Sentiero Glaciologico di Solda/Sulden – Rifugio Coston/Hintergrathütte (2661 m) – Sentiero Morosini – Gruppo dell’Ortles – agosto 2023

Il Sentiero Glaciologico di Solda/Sulden, posto nel gruppo dell’Ortles/Ortler, collega la stazione a monte della funivia di Solda con il Rifugio Coston/Hintergrathütte, situato a 2661 metri di quota; il percorso attraversa la morena dei ghiacciai tra Gran Zebrù ed Ortles passando anche su diversi tratti di residui dei ghiacciai coperti da detriti (QUI la “pillola” su Solda).

La percorrenza dell’itinerario è riservata ad escursionisti esperti ed il tracciato è segnalato con paletti che vengono riposizionati ogni anno in base alle condizioni che si formano dopo il disgelo primaverile; raggiunto il Rifugio Coston seguendo il Sentiero Morosini (che presenta qualche tratto un po’ esposto ed una breve parte attrezzata con cavo) si scende al rifugio K2 tornando poi a Solda.

Questo itinerario presenta, quindi, caratteristiche molto particolari che richiedono ottima visibilità e buone condizioni del tracciato valutando sul posto eventuali problematiche del percorso; normalmente non serve attrezzatura particolare ma in alcuni punti tra i detriti può affiorare ghiaccio che richiede molta attenzione come anche nell’attraversamento di alcune fenditure.

Il percorso comincia dalla stazione a monte della Funivia di Solda (2600 m, poco più a valle è situato il Rifugio Città di Milano/Schaubachhütte), seguendo il sentiero per il Rifugio Casati si procede su mulattiera in lieve pendenza.
Si giunge, in breve, al bivio a destra per il Sentiero del Ghiacciaio/Gletscherweg, si procede ancora in breve su mulattiera e poi su sentiero sassoso giungendo al cartello informativo del percorso e della zona; seguendo sempre i paletti rossi si sale su traccia sassosa ad una selletta dalla quale si scende in una conca su traccia su grossi massi.

Il percorso, sempre su traccia sassosa, continua poi in saliscendi fino a salire sulla morena dei ghiacciai, la traccia sassosa sale tra diverse fenditure (attenzione a non perdere il percorso con paletti); la traccia sale adesso su fondo sassoso con a tratti ghiaccio che affiora (con molto ghiaccio sono necessari i ramponi).
La traccia in saliscendi attraversa anche due fenditure con ghiaccio evidente sotto i detriti e sale poi ad un risalto roccioso; si scende poi verso destra risalendo poi ripidamente su pendio sassoso traversando, quindi, nuovamente a destra su traccia un po’ esposta.
Il percorso scende poi in una valletta uscendo dal tratto più sassoso e procedendo in saliscendi su traccia ghiaiosa ed erbosa fino al Rifugio Coston (2661 m, 2.45 ore dalla partenza).

Dal rifugio si segue il sentiero Morosini (numero 3) verso la seggiovia Orso, si sale brevemente, su traccia terrosa e sassosa, ad una selletta; il sentiero sassoso e terroso porta poi in moderata pendenza in discesa, con alcuni tratti un po’ esposti ed una breve parte attrezzata con cavo, fino ad un’altra selletta.
Dalla selletta si scende su traccia terrosa e poi per un tratto su grossi massi fino ad un tratto in traverso su terreno sassoso dal particolare colore grigio; con breve risalita si giunge, quindi, al Rifugio K2 (2330 m, stazione a monte della Seggiovia Orso, 1.15 ore dal Rifugio Coston, 4.00 ore dalla partenza).

Dal Rifugio K2 si segue il sentiero 3 verso Solda, si scende dapprima tra rado bosco fino ad una radura; si prende sempre il sentiero 3 a destra scendendo in tornanti nel bosco; ignorati i bivi col sentiero Wurzelweg, col 9A ed il 21 si trova il bivio col sentiero 9.

Prendendo a destra il sentiero 9 verso la funivia si procede dapprima in saliscendi nel bosco oltrepassando un primo ponte su un torrente; continuando in lievi saliscendi si giunge ad un secondo ponte per poi scendere ad un alpeggio.
Dall0alpeggio si prende il sentiero 7 che, in breve, porta alla stazione a valle della funivia di Solda (1.15 ore dal Rifugio K2, 5.15 ore dalla partenza).

Percorso: stazione a monte funivia Solda – Sentiero Glaciologico – Rifugio Coston – Sentiero Morosini – Rifugio K2  – stazione a valle funivia Solda

Sentieri: Glaciologico/Gletscherweg – Morosini / 3 – 3 – 9 – 7

Dislivello: 500 metri in salita e 1000 metri discesa considerati i tantissimi saliscendi

Tempo di percorrenza: 5.15 ore totali

Quota massima: 2800 m

Difficoltà: EE – percorso con presenza di passaggi tecnici (necessario orientamento ed attenzione ai tratti con ghiaccio affiorante) ed in parte esposti (con anche un breve tratto attrezzato); necessaria, quindi, esperienza lungo questo tipo di itinerari. Sviluppo di circa 13 chilometri totali.
Con condizioni ottimali non serve attrezzatura particolare ma in caso di presenza abbondante di ghiaccio diventano necessari i ramponi; necessaria buona visibilità ed attenzione nel non perdere la traccia segnalata con paletti

Data di ascesa: agosto 2023

Annotazioni: è bene informarsi sui periodi di apertura dei rifugi e dell’impianto di risalita; dal Rifugio K2 è possibile scendere a Solda in seggiovia ma bisogna poi tornare a piedi o in autobus (circa 1,5 chilometri di strada) alla stazione a valle della funivia.

Esperienza di Stefano: è necessario scegliere una giornata con ottima visibilità e valutare sul posto le condizioni facendo attenzione a seguire i paletti ed alle fenditure nel terreno (nel mio caso un paio di fenditure (seppur non molto grandi) erano da attraversare. Nel complesso percorso molto particolare ed interessante ma da non sottovalutare (anche lungo il sentiero Morosini) nonostante il dislivello in salita sia relativamente contenuto

Vista sul Rifugio Città di Milano ed il Gruppo dell’Ortles dalla stazione a monte della funivia

Primo tratto sul mulattiera verso la deviazione per il Sentiero Glaciologico

Lungo il sentiero Glaciologico  

Tratto in arrivo al Rifugio Coston

Vista dal rifugio sul vicino laghetto ed il Gruppo delll’Ortles

Rifugio Coston

Breve risalita sul sentiero Morosini

Vista verso Solda

Sul sentiero Morosini

Rifugio K2

Scendendo verso la stazione a valle della funivia di Solda


Cliccare sull’immagine per visualizzare la funivia di Solda su Google Maps

DISCLAIMER:Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta.

Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo dell’Ortles e delle Alpi Venoste

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Venosta



Piz Umbrail (3031 m) – Punta di Rims (2947 m) – Gruppo dell’Ortles – luglio 2023

Il Piz Umbrail, vetta di 3031 metri di quota, e la Punta di Rims, cima d 2947 metri di altezza, sono poste nell’area del Passo dello Stelvio/Stilsfer Joch e del Pass Umbrail/Giogo di Santa Maria lungo la cresta che separa la Lomabrdia in Italia con i Grigioni in Svizzera (QUI la “pillola” sul Passo dello Stelvio e sul Pass Umbrail).

Il Pass Umbrail, punto di partenza dell’escursione, è raggiungibile sia dalla Svizzera dalla Val Monastero/Münstair che dalla Lombardia dall’Alta Valtellina; il passo è, comunque, situato non lontano dall’Alto Adige/Südtirol ed è raggiungibile dal Sudtirolo dalla Val Venosta/Vinschgau passando da Tubre/Taufers se si sale dalla Val Monastero o dal Passo dello Stelvio se si sale da Trafoi.

Il percorso per le due vette attraversa ambienti molto selvaggi ed affascinanti con panorami amplissimi dal Gruppo dell’Ortles fin verso il gruppo del Bernina; il tracciato affronta anche brevi tratti attrezzati con catena ed altri un po’ esposti e scivolosi lungo la salita al Piz Umbirail e lungo la cresta tra le due vette, è quindi necessaria, per la percorrenza, la giusta esperienza su questi percorsi.

La salita comincia dal Pass Umbrail (2503 m) partendo dai pressi della dogana svizzera seguendo i cartelli per il Piz Umbrail; il sentiero sale su traccia sassosa e terrosa tra pascoli raggiungendo in breve un bivio non segnalato.
Seguendo a sinistra i paletti con segno bianco, verde e rosso si sale su traccia sassosa e terrosa, in moderata pendenza, tra prati passando vicino a diversi ruderi di fortificazioni di guerra della I Guerra Mondiale; facendo attenzione ai paletti ci si ricongiunge sul sentiero “normale” con segni bianco-rossi.
Seguendo il sentiero normale (io ho evitato la successiva deviazione bianco-verdi-rosse non ben segnalata) si sale su traccia sassosa e ghiaiosa che tagli in moderata pendenza il pendio (tratto un po’ esposto) raggiungendo un brve tratto attrezzato con catene e giungendo ad una selletta.
Dalla selletta il sentiero sale ripido su traccia sassosa, con alcuni tornanti, portando alla vetta del Piz Umbrail (3031 m, croce e tavola panoramica delle cime, 1.30 ore dalla partenza).

Dalla cima si continua sulla cresta sul versante opposto seguendo i segni bianco-rosso-verdi (ignorando il sentiero bianco-rosso che scende a destra); continuando in saliscendi sulla cresta su traccia ghiaiosa e sassosa si raggiunge un selletta da dove il percorso si fa in parte più esposto e con anche tratti su sfasciumi.
Facendo attenzione ai saliscendi si giunge a due brevi tratti attrezzati con catene ed ad un paio di salitni di roccia non attrezzati fino a giungere ad un’altra sella; da qui si segue la traccia sulla cresta che porta in ripida salita, in breve, alla vetta della Punta di Rims (2947 m, vecchia croce di legno, cippo di confine, 1.20 ore dal Piz Umbrail, 2.50 ore dalla partenza).

Scendendo sul lato opposto su traccia ghiaiosa a tratti un po’ esposta si scende in moderata pendenza ad una selletta; da qui si scende piuttosto ripidamente su traccia sassosa e terrosa alla Bocchetta di Forcola (2760 m, 30 minuti dalla Punta di Rims, 3.20 ore dalla partenza).

Dalla Bocchetta di Forcola si segue il sentiero 145 per il Pass Umbrail, si scende tra prati su traccia ghiaiosa e terrosa dapprima piuttosto ripidamente poi con pendenza moderata; superato un torrente si risale brevemente in moderata pendenza percorrendo, poi, un tratto in saliscendi ed, infine, una parte in leggera discesa che riporta nei pressi del Pass Umbrail all’altezza della IV casa cantoniera della strada del Passo dello Stelvio (1.10 ore dalla Bocchetta di Forcola, 4.30 ore dalla partenza).

Percorso: Pass Umbrail – Piz Umbrail – Punta di Rims – Bocchetta di Forcola – Pass Umbrail

Sentieri: sentiero Piz Umbrail – cresta per Punta di Rims – sentiero per Bocchetta di Forcola – 145

Dislivello: 700 metri in salita e discesa considerati i tanti saliscendi

Tempo di percorrenza: 4.30 ore totali

Quota massima: 3031 m

Difficoltà: EE – percorso con diversi tratti ripidi e tecnici con alcuni passaggi esposti e scivolosi (in parte attrezzati ed altri no), necessaria, quindi, esperienza lungo questo tipo di itinerari. Sviluppo di circa 10 chilometri totali.

Data di ascesa: luglio 2023

Annotazioni: necessaria assenza di neve sul percorso e tempo asciutto; se si volesse evitare i punti più tecnici e salire solo alla Punta di Rims è possibile salire alla vetta percorrendo l’itinerario descritto in discesa e fermandosi alla Punta di Rims

Esperienza di Stefano: è bene scegliere una giornata con buona visibilità per godere dei magnifici panorami ed ambienti del percorso; il tracciato non è molto lungo ma non va sottovalutato visti i diversi passaggi tecnici che è bene percorrere con calma valutando i punti migliori dove passare.

Al Pass Umbrail

Primo tratto di salita

Salendo lungo il tratto con paletti con segni bianco-verdi-rossi passndo nei pressi di diverse vecchie fortificazioni militari

Salendo al Piz Umbrail tornati sul sentiero con segni bianco-rossi

In vetta al Piz Umbrail

Lungo la prima parte di cresta verso la Punta di Rims

Lungo la parte centrale della cresta con vista sul Lago di Rims

Tratto finale della cresta verso la Punta di Rims

In vetta alla Punta di Rims

Scendendo verso la Bocchetta di Forcola

Alla Bocchetta di Forcola

Tornando al Pass Umbrail


Cliccare sull’immagine per visualizzare il Pass Umbrail su Google Maps

DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta.

Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo dell’Ortles e delle Alpi Venoste

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Venosta

Cima Rossa di Martello/Vorderer Rotspitz (3033 m) – Rifugio Nino Corsi/Zufallhütte (2265 m) – Gruppo dell’Ortles – luglio 2023

La Cima Rossa di Martello/Vorderer Rotspitz, vetta di 3033 metri di quota, è posta nel gruppo dell’Ortles-Cevedale in posizione molto panoramica verso molte vette che superano i 3000 metri di quota nel Parco Nazionale dello Stelvio; la via normale di salita raggiunge la vetta dall’Alta Val Martello/Martelltal, valle laterale che si diparte dalla Val Venosta/Vinschgau all’altezza del paese di Laces/Latsch (QUI la “pillola” sulla Val Martello).

