Appiano sulla Strada del Vino/Eppan e Oltradige/Überetsch – la mia base in Sudtirolo

Dopo essere stato innumerevoli volte in vacanza fin da piccolo in Sudtirolo, quando ancora risiedevo a Milano, ho avuto modo nel 2015 di effettuare un primo periodo lavorativo e di residenza continuativa di sei mesi ad Appiano sulla Strada del Vino/Eppan an der Weinstraße in Oltradige/Überetsch, è stata questa la mia prima esperienza lavorativa e di vita continuativa sudtirolese (QUI le “pillole” turistiche su Appiano, l’Oltradige e la Strada del Vino).

I sei mesi passati ad Appiano sulla Strada del Vino nel 2015 hanno avuto un ruolo importantissimo nella mia relazione con il Sudtirolo, permettendomi un confronto continuativo con la realtà lavorativa locale e sociale, la buona riuscita di questa esperienza ha quindi dato una spinta ulteriore alla decisione di trasferirmi permanentemente in Sudtirolo.

L’occasione si è poi verificata nel 2017 con il trasferimento definitovo in Sudtirolo, prima a Vipiteno/Sterzing in Alta Valle Isarco/Wipptal e poi, dal 2019, nuovamente ad Appiano sulla Strada del Vino (QUI la “pillola” su Appiano).

Vivendo ad Appiano ho avuto modo di scoprire ed apprezzare la bellissima area dell’Oltradige e della Strada del Vino con un ambiente bucolico ed idiliaco tra vigneti, meleti, laghi, castelli che offre innumerevoli punti di interesse culturali, naturali, enogastronomici; in zona sono, inoltre, possibili innumerevoli escursioni che partono anche direttamente dai vari paesini offrendo una vita “a misura d’uomo”.

L’area di Appiano sulla Strada del Vino è posta in zona centrale per poter girare al meglio nelle varie aree del Sudtirolo, risultando per me ideale anche per visitare tutte le aree sudtirolesi sia in ottica lavorativa che di diletto personale potendo così, frequentare, gli innumerevoli punti di interesse e gruppi montuosi sudtirolesi.

Spero quindi che, anche in futuro, potrò continuare nella scoperta e divulgazione al pubblico italiano delle svariate sfaccettature turistiche, di marketing, economiche, sportive e legate a città e montagne offerte dalla variegata e bellissima terra sudtirolese.

Fioritura dei meli ad Appiano

In cima al Col dell’Uomo

Chiesa del Calvario

Vendemmia ad Appiano

Appiano in autunno

Appiano in inverno

Scopriamo QUI altre “pillole” sull’Oltradige e la Bassa Atesina

QUI si trovano le altre “pillole” sulla mia storia in Sudtirolo

Vipiteno/Sterzing e Alta Valle Isarco/Wipptal – la mia vita in montagna in Sudtirolo

Dopo essere stato innumerevoli volte in vacanza fin da piccolo in Sudtirolo, quando ancora risiedevo a Milano, ho avuto modo nel 2015 di effettuare un primo periodo lavorativo e di residenza continuativa di sei mesi ad Appiano sulla Strada del Vino/Eppan an der Weinstraße.

Dopo essere tornato a Milano, nel 2017, si è aperta una nuova possibilità lavorativa a Vipiteno/Sterzing in Alta Valle Isarco/Wipptal, ho quindi colto al volo l’occasione per potermi trasferire permanentemente in Sudtirolo, vivendo in un luogo molto caratteristico a quasi 1000 metri di quota, non molto distante dal noto Passo del Brennero al confine con l’Austria (QUI le “pillole” sul turismo a Vipiteno e Alta Valle Isarco).

Ho avuto modo di rimanere a Vipiteno per quasi 2 anni prima di trasferirmi nuovamente ad Appiano sulla Strada del Vino, ove risiedo tuttora; nella mia permanenza a Vipiteno ho avuto modo di scoprire e frequentare nei dettagli molti degli innumerevoli punti di interesse naturalistici, montani e cittadini della zona, oltre che percorrere moltissime escursioni nelle valli che si dipartono dalla conca di Vipiteno quali: Val Ridanna/Ridnauntal, Val di Fleres/Pflerschtal, Val Racines/Ratschingstal e Val di Vizze/Pfitschtal. (QUI la “pillola” sulla Val Ridanna, QUI quella sulla Val di Fleres, QUI la “pillola” sulla Val Racines e QUI quella sulla Val di Vizze).

Questa permanenza in Alta Valle Isarco mi ha permesso di visitare dettagliatamente questa bellissima zona, in cui avevo comunque già svolto alcune escursioni in precedenza (come la prestiogiosa salita alpinistica alla cima del Bicchiere/Becher e a Cima Libera/Wilder Freiger), e di confrontarmi quotidianamente con la realtà lavorativa e sociale dell’area di Vipiteno; questa esperienza è stata quindi sicuramente importantissima nel mio percorso di relazione con il Sudtirolo, essendo anche stato, come detto, il “trampolino” della mia residenza permanente in Sudtirolo (QUI la “pillola” sulla salita alpinistica a Bicchiere e Cima Libera).

