Il Plan de Corones/Kronplatz, ampia vetta di 2275 metri di quota, è un noto monte e comprensorio escursionistico posto tra Val Pusteria e Val Badia; dalla sua vetta, ove sono presenti diversi rifugi e i musei Corones del circuito Messner Mountain Museum e Lumen dedicato alla fotografia, è possibile godere di un amplissimo panorama comprendente molti gruppi dolomitici e della cresta di confine con l’Austria (QUI la “pillola” sul comprensorio del Plan de Corones in estate).
La vetta del Plan de Corones può essere raggiunta, sia a piedi che con gli impianti di risalita, da molti punti diversi di partenza; viene qui proposta la salita integrale su mulattiera sterrata (percorribile anche in mountain bike), che da Passo Furcia, raggiungibile da Valdaora/Olang e San Vigilio di Marebbe/Ennenberg, conduce alla vetta con percorso di media lunghezza (QUI la “pillola” su Valdaora e QUI quella su San Vigilio di Marebbe)
La salita al Plan de Corones comincia dal Passo Furcia/Furkel Sattel (1745 m) seguendo le indicazioni n, 1 per il Paln de Corones; la mulattiera sterrata sale con alcuni tornanti e, ignorate le deviazioni del sentiero 13 e del sentiero 1, si rimane sempre sulla mulattiera in moderata pendenza fino al bivio indicante il Rifugio Geiselsberger.
Si segue, quindi, sempre la mulattiera verso il Rifugio Geiselsberger in falsopiano, si ignora la deviazione per il sentiero 3, e si raggiunge il Rifugio Geiselsberger (chiuso in estate); continuando sulla mulattiera si sale in pendenza più accentuata, ignorata la deviazione per il sentiero 2, si continua in moderata pendenza fino alla vetta del Plan de Corones (2275 m, enorme campana, rifugi e musei, 1.45 ore dalla partenza).
Discesa per lo stesso percorso in 1.15 ore o con la cabinovia Ruis.
Percorso: Passo Furcia – mulattiera sterrata – Plan de Corones – mulattiera sterrata – Passo Furcia
Sentieri: mulattiera sterrata
Dislivello: 500 metri in salita e discesa
Tempo di percorrenza: 3.00 ore (1.45 ore la salita, 1.15 ore la discesa).
Quota massima: 2275 m
Difficoltà: E – escursione di media lughezza senza particolari difficoltà tecniche
Data di ascesa: luglio 2021
Annotazioni: si può scendere o salire con la cabinovia Ruis abbreviando, eventualmente, il percorso.
Esperienza di Stefano: io ho abbinato la salita in vetta alla visita del Museo Mountain Messner Museum posto in cima scendendo poi con la cabinovia Ruis
QUI il link al video YouTube sulla salita al Plan de Corones
Cartelli al Passo Furcia
Primo tratto di salita con vista sul Piz da Peres
Primo tratto di salita con vista sulle Dolomiti
Tratto nel bosco
Vista sulla Marmolada
Bivio per Rifugio Geiselsberger
Rifugio Geiselsberger
Ultimo tratto di salita
In vetta al Plan de Corones
Panorama dalla vetta
Messner Mountain Museum Corones
Cliccare sull’immagine per visualizzare il Passo Furcia su Google Maps
DISCLAIMER:
Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.
Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.
Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.
Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime delle Dolomiti e delle Alpi Carniche
Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Badia
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Il Picco di Vallandro/Dürrenstein, vetta di 2839 metri di quota, è posto nel gruppo delle Dolomiti di Braies/Pragser Dolomiten tra le Val di Braies/Pragsertal e la Val di Landro/Hölensteintal, entrambi valli laterali dell’Alta Val Pusteria/Pustertal.
La vetta del Picco di Vallandro è una cima prestigiosa con accesso dall’altipiano di Prato Piazza/Plätzwiese raggiungibile dalla Valle di Braies; il percorso si svolge in ambiente tipicamente dolomitico con tracciato piuttosto ripido sassoso e breve, ma non da sottovalutare, tratto attrezzato finale (QUI la “pillola” sulla Valle di Braies e Prato Piazza).
Il percorso è quindi consigliato ad escursionisti esperti con piede fermo; dalla vetta e lungo il tracciato è, inoltre, possibile godere di bellissimi panorami su diversi gruppi dolomitici quali Cristallo, Croda Rossa d’Ampezzo, Dolomiti di Braies e Tre Cime di Lavaredo.
Per chi preferisse percorsi meno impegnativi da Prato piazza è possibile salire con percorso escursionistico anche al Monte Specie/Strudelkopf passando per il Rifugio Vallandro/Dürrenstein Hütte (QUI la “pillola” sulla salita al Monte Specie).