Il percorso di salita presenta un forte dislivello e molti tratti ripidi con breve parte finale attrezzata con cavo; il tracciato si svolge dapprima nel bosco per poi portarsi poi in ambienti più selvaggi con aspro tratto finale tra sfasciumi, lungo la discesa è anche possibile, volendo, effettuare una deviazione transitando nei pressi di una grande cascata e dell’antica diga, raggiungendo, quindi, il Rifugio Nino Corsi/Zufallhütte.

La salita comincia dai parcheggi a pagamento posti alla fine della strada della Val Martello (2050 m, Albergo Genziana/Enzian), seguendo il sentiero 37 per il Rifugio Martello si oltrepassa su ponte la Gola del Rio Plima e si giunge, in breve, ad un laghetto.
Si sale, quindi, nel bosco su traccia moderatamente ripida su fondo terroso e sassoso, ignorati i bivi per il sentiero 12 e 36 si sale ancora nel bosco con vista sul Rifugio Corsi (posto sull’altro lato della valle) raggiungendo il bivio tra il sentiero 37 ed il sentiero 31.
Seguendo il sentiero 31 per la Cima Rossa si sale su un tratto fangoso tra arbusti e grossi sassi giungendo al bivio col sentiero 31A; rimanendo sul sentiero 31 per la Cima Rossa si sale ripidamente su traccia terrosa e sassosa tra magra erba giungendo ad un selletta.

Il sentiero affronta adesso un breve tratto in lieve pendenza tornando poi a salire molto ripidamente verso sinistra su traccia sassosa e terrosa; giunti ad un’altra piccola selletta si sale in moderata pendenza giungendo ad un canalino che si risale con ripida traccia a tornanti ghiaiosa e sassosa che porta al bivio col sentiero 37A (che si ignora) ed al tratto attrezzato finale.
La traccia con cavo (indicazione Seil) risale uno stretto e ripido canalino con sfasciumi fino a giungere ad un tratto in tornanti in moderata pendenza che porta, in breve, alla vetta della Cima Rossa di Martello (3033 m, croce, 3.00 ore dalla partenza).

Si scende, con molta attenzione nel tratto attrezzato, per lo stesso percorso fino al bivio tra il sentiero 31 ed il 31A incontrato in salita; seguendo il sentiero 31A a sinistra verso il Rifugio Corsi/ Zufallhütte si procede su traccia terrosa e sassosa in saliscendi fino al bivio col sentiero 37 nei pressi di una grande cascata.
Rimanendo sul sentiero 31A per il Rifugio Corsi si arriva nei pressi dell’alntica diga della Val Martello; a luglio 2023 sulla diga sono presenti lavori, bisogna quindi seguire in breve il sentiero per il Rifugio Martello deviando poi poco dopo a destra sul ponte provvisorio che riporta nei pressi della diga (sul versante opposto).
Seguendo il sentiero 103 per il Rifugio Corsi si procede su sentiero sassoso e terroso dapprima in saliscendi e poi più ripidamente raggiungendo in breve il Rifugio Nino Corsi (2265 m, 2.00 ore dalla Cima Rossa di Martello, 5.00 ore dalla partenza).

Seguendo il sentiero 103 per l’Albergo Genziana si scende in brvee su traccia e poi su mulattiera sterrata dapprima ripidamente, e poi in saliscendi, fino all’incrocio col sentiero 151; seguendo la mulattiera 151 per il Rifugio Genziana si scende, quindi, nel bosco tornando all’albergo Genziana ed al parcheggio (30 minuti dal Rifugio Corsi, 5.30 ore dalla partenza).

Percorso: parcheggio al termine della strada della Val Martello – Cima Rossa di Martello – Rifugio Nino Corsi – parcheggio al termine della strada della Val Martello

Sentieri: 37 – 31 – 31A – 103 – 151

Dislivello: 1000 metri in salita e discesa considerato anche il tratto in saliscendi verso il Rifugio Corsi Tempo di percorrenza: 5.30 ore totali

Quota massima: 3033 m

Difficoltà: EE (EEA il tratto finale) –  percorso impegnativo con tratto attrezzato finale e con diversi tratti ripidi con parti con fondo su sfasciumi; dislivello rilevante e sviluppo di 12 chilometri totali circa; chi non si sentisse sicuro è bene che sia assicurato nel tratto finale con kit da ferrata

Data di ascesa: luglio 2023

Annotazioni: è bene controllare i periodi di apertura del Rifugio Corsi. Naturalmente è possibile scendere integralmente per il percorso di salita non passando per il Rifugio Corsi e riducendo il percorso di 3 chilometri. Il parcheggio dell’alta Val Martello è anche punti di partenza di molti altri itinerari, tra essi si trovano anche il percorso per il Rifugio Martello/Marteller Hütte, l’ascesa alla Cima Madriccio/Madritschspitze e  la salita alla Croda della Calva/Kalvenwand (QUI la “pillola” sul percorso per il Rifugio Martello, QUI quella sull’ascesa alla Cima Madriccio e QUI quella sulla salita alla Croda della Calva)

Esperienza di Stefano: è bene scegliere una giornata con buona visibilità per godere del magnifico panorama di vetta; è necessario, comunque, tempo asciutto e dosare le forze vista la pendenza spesso elevata della traccia. Il tratto finale attrezzato è di difficoltà moderata (per esperti di questo genere di percorsi) ma non va sottovalutato visto il fondo su sfasciumi e la possibilità di caduta sassi

Gola all’inizio del percorso vista dal ponte

Laghetto nel primo tratto del percorso

Salendo nel primo tratto nel bosco

Vista sul Rifugio Corsi

Lungo il tratto fangoso tra arbusti

Tratto ripido su traccia tra magra erba

Verso il canalino con traccia in tornanti

Canalino attrezzato

Tratto finale verso la cima

In vetta alla Cima Rossa di Martello

Panorami dalla vetta

Bivio tra sentiero 31 e 31A

Tratto verso cascata ed antica diga

Scendendo al Rifugio Corsi

Al Rifugio Corsi con vicina cappelletta

Tornando al parcheggio su mulattiera


Cliccare sull’immagine per visualizzare i parcheggi alla fine della strada della Val Martello su Google Maps

DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta.

Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo dell’Ortles e delle Alpi Venoste

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Venosta

Baita Lazaun (2427 m) – Alpi Venoste – Val Senales – luglio 2023

La Baita Lazaun/Lazaunhütte, posta a 2427 metri di quota, è situata in Val Senales/Schnalstal nelle Alpi Venoste al cospetto di diverse vette di oltre 3000 metri di quota nell’area della Palla Bianca/Weißkugel e del Similaun (QUI la “pillola” sulla Val Senales).

