supera un breve tratto con cavo scorrimano, e si torna piuttosto ripidamente al bivio posto poco prima dell’attacco della ferrata.

Seguendo la via di andata lungo il Waalweg si torna, quindi, a Laces (1.00 ora dal termine dalla ferrata, 2.15 ore dalla partenza).

Percorso: Laces – Waalweg di Laces – Ferrata Tiss-Poppele – Waalweg di Laces – Laces

Sentieri: 7 – 3 – Ferrata Tiss-Poppele – 5A – 3 – 7  

Dislivello: 200 metri in salita e discesa

Tempo di percorrenza: 2.15 ore totali

Quota massima: 846 m

Difficoltà: E il Waalweg – EEA la via ferrata Tiss-Poppele: itinerario che presenta difficoltà tecnica contenuta lungo i Waalweg (attenzione ad alcuni tratti un po’ stretti); la via ferrata è di difficoltà moderata per esperti di questi percorsi ma presenta alcuni tratti esposti, necessari kit da ferrata e casco; sviluppo totale del percorso di circa 5 chilometri tra andata e ritorno

Data di percorrenza: aprile 2024

Annotazioni: è bene evitare di percorrere il tracciato con fondo bagnato o ghiacciato; le rogge sono in autunno ed inverno senza acqua, solitamente sono, invece, funizionanti tra la tarda primavera e l’estate.
Naturalmente, volendo, è possibile percorrere solo il tratto lungo il Waalweg senza percorrere la via ferrata; è, inoltre, possibile allungare a piacimento nei due sensi il percorso del Waalweg (il tracciato completo del Waalweg di Laces, di 8 chilometri solo andata corre da Coldrano/Goldrain a Castelbello/Kastelbell)

Esperienza di Stefano: io ho percorso questo itinerario ad inizio primavera appena aperta l’acqua lungo i Waalweg (in estate fare attenzione al caldo potenzialmente molto elevato in diverse giornate); è bene, inoltre, scegliere una giornata con buona visibilità per godere degli ampi panorami visibili da diversi punti del percorso

Adige a Laces

Salendo sul sentiero 7 verso il bivio col sentiero 3

Bivio col sentiero 3 lungo il Waalweg

Lungo il sentiero 3 del Waalweg

Masso erratico Poppele-Knott

Salendo all’attacco della ferrata

Lungo la via ferrata Tiss-Poppele

Pulpito panoramico al termine della ferrata

Discesa lungo il sentiero 5A


Cliccare sull’immagine per visualizzare la stazione a valle della funivia San Martino in Monte a Laces su Google Maps


DISCLAIMER
Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo dell’Ortles e delle Alpi Venoste

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Venosta

Museo Civico di Bolzano/Stadtmuseum Bozen – primavera 2024

Bolzano/Bozen, la più grande città ed il capoluogo dell’Alto Adige/Südtirol, ospita numerosi punti di interesse religioso, architettonico e culturale, tra questi ultimi troviamo anche alcuni famosi musei quali: il Museo Civico/Stadtmuseum, il Museo Archeologico dell’Alto Adige/Südtiroler Archäologiemuseum, il Museo Scienze naturali Alto Adige/Naturmuseum Südtirol, il Palazzo Mercantile con il museo collegato e il “Museion” museo di arte moderna e contemporanea.
(QUI la “pillola” sul Museo Archeologico, QUI quella sul Museo di Scienze Naturali, QUI la “pillola” su Palazzo e museo Mercantile, QUI quella sul Museion e QUI la “pillola” sulla città di Bolzano).

Il Museo Civico, posto nei pressi del centro città in Via Cassa di Risparmio, 14/Sparkassenstraße, vanta una lunga storia come testimoniato dalla sua fondazione che risale al 1882; la storia del museo ha subito in seguito diverse vicessitudini legate agli accadimenti susseguitisi nel corso del novecento.

Nel 2003 è, quindi, iniziato un completo restauro che sta procedendo, seppur con diversi rallentamenti, ancora oggi; attualmente sono visitabili il cortile con lapidario, il piano terra ed il primo piano con le collezioni museali e l’ultimo piano con stampe antiche e vista dalla torre sulla città di Bolzano.
Nei prossimi anni si spera che sarà possibile restaurare e riaprire al pubblico anche il secondo e terzo piano.