La salita al Picco di Vallandro comincia dai parcheggi di Prato Piazza (1979 m, rifugi a breve distanza), il transito sulla strada a pagamento da Ponticello/Brüggele è interdetto in estate in alcune fasce orarie), dai parcheggi si segue la mulattiera sterrata 37 che porta in breve al Rifugio Prato Piazza e al vicino albergo.
Dal Rifugio Prato Piazza si segue il sentiero 40 per il Picco di Vallandro, la traccia sale prima tra pascoli e poi brevemente nel bosco raggiungendo alcuni bivi; seguendo sempre per il Picco di Vallandro si sale quindi su traccia sassosa prima tra magra erba e poi in ambiente roccioso.
Superato un tratto decisamente ripido con tornanti si raggiunge, quindi, l’anticima e si trova il tratto attrezzato con catena che, in discesa su terreno non molto difficile ma con rocce levigate, conduce all’ultimo breve tratto di salita che porta alla vetta del Picco di Vallandro (2839 m, croce, 2.30 ore dalla partenza).
Discesa per lo stesso percorso in 1.45 ore, 4.15 ore dalla partenza.
Percorso: Prato Piazza – Picco di Vallandro – Prato Piazza
Sentieri: 37 – 40
Dislivello: 850 metri in salita e discesa
Tempo di percorrenza: 4.15 ore (2.30 ore la salita, 1.45 ore la discesa)
Quota massima: 2839 m
Difficoltà: EE – escursione dal dislivello rilevante e che presenta diversi tratti ripidi oltre al tratto attrezzato finale che richiede esperienza ed assenza di vertigini.
Data di ascesa: giugno 2021
Annotazioni: il transito sulla strada a pagamento che da Ponticello/Brüggele in Val di Braies conduce a Prato Piazza è interdetto in estate in alcune fasce orarie (solitamente in salita dalle ore 10.00 alle ore 15.00 ma, anche prima delle ore 10.00, se i parcheggi fossero già pieni); è presente, comunque, il servizio di autobus, è bene quindi controllare in anticipo orari di apertura della strada e del trasporto pubblico.
Da Prato Piazza sono possibili anche altre escursioni come quella che porta al Rifugio Vallandro/Dürrensteinhütte ed alla vetta del Monte Specie/Strudelkopf (QUI la “pillola” su questo itinerario)
Esperienza di Stefano: percorso bellissimo ma da non sottovalutare per fatica e tratto tecnico finale; è bene scegliere una giornata asciutta e tersa anche per godere del bellissimo panorama di vetta; io sono partito abbastanza presto sia per anticipare lo sviluppo di cumuli pomeridiani sia per trovare posto nei parcheggi
QUI il link YouTube al video sulla salita al Picco di Vallandro
Salendo al Rifugio Prato Piazza
Rifugio Prato Piazza
Indicazioni al Rifugio Prato Piazza
Tratto nel bosco
Tratto tra pascoli con vista sulla Croda Rossa d’Ampezzo
Primo tratto di salita più ripido
Vista sul primo tratto di salita e sul gruppo del Cristallo
Salendo verso l’anticima
Tratto attrezzato
Ultimo tratto di salita verso la vetta
In vetta al Picco di Vallandro
Panorami dalla vetta
Panorama verso le Tre Cime di Lavaredo
Cliccare sull’immagine per visualizzare i parcheggi di Prato Piazza su Google Maps
DISCLAIMER:
Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.
Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.
Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.
Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime delle Dolomiti e delle Alpi Carniche
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Oggi andiamo a conoscere meglio una delle eccellenze dell’Alto Adige in fatto di produzione artigianale di prodotti naturali.
L’azienda Bergila, infatti, produce a Falzes/Pfalzen, in Val Pusteria/Pustertal, prodotti naturali biologici derivanti dalla coltivazione diretta e raccolta in quota di erbe e piante. Scopriamo quindi, grazie alla disponibilità di Andrea Niederkofler, responsabile marketing di Bergila e facente parte della quarta generazione della famiglia che gestisce Bergila dal 1912, di più su questa azienda tradizionale del Sudtirolo.
Andrea Niederkofler nel giardino delle erbe di Bergila
P.S. Bergila è un’azienda familiare, situata a Falzes/Pfalzen in Val Pusteria/Pustertal, oramai giunta alla quarta generazione che la gestisce, ci puoi raccontare di più sulla vostra storia ed il legame con i prodotti naturali che proponete?
A. Bergila è un’azienda completamente a gestione familiare, giunta ormai alla quarta generazione di conduzione da parte della famiglia Niederkofler; io sono in azienda da ormai 6 anni mentre la nostra ditta vanta già 100 anni di storia e attività nella produzione di prodotti naturali.
All’inizio la produzione era legata a prodotti derivanti dal pino mugo e dall’abete rosso; l’azienda era, nel primo periodo, piccola ed i prodotti venivano venduti nelle vicinanze del sito produttivo. Mio padre ha poi ampliato la produzione degli oli naturali per 27 anni distillando oli da abeti, ginepro, pino cembro e diversi altri; la distillazione delle conifere è sempre più aumentata ed anche la richiesta di prodotti Bergila.