La baita è raggiungibile da Maso Corto/Kurzras, al termine della strada asfaltata della Val Senales, nell’area degli impianti di risalita Alpin Arena Senales (che ospitano anche l’omonima cabinovia Lazaun che porta anch’essa alla baita), (QUI la “pillola” sugli impianti Alpin Arena Senales).

Il percorso ad anello qui descritto, con tracciato di lunghezza e dislivello moderati,  permette, invece, di giungere a piedi alla baita attraversando ambienti boscosi, pascolivi, Waalweg (antichi canali irrigui) ed aree più selvagge.

La salita comincia da Maso Corto al termine della strada della Val Senales (2011 m), ci si porta nella parte alta del piccolo borgo e segue il sentiero 1 per il Bildstöckljoch; su traccia sassosa e terrosa si sale con pendenza moderata tra pascoli e rado bosco giungendo ad un cancello.
Il sentiero conduce, quindi, in breve al Waalweg (antico canale irriguo artificiale) e sale, con pendenza moderata, con fondo erboso e sassoso a delle panche; continuando la salita si ignora il bivio del sentiero 3, si superano due ponticelli e, con un tratto un po’ più ripido, si giunge ad un ulteriore bivio.
Lasciando il sentiero 1 si segue a sinistra il sentiero 11A per la Baita Lazaun; procedendo in leggeri saliscendi si oltrepassa un ponte ed un cancello e si sale con pendenza moderata, su traccia sassosa ed erbosa, giungendo ad un ponticello ed all’area acquitrinosa Lazauner Moose con un laghetto nei pressi.
Dal laghetto si procede in saliscendi raggiungendo, in breve la Baita Lazaun (2427, rifugio, stazione a monte cabinovia Lazaun, 1.45 ore dalla partenza).

Dalla baita si segue, quindi, il sentiero 11 per Maso Corto/Kurzras scendendo su traccia terrosa ed erbosa; la discesa prosegue poi alternando tratti in moderata pendenza ad altri più ripidi entrando nel bosco; la traccia porta poi ad uscire dal bosco giungendo nei pressi della stazione a valle della cabinovia Lazaun dalla quale, in breve, si torna a Maso Corto (1.00 ora dalla Baita Lazaun, 2.45 ore dalla partenza).

Percorso: Maso Corto – Lazauner Moose – Baita Lazaun – Maso Corto

Sentieri: 1 – 11A – 11

Dislivello: 450 metri in salita e discesa considerati anche i leggeri saliscendi

Tempo di percorrenza: 2.45 ore totali (1.45 ore la salita, 1.00 ora la discesa)

Quota massima: 2427 m

Difficoltà: E –  percorso di difficoltà tecnica moderata con qualche tratto un po’ ripido; sviluppo di 6,5 chilometri

Data di ascesa: luglio 2023

Annotazioni: è bene controllare i periodi di apertura della baita e della cabinovia, se si volesse utilizzarla in salita o discesa

Esperienza di Stefano: è bene scegliere una giornata con buona visibilità per godere degli ambienti e panorami magnifici; l’escursione, vista la sua lunghezza relativamente contenuta, può anche essere effettuata in mezza giornata

Maso Corto

Salendo da Maso Corto nel primo tratto

Tratto lungo i Waalweg

Salendo al bivio tra sentiero 1 e 11A

Bivio tra sentiero 1 e 11A

Tratto verso l’area Lazauner Moose

Area acquitrinosa Lazauner Moose

Tratto finale verso la Baita Lazaun

Alla Baita Lazaun con stazione a monte dell’omonima cabinovia

Scendendo a Maso Corto sul sentiero 11


Cliccare sull’immagine per visualizzare Maso Corto in Val Senales su Google Maps

DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta.

Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo dell’Ortles e delle Alpi Venoste

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Croda della Calva/Kalvenwand (3061 m) – Malga Lyfi Alm (2165 m) – Gruppo dell’Ortles – luglio 2023

La Croda della Calva/Kalvenwand, vetta di 3061 metri di quota, è posta nel gruppo dell’Ortles-Cevedale in posizione molto panoramica verso molte vette che superano i 3000 metri di quota nel Parco Nazionale dello Stelvio; la via normale di salita raggiunge la vetta dall’Alta Val Martello/Martelltal, valle laterale che si diparte dalla Val Venosta/Vinschgau all’altezza del paese di Laces/Latsch (QUI la “pillola” sulla Val Martello).

Il percorso di salita presenta un forte dislivello e diversi tratti ripidi ma rimanendo su difficoltà tecinche moderate per essere ad una quota così elevata; il tracciato si svolge dapprima tra bosco e pascoli per poi portarsi poi via via in ambienti più selvaggi, lungo la discesa è anche possibile, volendo, effettuare una deviazione raggiungendo la bella Malga Lyfi Alm.

La salita comincia dai parcheggi a pagamento posti alla fine della strada della Val Martello (2050 m, Albergo Genziana/Enzian),si seguono le indicazioni per la Croda della Calva/Kalvenwand scendendo in breve sulla strada asfaltata alla deviazione a sinistra per la Malga Lyfi e la Croda della Calva.
Seguendo il sentiero 39 si sale in breve ad una malga e ad una cascatella, continuando su mulattiera sterrata si sale nel bosco fino al bivio tra sentiero 39 e sentiero 8; seguendo il sentiero 39 per la Croda della Calva si sale con sentiero terroso e sassoso nel bosco fino all’alpeggio con Baita Peder (2252 m, privata).

Continuando sul sentiero 39 per la Croda della Calva si sale su straccia terrosa e sassosa tra pascoli alternando tratti ripidi ad altri con pendenza moderata; la traccia sale quindi al bivio col sentiero 33 per la Malga Lyfi.
Rimanendo sul sentiero 39 sia prosegue verso sinistra su traccia erbosa e sassosa aggirando il Dosso Peder e salendo poi al bivio col sentiero per la Punta dello Scudo (nei pressi è presente una tavola panoramica delle cime visibili).
Continuando sul sentiero 39 per la Croda della Calva si sale ripidamente su traccia erbosa e sassosa portandosi sulla larga cresta verso la vetta; il sentiero sale rimanendo a debita distanza dal salto roccioso sulla sinistra (attenzione, comunque, a non avvicinarcisi troppo).
Seguendo la traccia erbosa e sassosa, a tratti decisamente ripida, ci si porta infine all’ultimo strappo che conduce alla vetta della Croda della Calva (3061 m, grosso ometto, 3.00 ore dalla partenza).