Già attualmente il museo propone, comunque, una ricca offerta di opere d’arte legate alla città di Bolzano e non solo; sono presenti quadri, sculture, stufe, oggetti di uso quotidiano e tradizionali e diversi reperti particolari, tra essi spicca la statua di Gesù a cavallo di un’asina.

Il Museo Civico, con ingresso libero, è, solitamente, aperto dal martedì alla domenica ma è, comunque, bene informarsi sui periodi e orari di apertura (QUI il link al sito ufficiale del museo).

Entrata del Museo Civico

Cortile con lapidario

Alcuni reperti del percorso museale al piano terra

Alcuni dei reperti del percorso museale al primo piano

Alcune delle stampe antiche

Nella parte alta della torre con vista su Bolzano

Scopriamo QUI altre “pillole” su Bolzano ed il Renon


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Cabinovia Boè e Seggiovia Vallon – Val Badia – inverno 2019 e estate 2023

La cabinovia Boè e la seggiovia Vallon, la cui stazione a valle è posta nel paese di Corvara in Alta Val Badia, sono poste nel noto gruppo dolomitico del Sella in Alta Val Badia; i due impianti sono parte in inverno del comprensorio sciistico Alta Badia (QUI la “pillola sui paesi di Corvara e Colfosco e QUI quella sul comprensorio invernale Alta Badia).

I due impianti sono aperti, solitamente, anche in estate e permettono l’accesso all’area nord orientale del gruppo del Sella; la cabinovia Boè porta da Corvara al Piz Boé Alpine Lounge, posto a 2100 metri di quota non lontano dal laghetto Boè, la seggiovia Vallon collega, poi, il rifugio alla stazione a monte della cabinovia con l’area del Vallon, situata a 2500 metri di altezza.

Dalla stazione a monte della seggiovia è possibile raggiungere, con breve canmmino in saliscendi, il Rifgio Franz Kostner al Vallon ed intraprendere escursioni più impegnative e vie ferrate che portano alle vette del Piz da Leche de Boè ed al Piz da Lech Dlacè (QUI la “pillola” sull’ascesa al Piz da Lech de Boè e QUI quella sulla salita al Piz da Lech Dlacè).

Sia dall’area degli impianti che lungo i percorsi per rifugi e vette si hanno anche bellissimi panorami su molti grippi dolomitici con, in particolare, vista magnifica sulla Marmolada; inoltre, è sempre bene controllare i periodi di apertura di impianti e rifugi.

Cabinovia Boè

Piz Boè Alpin Lounge

Laghetto Boè, posto non lontano dalla stazione a monte della cabinovia Boè e del Piz Boè Alpin Lounge

Seggiovia Vallon

Marmolada e Rifugio Franz Kostner visti dalla stazione a monte della seggiovia Vallon

Percorso dalla stazione a monte della seggiovia Vallon al Rifugio Franz Kostner

Rifugio Franz Kostner al Vallon

Salita al Piz da Lech de Boè tramite via ferrata

Vetta del Piz da Lech de Boè

Discesa lungo la via normale (comunque, in parte attrezzata)

Salita al Piz da Lech Dlacè lungo la via ferrata Vallon

In vetta al Piz da Lech Dlacè

Discesa lungo la via normale (comunque, in parte attrezzata)

Piste da sci dell’area del Boè in inverno

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Badia


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta.

Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Castel Boymont – Oltradige – diverse stagioni 2022, 2023 e 2024

In Alto Adige/Südtirol è presente un numero elevato di rocche e castelli; diversi di essi sono ospitati dalla zona dell’Oltradige/Überetsch e la Strada del Vino/Weinstraße, situate nell’area meridionale del Sudtirolo.

In particolare nel comune di Appiano della Strada del Vino/Eppan an der Weinstraße troviamo diverse rocche molto affascinanti; alcune di esse, Castel  Korb, Castel Boymont, Castel Hocheppan e la Torre Kreide sono anche raggiungibile insieme con l’itinerario dei Castelli di Appiano/Eppaner Burgenweg (QUI la “pillola” su Appiano sulla Strada del Vino, QUI quella sulle varie rocche dell’area e QUI la “pillola” sull’escursione che tocca i castelli prima citati).

In particolare Castel Boymont può anche essere meta di un escursione a sé stante; il punto di partenza “classico” è il paesino di Missiano/Missian (frazione del comune di Appiano); dal piccolo borgo è possibile raggiungere dapprima, in breve su stradine asfaltate, tramite il sentiero 13 e 12, la rocca di Castel Korb (oggi albergo-ristorante).