La distilleria, cuore pulsante della produzione di Bergila, si trova nel bosco a pochi minuti di distanza dalla sede di Bergila ed è visitabile così che ogni visitatore possa scoprire in diretta la distillazione e come si arriva ad ogni goccia di olio partendo dalla materia prima; questo è un processo molto lungo e così il cliente può anche valutare i motivi dei costi dei prodotti naturali.
L’azienda è anche ecosostenibile in quanto tutti gli scarti della lavorazione vengono riutilizzati come combustibili nella produzione del vapore necessario per distillare le materie prime.
Sede aziendale
Distilleria
P.S. Tra i prodotti naturali offerti da Bergila troviamo oli essenziali, estratti naturali, tisane, grappe, prodotti d’erbe, cosmetici BIO e tanto altro derivante dalla coltivazione di erbe effettuata direttamente nel giardino della vostra azienda. Puoi dirci di più sulla vostra produzione, raccolta e preparazione dei prodotti tutti selezionati e lavorati artigianalmente?
A. Il primo ambito di produzione di Bergila riguarda, come detto prima, la distillazione degli oli essenziali di conifere che vengono venduti singolarmente o lavorati producendo unguenti, prodotti per il bagno e spray.
Il secondo campo di produzione riguarda il giardino delle erbe biologiche posto nei pressi della sede di Bergila; dal 1990 le erbe raccolte vengono essiccate e poi lavorate per produrre tisane ed oleoliti. Tra i prodotti Bergila più rinomati troviamo creme viso alla stella alpina, tinture madri di arnica e calendula, e prodotti derivanti dalla raccolta giornaliera di foglie di betulla e tarassaco.
È importante notare che tutti i prodotti Bergila sono 100% BIO fin dall’inizio della storia produttiva dell’azienda, questo testimonia che la produzione totalmente naturale è stata da sempre un punto cardine della filosofia produttiva di Bergila.
Giardino delle erbe
Distillazione delle conifere
Alcuni dei prodotti Bergila
P.S. Sia il vostro giardino d’erbe che la produzione e distilleria sono visitabili nella bella stagione, con un percorso ad hoc, che permette di esplorare e valutare di persona la genuinità di coltivazione e lavorazione delle erbe dei vostri prodotti; è un’iniziativa molto amata, ci racconti qualcosa su questa bellissima esperienza che offrite?
A Ogni visitatore può gratuitamente visitare sia la distilleria, con visita guidata, che il giardino delle erbe potendo così rendersi conto, in modo assolutamente trasparente, dei metodi produttivi di Bergila, anche i laboratori di produzione sono visibile attraverso diverse finestre.
Il percorso di visita è diviso in 6 fasi e prevede: 1. Visita al giardino delle erbe 2. Percorso dei profumi con possibilità di indovinare le varie fragranze usmate. 3. Visita alla distilleria 4. Pediluvio su aghi di pino caldi, nel fienile dei profumi, derivanti dagli scarti della produzione degli oli (sono parte degli scarti usati anche per produrre il vapore necessario nella distilleria) 5. Percorso Kneipp 6. Visita, per chi vuole, al negozio diretto Bergila con presenza di tutti i prodotti Bergila.
Il percorso di visita è possibile da lunedì a venerdì da maggio ad ottobre ed anche nel weekend a luglio ed agosto. Durante la visita alla distilleria si potrà scoprire, ad esempio, come la raccolta delle conifere avviene in quota da maggio ad ottobre. Il materiale viene poi trincerato e pressato in un alambicco; grazie all’aiuto del vapore si forma, quindi, una miscela di olio ed acqua che viene poi raffreddata ottenendo l’olio distillato; l’olio riposa, quindi, per 2 mesi prima di essere lavorato nei laboratori per produrre i prodotti finali. Tutti gli scarti di legno ed acqua vengono poi riutilizzati nella produzione!
Giardino delle erbe
Percorso dei profumi
Distilleria
Fienile dei profumi per pediluvio
P.S. Bergila e il suo giardino di coltivazione e prodotti sono fortemente legati alla tradizione produttiva delle conifere in Val Pusteria; quanto è importante per voi poter coltivare e realizzare i vostri prodotti in questa zona?
A La zona di Falzes è molto adatta alla crescita di conifere, di cui Bergila è proprietaria di un bosco in quota; gli alberi di conifere usati nella produzione sono, infatti, autoctoni della zona.
Diverse erbe naturali provengono poi dal giardino delle erbe adiacente alla sede; per erbe e piante che, invece, richiedono un clima più caldo Bergila ha in essere da tanti anni collaborazioni con contadini partner selezionati (sempre BIO al 100%) che garantiscono l’approvvigionamento di materie prime quali lavanda, timo, menta, limoni e arance.