Si scende quindi ripidamente sullo stesso itinerario di salita fino al bivio col sentiero 33 per la Malga Lyfi; seguendo il sentiero 33 si scende piuttosto ripidamente su traccia terrosa e sassosa proseguendo poi in discesa con pendenza moderata fino al bivio col sentiero 10.
Si scende adesso sul sentiero 10 prima in moderata pendenza poi molto ripidamente su mulattiera sassosa e terrosa e sentiero nel bosco fino alla Malga Lyfi Alm (2165 m, 2.00 ore dalla Croda della Calva, 5.00 ore dalla partenza).

Dalla Malga Lyfi si segue, quindi, il sentiero 8 per l’Albergo Genziana scendeno su mulattiera sterrata; si risale poi in moderata pendenza, sempre su mulattiera, fino a tornare al bivio col sentiero 39 dell’andata; scendendo sulla mulattiera dell’andata già nota si torna quindi, in breve, al parcheggio (45 minuti dalla Malga Lyfi, 5.45 ore dalla partenza).

Percorso: parcheggio al termine della strada della Val Martello – Croda della Calva – Malga Lyfi – parcheggio al termine della strada della Val Martello

Sentieri: 39 – 33 – 10 – 8

Dislivello: 1100 metri in salita e discesa considerato anche il tratto in risalita tornando dalla Malga Lyfi

Tempo di percorrenza: 5.45 ore totali

Quota massima: 3061 m

Difficoltà: E –  percorso di difficoltà tecnica moderata ma con diversi tratti ripidi; dislivello rilevante e sviluppo di 12 chilometri

Data di ascesa: luglio 2023

Annotazioni: è bene controllare i periodi di apertura della malga Lyfi. Naturalmente è possibile scendere integralmente per il percorso di salita non passando per la Malga Lyfi e riducendo il percorso di 2 chilometri e 100 metri di dislivello.
Il parcheggio dell’alta Val Martello è anche punti di partenza di molti altri itinerari, tra essi si trovano anche il percorso per il Rifugio Martello/Marteller Hütte e il Rifugio Corsi/Zufallhütte, la salita alla Cima Madriccio/Madritschspitze ed alla Cima Rossa di Martello/Vorderer Rotspitz (QUI la “pillola” sul percorso per il Rifugio Martello/Marteller Hütte e il Rifugio Corsi/Zufallhütte, QUI quella sulla salita alla Cima Madriccio e QUI quella sull’ascesa alla Cima Rossa di Martello).

Esperienza di Stefano: io ho percorso l’escursione con alcune nebbie e nubi lungo la salita alla vetta (seppur con, comunque visuale abbastanza buona), con cielo sereno il panorama sarebbe ancora più ampio, è necessario, comunque, tempo asciutto e dosare le forze vista la pendenza spesso elevata della traccia.

Primo tratto di salita verso la Baita Peder

Baita Peder con alpeggio

Salendo al bivio col sentiero 33 per la Malga Lyfi

Bivio col sentiero per la Malga Lyfi

Salendo al bivio con il sentiero per la Punta dello Scudo/Schlidspitze

Tavola panoramica nei pressi del bivio

Salendo alla Croda della Calva

In vetta alla Croda della Calva

Vista sul Lago di Gioveretto/Zufrittsee

Scendendo alla Malga Lyfi

Malga Lyfi Alm

Tornando con anche alcune risalite al parcheggio


Cliccare sull’immagine per visualizzare i parcheggi alla fine della strada della Val Martello su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo dell’Ortles e delle Alpi Venoste

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Venosta

Rifugio Cima Fiammante/Lodnerhütte (2259 m) – Gruppo di Tessa – giugno 2023

Il Rifugio Cima Fiammante/Lodnerhütte, posto a 2259 metri di quota, è situato nel Gruppo di Tessa/Texel Gruppe in zona selvaggia e molto affascinante; il rifugio viene raggiunto con lungo percorso dalla funivia Texel di Parcines/Partschins in bassa Val Venosta/Vinschgau (QUI la “pillola” sulla funivia Texel e QUI quella su Parcines).

Il percorso transita dapprima dal Rifugio Nassereto/Nasareit Hütte e poi sale nella lunga e selvaggia Valle di Ziel; il tracciato presenta un dislivello ed uno sviluppo rilevanti ed un fondo del sentiero spesso selciato con grossi sassi, l’impegno fisico globale risulta, quindi, essere elevato.

L’escursione comincia dalla stazione a monte della Funivia Texel (1535 m), si sale inizialmente su stradina asfaltata raggiungendo in breve il Rifugio Giggelberg (1565 m).
Dal Rifugio Gigglberg si segue il sentiero 24 per il Rifugio Nassereto e l’Alta Via di Merano; entrando nel bosco si sale con sentiero terroso e sassoso salendo fino ad un punto panoramico a 1700 metri di quota circa, si procede poi in discesa con buono sviluppo fino al Rifugio Nassereto (1523 m, 1.00 ora dalla partenza).

Dal Rifugio Nassereto si sale sul sentiero numero 8 per il Rifugio Cima Fiammante entrando nella Valle di Ziel; il sentiero si fa subito molto ripido, su fondo selciato con grossi sassi, salendo ad un punto con targa al Sudtirolo.
Continuando su pendenza un po’ meno ripida si giunge ad un ponte con bella cascata proseguendo poi, nuovamente ripidamente, fino ad alcune baite chiuse ed arrivando ad una forcella nei pressi del Ginglegg (1891 m, punto di arrivo della Ferrata Ziel e bivio per la Cima di Ziel).

Rimanendo sul sentiero 8 per il Rifugio Cima Fiammante, dopo una breve discesa si riprende la salita in pendenza moderata fino ad un alpeggio; salendo nuovamente su ripido sentiero selciato con grossi sassi si raggiunge un’altra forcella nei pressi di una cappelletta.

Dalla forcelletta si procede in saliscendi (con anche un paio di tratti leggermente esposti con catena per eventuale sicurezza) fino all’Alpeggio Zielalm; continuando sul sentiero per il Rifugio Cima Fiammante si costeggia il torrente fino ad un ponticello dal quale, con un ultimo ripido strappo, si giunge al Rifugio Cima Fiammante (2259 m, rifugio, cappelletta, 2.30 ore dal Rifugio Nassereto, 3.30 ore dalla partenza).

Discesa per lo stesso percorso con diverse controsalite in 2.45 ore, 6.15 ore dalla partenza).