Da Castel Korb si raggiunge, quindi, in breve l’incrocio col sentiero 14 proveniente direttamente da Missiano, in questo puntio è presente anche un parcheggio a pagamento che permette, volendo, di accorciare il tragitto.

Seguendo il sentiero 14 si sale, quindi, con mulattiera nel bosco, a tratti ripida, giungendo al bivio per il Castel Hocheppan e, poco dopo, ad un punto panoramico ed al Castel Boymont; il tracciato da Missiano impegna per 200 metri di dislivello in salita e discesa e 5 chilometri circa di siviluppo tra andata e ritorno.
Se si decidesse di parcheggiare al punto citato nei pressi di Castel Korb dislivello e sviluppo si dimezzano.

Castel Boymont, posto a 580 metri di quota, è stato fondato dai Conti di Appiano tra il 1224 e il 1232 ed è passato per diversi proprietari giungendo ai giorni nostri; la struttura, nei periodi di apertura che è sempre bene controllare, è ancora ben visitabile con possibilità di salire anche sulla torre con bellissima vista panoramica (con attenzione alle scale a tratti ripide ed anguste).

Dalla sommità della torre si gode, infatti, un bellissimo panorma sulla Strada del Vino, lo Sciliar/Schlern, il Catinaccio/Rosengarten, la città di Bolzano/Bozen, la Valle dell’Adige/Etschtal, il Gruppo di Tessa/Texel Gruppe, il Monte Macaion/Gantkofel (parte della Catena della Mandola/Mendel) e fin verso il Corno Bianco/Weisshorn ed il Corno Nero/Schwarzhorn.

Nei periodi di apertura Castel Boymont ospita anche una locanda con posto di ristoro in stile medievale ed è presente anche un calendario di eventi che si tengono nella rocca (QUI il sito internet ufficiale di Castel Boymont).

Alla partenza a Missiano

Salendo a Castel Korb

Castel Korb

Castel Boymont visto da Castel Korb

Panorami dai pressi di Castel Boymont

Parcheggio posto nei pressi di Castel Korb

Salendo a Castel Boymont

Castel Boymont

Salita alla torre

Sulla cima della torre

Locanda del castello

Tornando a Missiano col sentiero 14 senza ripassare da Castel Korb

Scopriamo QUI altre “pillole” sull’Oltradige e sulla Bassa Atesina

Scopriamo QUI altre “pillole” sui castelli e rocche del Sudtirolo


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Malga di Slingia/Schlinigeralm – Malga Innerealm – Val Venosta – marzo 2024

La Malga di Slingia/Schlingeralm, posta a 1868 metri di altezza, e la Malga Innerealm, situata a 1923 metri di quota, si trovano nelle Alpi Venoste/Vinschgauer Alpen nel sottogruppo del Sesvenna; le malghe sono raggiungibili dal paese di Slingia/Schlinig, posto nell’omonima valletta che si diparte dall’alta Val Venosta/Vinschgau all’altezza del paese di Burgusio/Burgeis (QUI la “pillola”  su Slingia ed il vicino comprensorio del Watles e QUI quella sui paesi di Burgusio e Malles Venosta/Mals).

Il percorso per la Malga di Slingia è di difficoltà contenuta con buone condizioni e si svolge su traccia battuta; il proseguimento per la Malga Inneralm (senza posto di ristoro) presenta traccia battuta solo dagli escursionisti.
Lungo il tracciato si hanno anche bellissime visuali su diverse imponenti vette circostanti e si può godere di magnifici ambienti invernali nel largo vallone che si risale; nel primo tratto di percorso si costeggiano anche le piste di sci di fondo della zona.

Il percorso comincia da Slingia (1738 m), seguendo le indicazioni del sentiero 1 per la Malga di Slingia ed il Rifugio Sesvenna si sale con pendenza moderata, su traccia innevata battuta dal gatto delle nevi,  costeggiando ed incrociando diverse volte le piste da sci di fondo.
Superato un tratto in leggeri saliscendi si raggiunge, con un breve tratto un po’ più ripido, la Malga Schlinigeralm (1868 m, posto di ristoro, 50 minuti dalla partenza).