Queste collaborazioni vengono gestite nel modo più trasparente per garantire prodotti finali sempre di altissima qualità.
Lungo il breve percorso nel bosco tra la sede Bergila e la distilleria
Erbe nel giardino Bergila
P.S. Il connubio tra tradizione e innovazione di Bergila si vede anche nella realizzazione di prodotti sempre nuovi, la proposta del percorso di scoperta della vostra azienda e un sito internet molto esaustivo ed accattivante con presenza anche di uno shop on-line. Ci puoi raccontare di più su come portate avanti di pari passo tradizione ed innovazione?
A. Il connubio tra tradizione e innovazione è un equilibrio molto importante per Bergila; io e la nuova generazione portiamo nuove idee come le attività legate ai social media; tutte queste novità sono però solidamente connesse con lo spirito di produzione tradizionale e naturale di Bergila.
Questa tradizione viene infatti trasmessa anche nelle attività legate allo shop on-line ed ai contenuti proposti sui canali social media di Bergila; si sfruttano, quindi, le tecnologie moderne senza perdere di vista i valori tradizionali, e l’apprezzamento da parte dei nostri clienti testimonia che questa è la strada giusta per guardare al futuro rimanendo legati a quanto di buono fatto finora.
Alcuni dei tanti prodotti Bergila
P.S. La situazione generale legata alla pandemia Covid ha evidenziato nuovi trend e richieste da parte dei consumatori? Voi come avete gestito questa situazione?
A. Durante la pandemia si è evidenziato un trend generale di aumento della ricerca di prodotti naturali e BIO per aiutare a combattere malattie e migliorare la propria salute e la salubrità degli spazi in cui si vive; sono stati, quindi, ad esempio, molto apprezzati i diffusori che migliorano la qualità dell’aria degli ambienti in cui si vive.
Questo trend si è diffuso anche tra i giovani e molti clienti vogliono informarsi sempre maggiormente sui processi produttivi dei prodotti che acquistano.
Durante la pandemia in diversi periodi abbiamo, purtroppo, dovuto sospendere il percorso di visita della nostra azienda ma, adesso, è per fortuna tutto tornato fruibile per i nostri visitatori, mantenendo il rispetto delle norme di protezione previste.
P.S. Grazie, Andrea, per la tua disponibilità, c’è ancora qualcosa che vuoi dire ai lettori delle “Pillole sudtirolesi”?
A. Se siete interessati a vedere di persona come avviene la nostra produzione di prodotti naturali venite a visitarci, si capisce quanto lavoro c’è dietro alla realizzazione di ogni nostro prodotto. Vi aspettiamo a Falzes, vicino al Lago di Issengo! A presto!
Schema del percorso di visita presso Bergila
Le foto sono in parte di proprietà di Bergila e in parte scattate dalle Pillole sudtirolesi
Per maggiori informazioni su percorso di visita e prodotti Bergila contattare direttamente l’azienda
Il Lago di Dobbiaco/Toblacher See, situato a 1250 metri di quota, è posto in Valle di Landro/Dürrensteintal a pochi chilometri di distanza dal paese di Dobbiaco/Toblach in alta Val Pusteria/Pustertal; lo specchio d’acqua è formato dal fiume Rienza/Rienz e giace in zona idilliaca ed è, pertanto, molto amato e frequentato (QUI la “pillola” sul paese di Dobbiaco).
Il piccolo, ma incantevole, Lago di Dobbiaco ha uno sviluppo costiero di 4,5 chilometri e una profondità massima di 3,5 metri; lungo le sponde del lago è stato tracciato un percorso natura “Naturlehrpfad” ove sono posti diversi pannelli informativi su geologia, fauna e flora presenti nell’area protetta del lago.
Il lago è, come detto, posto in posizione magnifica con diversi monti dolomitici che si specchiano sulla superficie lacustre; lo specchio d’acqua ospita anche diverse specie animali tra cui cigni, anatre e molti pesci ed uccelli che è spesso possibile osservare camminando sulle sponde del lago.
Il Lago di Dobbiaco presenta acque molto fredde per cui è sconsigliato immergercisi, è però possibile noleggiare delle barche nelle strutture con hotel e ristoranti presenti in loco; il lago è anche posto nei pressi del tracciato per mountain bike Dobbiaco-Cortina che, in inverno, diventa una lunga pista da sci di fondo.
In inverno il tracciato intorno al Lago di Dobbiaco viene solitamente battuto permettendo, così, una bella escursione innevata lungo le sponde del lago; è bene, comunque, fare attenzione alle condizioni del percorso e non attraversare le acque innevate (QUI la “pillola” sul sentiero invernale attorno al lago).
Nella stagione invernale il Lago di Dobbiaco è posto anche sul tracciato di diverse piste da sci da fondo facenti parte della Dobbiaco Nordic Ski Arena, tra esse si trova anche lo storico tracciato che congiunge Dobbiaco con Cortina d’Ampezzo.