Percorso: Funivia Texel – Rifugio Nassereto – Rifugio Cima Fiammante – Rifugio Nassereto – Funivia Texel

Sentieri: 24 – 8

Dislivello: 1100 metri in salita e discesa considerati anche i saliscendi

Tempo di percorrenza: 6.15 ore totali (3.30 ore l’andata, 2.45 ore il ritorno)

Quota massima: 2259 m

Difficoltà: EE –  percorso di impegno tecnico moderato ma con lunghi tratti che richiedono attenzione su fondo selciato con grossi sassi e due brevi parti leggermente esposte con catena di sicurezza; percorso dal dislivello rilevante e sviluppo lungo di oltre 16 chilometri

Data di ascesa: giugno 2023

Annotazioni: è bene controllare i periodi di apertura della funivia e dei rifugi. La stazione a monte della funivia Texel è anche punto di partenza, tra i vari itinerari, della salita alla cima dell’Orenknott e punto di arrivo della salita lungo il Monte Sole/Sonnenberg di Parcines/Partschins (QUI la “pillola” sull’ascesa all’Orenknott e QUI quella sul percorso al Monte Sole di Parcines).

Esperienza di Stefano: necessario tempo asciutto visti i lunghi tratti di sentiero sui grossi sassi selciati, è bene dosare le forze lungo tutto il percorso, tenendo anche conto delle stancanti controsalite al ritorno

Funivia Texel

Rifugio Giggelberg

Lungo il percorso per il Rifugio Nassereto

Al Rifugio Nassereto

Salendo nel primo tratto verso il Rifugio Cima Fiammante

Ponte con cascata

Salendo al punto Gingglegg

Al Gingglegg

Continuando la salita al Rifugio Cima Fiammante

Cappelletta a lato del sentiero

Uno dei tratti con catena di sicurezza

Malga Zielalm (non gestita)

Salendo nell’ultimo tratto verso il Rifugio Cima Fiammante

Al Rifugio Cima Fiammante

Cappella nei pressi del rifugio

Panorami dal rifugio


Cliccare sull’immagine per visualizzare la funivia Texel di Parcines su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Per maggiori informazioni su alloggi, eventi ed iniziative contattare l’azienda di soggiorno e turismo locale

Associazione turistica Parcines – Rablà – Tel
Indirizzo: Parcines – Via Spauregg / Spaureggstraße, 10
Telefono: (+39) 0473 967157
Sito internet: www.partschins.com – E-mail: info@partschins.com
L’ufficio informazioni è aperto nei seguenti orari: lunedì-venerdì ore 9-12 e 13-18; sabato ore 10-12 e 15-18.

Per informazioni riguardanti specificatamente la Funivia Texel è possibile contattare i seguenti recapiti:
Tel. +39 0473 968295 – E-mail: info@texelbahn.com
Sito internet: www.texelbahn.com

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo di Tessa e delle Alpi dello Stubai

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Venosta

Rio Lagundo/Aschbach – Val Venosta – estate 2022 e primavera 2023

Il piccolo borgo di Rio Lagundo/Aschbach è posto in zona idilliaca tra pascoli in posizione elevata sulla bassa Val Venosta/Vinschgau; il paesino è frazione di Lagundo/Algund ma può essere raggiunto anche in funivia dalla Val Venosta da Rablà/Rabland, frazione di Parcines/Partschins (QUI la “pillola” su Lagundo e QUI quella su Rablà e Parcines).

La funivia partendo da Rablà porta in pochi minuti ai 1333 metri della stazione a monte a Rio Lagundo e può anche trasportare biciclette; la funivia è solitamente aperta tutto l’anno ma è comunque bene controllare periodi ed orari di funzionamento.

Il paesino di Rio Lagundo è formato da diversi masi ed ospita anche due punti di ristoro all’Ascbacherhof e all’Oberhaus; molto interessanti sono anche la Chiesa del Santissimo Cuore di Gesù e la più piccola ed antica chiesetta di Maria della Neve posta su una collinetta con magnifico panorama sulla Val Venosta.

Da Rio Lagundo partono anche diversi escursioni di diversa lunghezza ed impegno come il sentiero didattico, il percorso per la Malga Naturnseralm e la discesa a valle verso Rablà ed i sentieri che portano alla zona del Monte San Vigilio/Vigiljoch (QUI la “pillola” sulla discesa a Rablà e QUI quella sul percorso ad anello al Monte San Vigilio).

In particolare la zona del Monte San Vigilio, situata in posizione bucolica tra pascoli, ospita diversi punti di interesse quali l’antica chiesetta di San Vigilio, il Lago Nero/Schwarze Lacke e diversi punti di ristoro; l’area del Monte San Vigilio può essere raggiunta anche con gli impianti di risalita da Lana in Val d’Adige (QUI la “pillola” sul comprensorio del Monte San Vigilio).

Rio Lagundo

Aschbacherhof

Chiesa del Santissimo Cuore di Gesù

Chiesetta di Santa Maria della Neve

Vista sulla Val Venosta dalla Chiesetta di Santa Maria della Neve

Stazione a valle della funivia a Rablà

Lungo il viaggio in funivia

Alla stazione a monte della funivia a Rio Lagundo

Vista su Parcines, Rablà ed il Gruppo di Tessa dalla stazione a monte della funivia

Informazioni e percorsi didiattici nei pressi di Rio Lagundo

Lungo la discesa a piedi da Rio Lagundo a Rablà

Percorso ad anello per il Monte San Vigilio

Cliccare sull’immagine per visualizzare Rio Lagundo su Google Maps

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Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Venosta

Scopriamo QUI altre “pillole” su Merano e la Val d’Adige

Monte San Vigilio/Vigiljoch (1837 m) – salita da Rio Lagundo/Aschbach – Val Venosta – giugno 2023

Il Monte San Vigilio/Vigiljoch, la cui massima elevazione del Dosso dei Larici/Larchbühel raggiunge i 1837 metri di quota, è posto tra la Val d’Adige/Etschtal, la Val d’Ultimo/Ultental e la bassa Val Venosta/Vinschgau; l’area del Monte San Vigilio, che presenta diverse possibilità di accesso, è prevalentemente boscosa ed offre molte possibilità escursionistiche e punti di interesse.

Viene qui descritto l’accesso dalla funivia Rio Lagundo/Aschbach, frazione di Lagundo/Algund, ma con stazione a valle dell’impianto situata a Rablà/Rabland, frazione di Parcines/Partschins, in bassa Val Venosta/Vinschgau (QUI la “pillola” su Rio Lagundo, QUI quella su Lagundo e QUI la “pillola” su Parcines e Rablà).

Il percorso ad anello, dal dislivello contenuto ma con alcuni tratti ripidi e sviluppo di circa 9 chilometri, raggiunge nel bosco dapprima il piccolo Lago Nero/Schwarze Lacke per poi proseguire per la chiesetta di San Vigilio e la vetta tornando, poi, alla funivia tramite il Passo San Vigilio e successiva discesa nel bosco.