Se le condizioni lo consentono, seguendo la traccia (se presente) battuta solo dagli escursionisti si segue verso il Rifugio Sesvenna con media pendenza; si supera, quindi, un ponticello e, con breve tratto più ripido, si raggiunge la Malga Innerealm nei pressi della teleferica del Rifugio Sesvenna (1923 m, chiusa, 25 minuti dalla Malga di Slingia, 1.15 ore dalla partenza).

Discesa per lo stesso percorso in 1.00 ora, 2.15 ore dalla partenza.

Percorso: Slingia – Malga di Slingia – Malga Innerealm – Malga di Slingia – Rifugio Sesvenna

Sentieri: percorso invernale che ricalca in parte il sentiero estivo 1

Dislivello: 200 metri in salita e discesa

Tempo di percorrenza: 2.15 ore totali

Quota massima: 1923 m

Difficoltà: EAI – escursione, con buone condizioni della neve e meteorologiche, dalla difficoltà tecnica moderata fino alla Malga di Slingia; il proseguimento alla Malga Innerealm è battuto solo dagli escursionisti e richiede la giusta esperienza e condizioni.
Sviluppo totale di 6 chilometri circa, in base alle condizioni della traccia, è necessaria la relativa attrezzatura (ramponcini e/o ciaspole)

Data di percorrenza: marzo 2024

Annotazioni: è bene controllare il periodo di apertura della Malga di Slingia e le condizioni di battutura del percorso. Naturalmente è possibile fermarsi alla Malga di Slingia senza proseguire alla Malga Innerealm, risparmiando 2 chilometri di sviluppo tra andata e ritorno ed evitando il tratto più impegnativo tecnicamente

Alla partenza al termine della strada al paese di Slingia

Salendo alla Malga di Slingia incrociando diverse volte le piste da sci di fondo

Malga di Slingia

Salendo alla Malga Innerealm

Malga Innerealm

Panorami dalla malga

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Venosta

Scopriamo QUI altre “pillole” sui sentieri innevati e ciaspolate in Sudtirolo


Cliccare sull’immagine per visualizzare Slingia su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Malga Allrissalm – Val di Fleres – marzo 2024

La Malga Allrissalm, posta a 1534 metri di quota, è situata nel gruppo delle Alpi Breonie/Stubaier Alpen  in Val di Fleres/Pflerschtal, valle laterale che ospita anche il comprensorio sciistico ed escursionistico Ladurns e che si diparte dall’alta Valle Isarco/Wipptal all’altezza del paese di Colle Isarco/Gossensaß; le malga è raggiungibile in inverno, su sentiero solitamente battuto dal gatto delle nevi, dal paesino di Sant’Antonio/St. Anton (QUI la “pillola” sulla Val di Fleres e QUI quella sul comprensorio sciistico Ladurns).

Il percorso presenta un dislivello moderato con sviluppo relativamente lungo con salita su pendenze regolari; lungo il tracciato e dalla malga si hanno anche bei punti panoramici verso il gruppo del Tribulaun; con buone condizioni ed giusta esperienza è anche possibile la discesa in slittino.

La salita comincia dal paese di Sant’Antonio in Val di Fleres (1246 m), seguendo le indicazioni del sentiero numero 27 per la Malga Allrissalm; si sale, quindi, su stradina asfaltata raggiungendo, in circa 700 metri di cammino, il parcheggio Allriss (volendo fin qui anche in macchina, parcheggio a pagamento).

Seguendo sempre per la Malga Allriss si sale in moderata pendenza, su tracciato solitamente battuto dal gatto delle nevi, proseguendo nel bosco; passati nei pressi di un ripetitore si raggiunge un bivio.

Seguendo il sentiero 27A per la Malga Allriss si continua a salire su mulattiera innevata nel bosco giungendo, quindi, ad un secondo bivio al quale si prende a destra il sentiero 27B verso la Malga Allriss.
Il percorso sale nel bosco con pendenza moderata e qualche tratto un po’ più ripido portando alla Malga Allrissalm (1534 m, 1.15 ore dalla partenza).