QUI il link YouTube al video sul giro intorno al Lago di Dobbiaco in estate
Il Lago di Dobbiaco
Lungo il Sentiero natura/Naturlehrpfad
Alcune delle strutture turistiche della zona
Fauna del lago
Il Lago di Dobbiaco in inverno
Piste da sci da fondo nella zona del lago
Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina
Scopriamo QUI altre “pillole” sui laghi del Sudtirolo
Cliccare sull’immagine per visualizzare il Lago di Dobbiaco su Google Maps
DISCLAIMER:
Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.
Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.
Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.
Terento/Terenten, comune ospitante quasi 1800 abitanti, è posto ad oltre 1200 metri di quota in zona estremamente soleggiata ed bucolica in bassa Val Pusteria/Pustertal; il paese giace sulla Strada del Sole/Sonnenstrasse in posizione idilliaca tra pascoli sui versanti solatii della valle ricadenti verso il paese di Vandoies/Vintl (QUI la “pillola” su Vandoies).
Il paese si sviluppa intorno alla Chiesa parrocchiale di San Giorgio, già nota dal 1100, ed ospita numerose strutture turistiche e ricettive; il paese è, infatti, molto amato da chi cerca vacanze rilassanti in zona soleggiata e tranquilla. Dal paese si possono, inoltre, intraprendere molte escursioni sia più tranquille e familiari sia con percorsi più impegnativi, con salite alle vette poste nel soprastante gruppo dei Monti di Fundres/Pfunderer Berge.
Tra i percorsi di impegno più contenuto troviamo il Sentiero dei Mulini/Mühlenweg che, partendo direttamente dal centro di Terento, conduce alla scoperta di antichi mulini tuttora funzionanti in alcuni periodi dell’anno.
Lungo la percorrenza del Sentiero dei Mulini si hanno anche bellissime vedute sull’area di Terento, i Monti di Fundres e le Piramidi di Terra, curiose formazione geologiche molto affascinanti; altre Piramidi di Terra si possono trovare, in Sudtirolo, a Perca in Val Pusteria e sul Renon/Ritten (QUI la “pillola” sulle Piramidi di Terra del Renon).
QUI il link YouTube al video del Sentiero dei Mulini
Vista su Terento dall’alto
Chiesa parrocchiale di Terento
Municipio
Vista dal paese verso i Monti di Fundres
Bucolici dintorni del paese
Lungo il primo tratto del Sentiero dei Mulini
Piramidi di Terra viste dal Sentiero dei Mulini
Seconda parte del Sentiero dei Mulini
Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina
Cliccare sull’immagine per visualizzare Terento su Google Maps
DISCLAIMER:
Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.
Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.
Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.
La Malga Fane Alm consta di un gruppo di baite, poste a 1739 metri di quota nel gruppo montuoso dei Monti di Fundres/Pfunderer Berge, in Valle di Valles/Valstal nell’area del comune di Rio di Pusteria/Mühlbach in Val Pusteria/Pustertal (QUI la “pillola” sulla Malga Fane e QUI la “pillola” su Rio di Pusteria, Valles e Maranza).
La salita a Malga Fane si svolge in inverno su sentiero innevato, solitamente battuto dal gatto delle nevi, partendo dalla zona della stazione a valle degli impianti Jochtal e salendo su mulattiera innevata. Se le condizioni lo permettono la salita può avvenire anche tramite il Sentiero del Latte/Milchsteig, battuto solo dagli escursionisti, lungo cui sono poste diverse strutture divertenti con pannelli illustrativi (QUI la “pillola” sul comprensorio sciistico Gitschberg-Jochtal).
Il Sentiero del Latte termina, comunque, lungo la mulattiera innevata che conduce a Malga Fane ove in inverno è, solitamente aperta la Malga Zingerle Alm con posto di ristoro, in discesa si può, poi, seguire integralmente la mulattiera innevata che, con la giusta esperienza, equipaggiamento e condizioni della neve, viene anche usata come pista da slittino.
La salita comincia dal parcheggio degli impianti Jochtal a Valles (1350 m), seguendo la strada asfaltata (talvolta innevata) si giunge, in breve, ad un parcheggio (fin qui volendo anche in macchina se le condizioni della strada lo permettono).
Dal parcheggio si prosegue su stradina asfaltata o innevata fino a giungere al Rifugio Kurzkofelhütte (1422 m, 30 minuti dalla partenza, solitamente aperto in inverno).
Dal Rifugio Kurzkofelhütte, se le condizioni lo permettono, si può salire a sinistra verso il Sentiero del Latte, battuto solo dagli escursionisti; il percorso sale nel bosco con pendenza moderata toccando diversi pannelli informativi.