Il percorso comincia dalla stazione a monte della funivia Rio Lagundo (1333 m, stazione a valle a Rablà), si segue il sentiero 28 per il Vigiljoch raggiungendo in breve la frazione di Rio Lagundo (con posti di ristoro Aschbacher Hof e Oberhaus) salendo poi nel bosco fino al bivio tra il sentiero 28 ed il 28A.
Si segue il sentiero 28A per il Lago Nero/Schwarze Lacke salendo piuttosto ripidamente, incrociando diverse volte la strada forestale, su sentiero terroso nel bosco raggiungendo il grosso masso Mahderknott e poi un punto più aperto panoramico con crocefisso.
Continuando di nuovo nel bosco si giunge al bivio col sentiero 28B, rimanendo sul sentiero 28A si giunge quindi, in breve, al Lago Nero/Schwarze Lacke con attiguo punto di ristoro Seespitz (1760 m, 1.20 ore dalla partenza).

Dal Lago Nero si segue il sentiero 9 per il Monte San Vigilio/Vigiljoch, si sale su mulattiera sterrata dapprima piuttosto ripidamente e poi in falsopiano raggiungendo la chiesetta di San Vigilio posta su un colle; dalla chiesetta si segue il sentiero 4 per la seggiovia salendo, ripidamente ma in breve, su mulattiera sterrata fino alla stazione a monte della seggiovia, proveniente dagli impianti di Lana, ed al posto di ristoro Sessellift (1814 m).

Volendo, in breve, dal Sessellift si può seguire la mulattiera non segnata che porta nei pressi delle antenne (recintate con divieto di accesso) poste sulla vetta del Dosso dei Larici (1837 m, 40 minuti dal Lago Nero, 2.00 ore dalla partenza).

Dal Dosso dei Larici si torna alla chiesetta di San Vigilio e si riprende il sentiero 9 che, in breve, porta su mulattiera sterrata al Passo San Vigilio/Vigiljoch (1743 m); dal passo si segue il sentiero 28 per Rio Lagundo/Aschbach, il tracciato scende ripidamente nel bosco (attraversando diverse volte la strada forestale) e poi riporta al bivio col sentiero 28A incontrato in salita.
Per il sentiero già noto si torna, quindi, in breve a Rio Lagundo/Aschbach (1.15 ore dal Dosso dei Larici, 3.15 ore dalla partenza).

Percorso: stazione a monte funivia Rio Lagundo – Lago Nero – chiesetta San Vigilio – stazione a monte seggiovia – Dosso dei Larici – stazione a monte seggiovia – chiesetta San Vigilio – Passo San Vigilio – stazione a monte funivia Rio Lagundo

Sentieri: 28 – 28A – 9 – 4 – deviazione al Dosso dei Larici – 4 – 9 – 28

Dislivello: 550 metri in salita e discesa considerati i saliscendi

Tempo di percorrenza: 3.15 ore

Quota massima: 1837 m

Difficoltà: E –  percorso che non presenta particolari difficoltà tecniche ma con diversi tratti ripidi nel bosco e sviluppo totale di circa 9 chilometri

Data di ascesa: giugno 2023

Annotazioni: la discesa ripida nel bosco col sentiero 28 può essere evitata seguendo la mulattiera forestale più lunga ma meno pendente. È bene informarsi su orari e periodi di apertura della funivia e, se si volesse fermarsi, dei vari punti di ristoro

Esperienza di Stefano: escursione interessante che tocca diversi tipi di ambiente e punti di interesse; può essere adatta anche, con tempo stabile, per un escursione pomeridiana

Panorama su Rablà e Parcines dalla stazione a monte della funivia

Vista su Rio Lagundo dalla stazione a monte della funivia

Salendo da Rio Lagundo verso il bosco

Salendo nel bosco

Bivio tra sentiero 28 e 28A

Grosso mosso Mahder Knott

Salendo nel bosco

Vista dal punto panoramico

Salendo al Lago Nero

Lago Nero

Punto di ristoro Seespitz

Punto di ristro Seespitz

Cavalli avelignesi

Chiesetta di San Vigilio

Tratto verso la stazione a monte della seggiovia proveniente dagli impianti di Lana

Vista su Mendola/Mendel e Monte Luco/Laugen

Punto di ristoro Sessellift alla stazione a monte della seggiovia

Salendo alla vetta del Dosso dei Larici

Vetta del Dosso dei Larici

Andando verso il Passo San Vigilio/Vigiljoch

Al Passo San Vigilio/Vigiljoch

Scendendo a Rio Lagundo nel bosco sul sentiero 28

All’Aschbacher Hof


Cliccare sull’immagine per visualizzare la stazione a valle della funivia Rio Lagundo a Rablà su Google Maps

DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime della Mendola, del Monte San Vigilio, delle Maddalene e del Monte Corno

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Venosta

Waalweg/Rogge di Ciardes/Tschars e Castel Juval – Alpi Venoste – maggio 2023

I Waalweg della Val Venosta/Vinschgau sono antiche rogge, cioè canali irrigui, ancora funzionanti, scavati secoli fa per canalizzare l’acqua molto preziosa soprattutto in questa zona caratterizzata da precipitazioni relativamente scarse.

Anche l’area del paese di Ciardes/Tschars, situato nei pressi di Castelbello/Kastelbell, ospita dei sentieri Waalweg; viene qui descritto un percorso ad anello, dallo sviluppo di 13 chilometri totali e dal dislivello moderato, che permette di visitare i Waalweg di Ciardes (con anche bellissime vedute panoramiche) oltre che altri punti di interesse quali Castel Kasten e le grande Castel Juval (QUI la “pillola” su Ciardes e Castelbello).

Castel Juval è anche inserito nel circuito dei musei di montagna “Messner Mountain Museum”, curati Reinhold Messner, ed ospita diversi cimeli di culti religiosi tibetani ed asiatici di montagna; nel museo sono visibili anche molti oggetti usati Reinhold Messner durante le sue spedizioni essendo Castel Juval residenza del grande alpinista per diversi mesi all’anno (QUI la “pillola” su Castel Juval).

Il percorso comincia dal centro di Ciardes (650 m) seguendo il sentiero 2 per il Trumsberg; salendo tra le case del paese si prosegue in salita un po’ ripida passando su fondo erboso tra coltivazioni fino ad incrociare il sentiero 3 del Waalweg.
Si segue a sinistra il sentiero 3 per Castelbello/Kastelbell procedendo in saliscendi nel bosco sui Waalweg fino a giungere all’icrocio col sentiero 1B.
Si segue, quindi, il sentiero 1B in discesa verso Colsano/Galsaun scendendo nel bosco e poi su mulattiera fino a giungere, in breve, a Castel Kasten (600 m, privato, 45 minuti dalla partenza).