Discesa per lo stesso percorso in 1.00 ora, 2.15 ore dalla partenza

Percorso: Sant’Antonio – parcheggio Allriss – Malga Allrissalm – parcheggio Allrisss – Sant’Antonio

Sentieri: percorso invernale che ricalca i sentieri estivi 27 – 27A – 27B

Dislivello: 300 metri in salita e discesa

Tempo di percorrenza: 2.15 ore totali

Quota massima: 1534 m

Difficoltà: EAI – escursione, con buone condizioni della neve e meteorologiche, dalla difficoltà tecnica moderata; sviluppo totale di 8 chilometri circa, in caso di ghiaccio o neve fresca, e in base alle condizioni della traccia, è necessaria la relativa attrezzatura (ramponcini e/o ciaspole)

Data di percorrenza: marzo 2024

Annotazioni: è bene controllare il periodo di apertura della malga e le condizioni di battutura del percorso
Un’eventuale discesa in slittino richiede la giusta esperienza e condizioni

Sant’Antonio

Salendo al parcheggio Allriss

Salendo alla Malga Allriss

Malga Allrissalm con vista sul gruppo del Tribulaun

Scopriamo QUI altre “pillole” su Vipiteno e l’Alta Valle Isarco

Scopriamo QUI altre “pillole” sui sentieri innevati e ciaspolate in Sudtirolo


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Malga Kradorferalm – Malga Messnerhütte – Valle di Casies/Gsiesertal – febbraio 2024

La Malga Kradorferalm, posta a 1704 metri di quota, e la Malga Messnerhütte, situata a 1660 metri di altezza, sono poste nel gruppo delle Alpi Noriche/Norische Alpen in Val Casies/Gsiesertal, valle laterale dell’alta Val Pusteria/Pustertal; le malghe sono raggiungibile in inverno, su sentiero solitamente battuto dal gatto delle nevi, dal Fine valle/Talschluss al termine della Val Casies (QUI la “pillola” sulla Val Casies).

Il percorso presenta un dislivello e sviluppo moderati con salita su pendenze regolari; lungo il tracciato e dalla malga si hanno anche bei punti panoramici verso diverse vette delle Alpi Noriche; con buone condizioni ed giusta esperienza è anche possibile la discesa in slittino.

La salita comincia dal Fine valle/Talschluss in Val Casies (1465 m, ristoranti e alberghi), seguendo le insicazioni del sentiero numero 49 per la Malga Kradorfer e la Malga Messner;  si sale dritti prima su stradina asfaltata fino ad un ulteriore parcheggio (volendo, se il parcheggio non fosse già occupato, fin qui anche in macchina).

Seguendo sempre per la Malga Messner e Kardorfer si sale su neve in moderata pendenza, su tracciato solitamente battuto dal gatto delle nevi, proseguendo nel bosco costeggiando, a tratti, il torrente.

Il tracciato raggiunge, quindi la Malga Messnerhütte (1660 m, 1.00 ora dalla partenza), seguendo le indicazioni per la Malga Kradorferalm si prosegue, in breve, raggiungendo la vicina Malga Kradorfer (1704 m, 15 minuti dalla Malga Messnerhütte, 1.15 ore dalla partenza).

Discesa per lo stesso percorso in 45 minuti, 2.00 ore dalla partenza

Percorso: Fine valle/Talschluss – Malga Messner – Malga Kradorfer – Malga Messner – Fine valle/Talschluss

Sentieri: percorso invernale che ricalca il sentiero estivo 49

Dislivello: 250 metri in salita e discesa

Tempo di percorrenza: 2.00 ore totali

Quota massima: 1704 m

Difficoltà: EAI – escursione, con buone condizioni della neve e meteorologiche, dalla difficoltà tecnica moderata; sviluppo totale di 9 chilometri circa, in caso di ghiaccio o neve fresca, e in base alle condizioni della traccia, è necessaria la relativa attrezzatura (ramponcini e/o ciaspole)

Data di percorrenza: marzo 2024

Annotazioni: è bene controllare il periodo di apertura delle malghe e le condizioni di battutura del percorso. Se si raggiunge in macchina il parcheggio alla fine della stradina asfaltata (un po’ dissestata) si risparmiano circa 2 chilometri di sviluppo tra andata e ritorno.
Dal Fine Valle/Talschluss della Val Casies partono anche diversi altri itinerari invernali come, ad esempio, quello per la Malga Stumpfalm (QUI la “pillola” su questo percorso)

Alla partenza al Talschluss/Fine Valle

Sulla stradina asfaltata verso il secondo parcheggio

Secondo parcheggio

Salendo verso la Malga Messnerhütte

Breve deviazione verso la Malga Messnerhütte

Malga Messnerhütte

Salendo alla Malga Kradorferalm

Malga Kradorferalm

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina

Scopriamo QUI altre “pillole” sui sentieri innevati e ciaspolate in Sudtirolo


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.