Superato un ponticello la salita diventa brevemente più ripida fino a innestarsi sulla mulattiera proveniente dal Rifugio Kurzkofelhütte. Continuando sulla mulattiera innevata (anch’essa battuta solitamente dagli escursionisti) si sale in tornanti con pendenza moderata e qualche tratto più ripido fino a giungere al pianoro ove è posto l’agglomerato di baite di Malga Fane con presenza della Malga Zingerle Alm (1.15 ore dal Rifugio Kurzkofelhütte, 1.45 ore dalla partenza).
Discesa integralmente su mulattiera innevata tornando al Rifugio Kurzkofelhütte ed al punto di partenza 1.30 ore da Malga Fane, 3.15 ore dalla partenza).
Sentieri: Sentiero del Latte e mulattiera per Malga Fane
Dislivello: 400 metri in salita e discesa
Tempo di percorrenza: 3.00 ore tra andata e ritorno.
Quota massima: 1739 m
Difficoltà: EAI – escursione non difficile tecnicamente con condizione buone della neve e del meteo; il Sentiero del Latte è battuto solo dagli escursionisti. Sviluppo piuttosto lungo di circa 9 chilometri tra andata e ritorno. Con neve fresca o ghiaccio è necessario il necessario equipaggiamento (ciaspole e/o ramponcini)
Data di percorrenza: dicembre 2023
Annotazioni: è bene controllare date e orari di apertura della Malga Zingerle e del Rifugio Kurzkofelhütte ed informarsi sulle condizioni del tracciato. La salita può essere svolta anche integralmente sulla mulattiera o innestatesi su di essa dopo il primo tratto di Sentiero del Latte, se le condizioni lo permettono, proseguendo sulla traccia che ricalca il sentiero estivo con presenza di ulteriori pannelli informativi
Primo tratto del percorso dagli impianti Jochtal verso il Rifugio Kurzkofelhütte
Parcheggio dove, se le condizioni della strada lo permettono, si può arrivare anche in macchina
Verso il Rifugio Kurzkofelhütte
Rifugio Kurzkofelhütte
Inizio del Sentiero del Latte presso il Rifugio Kurzkofelhütte
Salendo lungo il Sentiero del Latte
Salendo nell’ultimo tratto lungo la mulattiera
Ultimo tratto verso Malga Fane
Malga Fane
Malga Zingerle
Lungo la discesa integralmente su mulattiera
Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina
Scopriamo QUI altre “pillole” sui sentieri innevati e ciaspolate in Sudtirolo
Cliccare sull’immagine per visualizzare il parcheggio Jochtal di Valles su Google Maps
DISCLAIMER:
Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.
Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.
Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.
Il rifugio Rifugio Fondovalle/Talschlusshütte è posto a 1548 metri di quota, nel magnifico gruppo montuoso delle Dolomiti di Sesto/Sextner Dolomiten in Val Fiscalina/Fischleintal, valle laterale della Val di Sesto/Sextental che si dirama dall’Alta Val Pusteria nei pressi di San Candido/Innichen (QUI la “pillola” sulle Dolomiti di Sesto, QUI quella sulla Val Fiscalina e QUI la “pillola” sulla Val di Sesto).
La zona della Val Fiscalina è posta nell’area del comprensorio sciistico Tre Cime Dolomiti/Drei Zinnen Dolomites che ospita oltre 100 chilometri di piste da sci alpino e svariate piste da sci di fondo; infatti, proprio accanto al sentiero pedonale di salita al Rifugio Fondivalle si trovano diversi chilometri di piste per lo sci nordico (QUI la “pillola” sul comprensorio Tre Cime Dolomiti).
La salita al Rifugio Fondovalle si svolge in inverno su sentiero innevato, solitamente battuto dal gatto delle nevi, e presenta diversi possibili accessi; viene qui descritta la salita dai Bagni di Moso/Bad Moos ma il percorso può essere notevolmente abbreviato arrivando in macchina al parcheggio del Campo Fiscalino/Fischleinboden.
Il percorso verso il rifugio si svolge su mulattiera innevata prima nel bosco e poi su terreno aperto salendo con pendenza regolare e con percorso piuttosto lungo, 7 chilometri tra andata e ritorno, inoltrandosi nella Val Fiscalina. Il tracciato raggiunge dapprima il Campo Fiscalino con presenza di diversi alberghi e ristoranti e continua poi, con bellissime vedute sulla “Meridiana di Sesto” formata dalle vette delle Dolomiti di Sesto, fino al pianoro dove è posto il Rifugio Fondovalle (è bene consultare in anticipo i periodi di apertura invernale del rifugio).
La salita con buone condizioni del sentiero, della neve e meteorologiche non è difficile tecnicamente ma lo sviluppo chilometrico è piuttosto rilevante, con bambini o persone poco allenate è quindi consigliabile portarsi macchina fino al Campo Fiscalino abbreviando di metà sviluppo il percorso.