Ritornati in salita sul sentiero 3 si segue a ritroso il sentiero dei Waalweg fino al bivio col sentiero 2; si rimane sul sentiero 3 proseguendo verso Castel Juval; si prosegue, quindi, tra bosco e poi in breve su asfalto rimanendo ai vari bivi sul sentiero 3.
Seguendo sempre per Castel Juval si ritorvano i Waalweg prosegeundo dapprima nel bosco e poi in terreno aperto più ripido con ampie viste sulla Val Venosta fino a giunger al posto di ristoro Sonnenhof (1,15 ore da Castel Kasten, 2.00 ore dalla partenza).
Si segue adesso il sentiero 1 per Castel Juval, il sentiero sale un po’ ripidamente nel bosco fino a raggiungere, in breve, Castel Juval (950 m, museo, punti di ristoro, 15 minuti dal Sonnenhof, 2.15 ore dalla partenza).

Si torna in breve al Sonnenhof e si segue il sentiero 1 per Stava/Staben, si scende un po’ ripidamente tra bosco e terreni più aperti ignorando il bivio il bivio per il sentiero 1C e raggiungendo il bivio per Ciardes/Tschars e gli Stabner Waalweg.
Si seguono gli Stabner Waalweg verso Ciardes nel bosco con qualche tratto un po’ stretto fino a giungere in terreno più aperto in breve risalita tra coltivazioni.
Si giunge, quindi, all’hotel-ristorante Himmelreich e si torna poi su asfalto, in breve, a Ciardes/Tschars (1.30 ore da Castel Juval, 3.45 ore dalla partenza).

Percorso: Ciardes – Waalweg – Castel Kasten – Waalweg – Sonnenhof – Castel Juval – Sonnenhof – Stabner Waalweg – Hotel ristorante Himmelreich – Ciardes

Sentieri: 2 – 3 – 1B – 3 – 1 – Stabner Waalweg

Dislivello: 600 metri in salita e discesa considerati i tanti saliscendi

Tempo di percorrenza: 3.45 ore totali

Quota massima: 950 m

Difficoltà: E –  percorso non molto difficile tecnicamente ma che presenta alcuni  tratti un po’ ripidi ed altri un po’ stretti (sconsigliabili con fondo bagnato); 13 chilometri circa di sviluppo totali

Data di percorrenza: maggio 2023

Annotazioni: il percorso ad anello può essere percorso in entrambi i sensi; è possibile, inoltre, abbreviare il percorso non andando verso Colsano e Castel Kasten e seguendo alla partenza direttamente i Waalweg verso Castel Juval. Prestare attenzione ai molti bivi lungo il percorso; se si decide di visitare Castel Juval è bene controllare i periodi di apertura come anche quelli dei diversi punti di ristoro se si volesse pranzare in uno di essi

Esperienza di Stefano: io ho trovato le rogge dei Waalweg asciutte ma, solitamente, in primavera ed estate sono ancora funzionanti Sconsiglio la percorrenza con tracciato bagnato nei tratti ripidi o stretti; è, bene, inoltre scegliere una giornata con buona visibilità per godere dei bellissimi panorami verso la Val Venosta

Primo tratto salendo da Ciardes

Bivio per i Waalweg

Lungo i Waalweg verso Colsano

Castel Kasten

Io e Arianna di https://www.camminiamoyoga.com/

Vista su Ciardes andando verso i Waalweg verso Castel Juval

Waalweg verso Castel Juval

Al punto di ristoro Sonnenhof

Vista sulla Val Venosta salendo a Castel Juval

Castel Juval (foto possibili solo all’aperto)

Scendendo verso l’imbocco degli Stabner Waalweg

Sugli Stabner Waalweg

Tornando verso Ciardes

Cliccare sull’immagine per visualizzare Ciardes su Google Maps

DISCLAIMER
Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo dell’Ortles e delle Alpi Venoste

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Venosta

Baita Lazaun/Lazaunhütte – Val Senales – marzo 2023

La Baita Lazaun/Lazaunhütte, posta a 2427 metri di quota, è situata in Val Senales/Schnalstal nell’area degli impianti da sci dell’area Ghiacciai Val Senales; la baita è posta in posizione magnifica al cospetto di montagne impnenti alte, in diversi casi, ben oltre i 3000 metri di quota (QUI la “pillola” sulla Val Senales e QUI quella sull’area sciistica).

La baita è raggiungibile da Maso Corto/Kurzars sia con l’omonima cabinovia sia a piedi lungo il sentiero innevato battuto che segue la pista da slittino (chiusa in questo inverno per gli slittini); il percorso presenta dislivello e sviluppo moderati con presenza anche di qualche tratto un po’ ripido.

Come detto, quest’anno la pista da slittino è percorribile normalmente dagli escursionisti; se nelle prossime stagioni invernali dovesse essere riaperta agli slittinisti bisognerà vedere come sarà regolamentata la percorrenza a piedi.

Il percorso comincia da Maso Corto al termine della strada della Val Senales (2011 m) superando il ponte e seguendo la pista da slittino verso la Malga Lazaun (chiusa per gli slittini in questo inverno); il percorso, solitamente battuto, sale inizialmente nel bosco in pendenza moderata.
Il tracciato, che segue sempre la traccia della pista da slittino, esce successivamente dal bosco salendo il ampi tornanti, con anche qualche tratto un po’ più ripido, fino a giungere nei pressi delle piste da sci.
Continuando sul tracciato della pista da slittino si costeggiano le piste giungendo, infine, alla Baita Lazaun (2427 m, rifugio, 1.30 ore dalla partenza).

Discesa per lo stesso percorso in 1.15 ore, 2.45 ore dalla partenza.

Percorso: Maso Corto – Baita Lazaun – Maso Corto

Sentieri: percorso invernale che segue la pista da slittino

Dislivello: 400 metri in salita e discesa

Tempo di percorrenza: 2.45 ore totali (1.30 ora l’andata, 1.15 minuti il ritorno).

Quota massima: 2427 m

Difficoltà: EAI – escursione dallo sviluppo di 7 chilometri totali con alcuni tratti un po’ ripidi; difficoltà tecnica contenuta con buone condizioni della neve e meteorologiche; in caso di ghiaccio o neve fresca è necessaria la relativa attrezzatura.

Data di percorrenza: marzo 2023

Annotazioni: è bene controllare il periodo di apertura del rifugio e della cabinovia in inverno e le condizioni di battutura del percorso; il rifugio è anche raggiungibile in cabinovia che può, volendo, anche essere usata in salita o discesa per abbreviare il percorso.

Lungo il primo tratto di salita nel bosco

Salendo nel tratto intermedio del percorso

Ultimo tratto di salita

Baita Lazaun

Panorami dalla Baita Lazaun

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Venosta

Scopriamo QUI altre “pillole” sui sentieri innevati e ciaspolate in Sudtirolo


Cliccare sull’immagine per visualizzare Maso Corto in Val Senales su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.