Percorso: Bagni di Moso – Campo Fiscalino – Rifugio Fondovalle – Campo Fiscalino – Bagni di Moso
Sentieri: traccia battuta che segue in parte il sentiero estivo 102
Dislivello: 200 metri in salita e discesa
Tempo di percorrenza: 2.30 ore tra andata e ritorno.
Quota massima: 1548 m
Difficoltà: EAI – – escursione non difficile tecnicamente con condizione buone della neve e del meteo ma dallo sviluppo piuttosto lungo
Data di percorrenza: gennaio 2021
Annotazioni: è possibile abbreviare di metà tempo e sviluppo il percorso portandosi in macchina al parcheggio del Campo Fiscalino
Il paese di Moso di Sesto e il Monte Elmo/Helm visti dai Bagni di Moso
Salendo al Campo Fiscalino
Salendo al Rifugio Fondovalle con vista sulla “Meridiana di Sesto” formata dalle Dolomiti di Sesto
Rifugio Fondovalle
Bosco nei pressi del Rifugio Fondovalle
Pranzo al Rifugio Fondovalle
Piste da sci fondo della Val Fiscalina
Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina
Scopriamo QUI altre “pillole” sui sentieri innevati e ciaspolate in Sudtirolo
Cliccare sull’immagine per visualizzare il parcheggio Croda Rossa ai Bagni di Moso su Google Maps
DISCLAIMER:
Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.
Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.
Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.
Il Panoramaweg è un tracciato ad anello di moderata lunghezza che conduce tra le frazioni di Valdaora di Mezzo/Mitterolang e Valdaora di Sopra/Oberolang passando per radure e boschi molto affascinanti in inverno (QUI la “pillola” su Valdaora/Olang).
Dal percorso si godono, inoltre, bellissime visuali su Dolomiti di Braies/Prags, le Vedrette di Ries/Riesfernergruppe e il vicino comprensorio di sport invernali del Plan de Corones/Kronplatz; è, quindi, possibile, rimanendo in zona, scegliere la propria attività preferita camminando o sciando! (QUI la “pillola” sul comprensorio del Plan de Corones).
Il tour comincia dal centro di Valdaora di Mezzo/Mitterolang (1080 m) seguendo il sentiero 32 verso le case di Gassl; il percorso conduce dapprima costeggiando la strada provinciale fino al capitello votivo Spitziges Stöckl. Dal capitello si continua sul sentiero 32 per Gassl su traccia innevata tra prati fino a raggiungere il bivio con il sentiero Panoramaweg.
Si segue quindi il sentiero Panaoramaweg su traccia in saliscendi nel bosco costeggiando il maso Vobichl e giungendo ad un pannello informativo sulla storia di Valdaora; continuando a seguire le indicazioni Panoramaweg si giunge quindi al centro di sport invernali Panorama con punto di ristoro.
Dal punto di ristoro Panorama si segue la stradina 32A che conduce in breve al paese di Valdaora di Sopra/Oberolang dal quale si torna in breve, costeggiando la strada provinciale, a Valdaora di Mezzo.
Percorso: Valdaora di Mezzo – Panoramaweg – Valdaora di Sopra – Valdaora di Mezzo
Sentieri: 32 – Panoramaweg – 32A
Dislivello: 200 metri in salita e discesa considerati i vari saliscendi
Tempo di percorrenza: 2.00 ore totali
Quota massima: 1130 m
Difficoltà: EAI – escursione non molto difficile tecnicamente con condizioni buone della neve e del meteo
Data di percorrenza: dicembre 2020
Lungo il tratto da Valdaora di Mezzo al capitello votivo Spitziges Stöckl
Vista verso le Dolomiti di Braies
Capitello votivo Spitziges Stöckl
Nel tratto tra il capitello votivo e il bivio per il Panoramaweg
Bivio per il Panoramaweg
Lungo il Panoramaweg
Vista su Valdaora di Mezzo dal Panoramaweg
Lungo il Panoramaweg
Punto di ristoro Panorama
Verso Valdaora di Sopra
Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina
Scopriamo QUI altre “pillole” sui sentieri innevati e ciaspolate in Sudtirolo
Cliccare sull’immagine per visualizzare Valdaora di Mezzo su Google Maps
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Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.
Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.
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In Sudtirolo sono presenti molti musei interessanti deidcati a svariati temi che suscitano l’interesse di diversi tipi di visitatori sia turisti che abitanti locali; tra i musei più particolari ed amati troviamo il Museo provinciale degli usi e costumi/Südtiroler Landesmuseum für Volkskunde posto nella frazione di Tedone/Dietenheim nei pressi della nota cittadina di Brunico/Bruneck in Val Pusteria/Pustertal (QUI la “pillola” sulla città di Brunico).
Il Museo etnografico di usi e costumi, che occupa una vasta superficie di ben 3 ettari, mostra lo stile di vita della società sudtirolese rurale prima dell’avvento della “meccanizzazione moderna”.
L’area museale consta di una sezione occupata dall’antica residenza nobiliare Mair am Hof che custodisce diverse collezioni di arredamento, vestiario, arte e manufatti laici e religiosi ed una vasta area all’aperto che ospita masi originali, abitazioni, mulini, fienili, malghe e strutture dedicate agli animali costruite ed usate dai contadini per lo svolgimento delle loro attività.
Tutte queste strutture sono originali e sono state portate nell’area museale da diverse zone dell’Alto Adige dopo essere state smontate dai luoghi di provenienza e rimontate in modo identico nel luogo ove sono poste oggi per essere ammirate dai visitatori.
Tutte le strutture del museo sono ottimamente descritte permettendo di godere di una visita inconsueta, istruttiva e molto interessante sia per adulti che per bambini; il museo è aperto solitamente da aprile ad ottobre con chiusura nei lunedì ed ospita anche una locanda ed uno shop dedicato.
È, comunque, sempre bene informarsi sull’apertura di museo e delle sue varie parti sul sito ufficiale in cui si trovano ulteriori informazioni sul museo e su eventuali visite guidate. QUI il link al sito ufficiale del museo.
Residenza nobiliare Mair am Hof vista dal giardino delle rose
All’interno della residenza nobiliare
Maso a corpo unico
Essiccatoio e fienile su pali
Forno per il pane
Malga alpestre e “Wetterkreuz” (Croce del tempo)
Mulini
Corderia
Fienile con stalla e tetto di paglia
Asino al pascolo (sono presenti anche pecore e mucche ed altri animali)
Vista dall’area del museo verso Teodone
Pianta panoramica del museo
Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina
Cliccare sull’immagine per visualizzare il Museo degli usi e costumi di Teodone su Google Maps
In bassa Val Pusteria/Pustertal, nel gruppo dei Monti di Fundres/Pfunderer Berge a pochi chilometri dal paese di Rio di Pusetria/Mühlbach, tra la Valle di Valles/Valstal in cui è posta l’area dello Jochtal e Maranza/Meransen che ospita l’area del Gitschberg, si trova l’area sciistica ed escursionistica Gitschberg-Jochtal (QUI la “pillola” su Rio di Pusteria, Valles e Maranza).
In inverno le due località di accesso al comprensorio sono collegate sci ai piedi dalle piste del comprensorio Gitschberg-Jochtal; con un unico skipass si può godere, quindi, di oltre 50 chilometri di piste, 2 scuole di sci, 4 piste da slittino, percorsi battuti per i ciaspolatori e quasi 20 chilometri di piste da sci di fondo (QUI la “pillola” sul comprensorio invernale Gitschberg-Jochtal).
In estate, per gli amanti di escursionismo e relax e divertimento in quota, sono attive sia la cabinovia Gitschberg che la cabinovia Jochtal; in particolare l’impianto Jochtal collega il paese di Valles/Vals, situato in zona bucolica tra pascoli, con la stazione a monte posta a 2000 metri di quota in posizione molto panoramica verso le Dolomiti, le Alpi Sarentine, i Monti di Fundres e la Val Pusteria (QUI la “pillola” sul comprensorio Gitschberg).
Nel comprensorio Jochtal sono presenti l’omonimo rifugio posto alla stazione a monte della cabinovia e diverse malghe che propongono piatti tipici, numerose attrezzature di gioco per bambini, è possibile ammirare alcuni animali da cortile quali galline, anatre, conigli e pecore, alcune grandi sculture in legno ed è possibile percorrere diversi sentieri a piedi e in bicicletta verso malghe e cime di diversa difficoltà.
Tra le passeggiate brevi più amata si trova l’escursione che conduce in 1 ora abbondante, lungo mulattiera sterrata tra pascoli, dalla stazione a monte della cabinovia alla panoramicissima cime dello Stoanamandl posta a 2128 metri di quota.
Lungo il percorso si incontrano diverse aree gioco per bambini e non, la Malga Ochsenalm con servizio di ristoro e in vetta sono poste diverse tavole che indicano le molte cime visibili e molti caratteristici ometti di pietra (da cui deriva il nome dialettale della cima “Stoanamandl” cioè “Ometti di pietra”.
QUI il link YouTube al video della salita estiva alla Cima Stoanamandl
Stazione a monte della cabinovia Jochtal
Rifugio Jochtal
Area gioco nei pressi del Rifugio Jochtal
Animali nei pressi della stazione a monte della cabinovia
Indicazioni escursionistiche
Lungo il sentiero che conduce alla Malga Ochsenalm
Malga Ochsenalm
Area gioco vicina alla Malga Ochsenalm
Una delle sculture poste sul sentiero di salita allo Stoanamandl
Sentiero per lo Stoanamandl
In cima allo Stoanamandl
Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina
Cliccare sull’immagine per visualizzare la cabinovia Jochtal a Valles su Google Maps
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