Anche adesso che vivo nuovamente ad Appiano sulla Starda del Vino torno spesso nell’area di Vipiteno, percorrendo escursioni, sciando nelle tre aree sciistiche della zona e visitando nuovamente i tantissimi punti di interesse offerti da quest’area molto caratteristica del Sudtriolo (QUI la “pillola” sul comprensorio del Monte Cavallo/Rosskopf, QUI quella sul comprensorio Racines-Giovo/Ratschings-Jaufen e QUI la “pillola” sul comprensorio di Ladurns).

Salendo a Cima Libera

In vetta al Monte Cavallo

Vipiteno paese

In vetta al Gschleiboden

Conca di Vipiteno

Scopriamo QUI altre “pillole” su Vipiteno e l’Alta Valle Isarco

QUI si trovano le altre “pillole” sulla mia storia in Sudtirolo

Val Gardena/Gröden e Val Badia/Gadertal – emozioni dolomitiche al top

La Val Gardena/Gröden e la Val Badia/Gadertal sono le due valli sudtirolesi facenti parte delle valli poste intorno al massiccio dolomitico del Sella, le due valli sono, inoltre, circondate da altri notissimi gruppi dolomitici quali Odle/Geisler, Conturines, Sassolungo.

In queste due valli ho passato, quando risiedevo ancora a Milano, molte vacanze sia quando ero piccolo sia da ragazzo; trascorrendo tempo e visitando luoghi, sentieri e cime di queste valli sia in estate che in inverno sono stato immerso spesso nella bellezza delle Dolomiti circostanti e delle aree vallive, anche queste frequentazioni sicuramente hanno contribuito in maniera rilevante nel rinsaldare il mio rapporto con l’area sudtirolese  (QUI le “pillole” turistiche riguardanti la Val Badia e QUI quelle riguardanti la Val Gardena).

Tra i miei ricordi estivi più belli legati a queste valli annovero le passeggiate per rifugi con i miei genitori da piccolo, dalle foto scattate all’epoca già si poteva vedere la meraviglia sul mio viso di fronte a questi bellissimi paesaggi (e anche verso i succulenti piatti preparati nelle baite!).

Crescendo, ho avuto modo di percorrere sentieri più impegnativi e ferrate che mi hanno portato a salire anche alcune cime dolomitiche prestigiose della zona mentre, in inverno, ho avuto la possibilità di godere di parecchie delle innumerevoli piste che propone l’area delle due valli (unite sci ai piedi), cimentandomi anche con il famosissimo circuito sciistico del Sellaronda (QUI la “pillola” riguardante l’area sciistica della Val Badia e QUI quella sul comprensorio sciistico della Val Gardena).

Tutte queste esperienze, insieme all’approfondimento della cultura ladina delle valli hanno, come detto, rinsaldato il mio legame anche con questa area molto nota del Sudtirolo; ho successivamente avuto modo di approfondire ulteriormente la visita e conoscenza di questi luoghi una volta trasferitomi permanentemente in Sudtirolo apprezzando ancora oggi queste stupende vallate.

Ferrata Brigata Tridentina (foto del 2004)

Salendo al Rifugio Puez (foto del 2001)

Marmolada e Rifugio Franz Kostner visti dal gruppo Sella (foto del 2005)

Ferrata del Cir V° (foto del 2009)

Salendo alla Rasciesa di Dentro (foto del 2018)

Cascate del Pisciadù (foto recente)

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Badia

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Gardena e l’Alpe di Siusi

QUI si trovano le altre “pillole” sulla mia storia in Sudtirolo

Valli di Tures e Aurina/Tauferer und Ahrntal – vacanze in zona molto tradizionale

Mentre risiedevo ancora a Milano il percorso di conoscenza con il Sudtirolo è stato effettuato, inizialmente, tramite le vacanze trascorse con i miei genitori in varie aree sudtirolesi; nelle nostre vacanze abbiamo soggiornato, infatti, sia in località più note e contraddistinte da afflusso turistico maggiore, sia in località che, pur offrendo tutto il necessario per il turista, sono magari meno conosciute e con “un’impronta” tradizionale caratteristica.

Tra i luoghi più tradizionali, e forse meno noti al grande pubblico, troviamo le Valli di Tures/Tauferer Tal e Aurina/Ahrntal, queste vallate si dipartono da Brunico/Bruneck in Val Pusteria/Pustertal verso nord raggiungendo il confine con l’Austria nei pressi della Vetta d’Italia/Klockerkarkopf, luogo che segna il punto geografico più a nord d’Italia.

Nelle vacanze passate in Valle Aurina, e poi nelle visite successive una volta trasferitomi permanentemente in Sudtirolo, ho avuto modo di entrare in contatto con un ambiente tradizionale ma ricco di punti di interesse. Tra questi troviamo  paesi interessanti e tranquilli come, ad esempio, Campo Tures/Sand in Taufers, castelli, aree sciistiche piccole ma interessanti e grandi vallate e montagne ricchissime di possibilità escursionistiche ed alpinistiche con un novero di giri adatto sia per famiglie, come il noto percorso di San Francesco alle Cascate di Tures, che per esperti alpinisti (QUI la “pillola” su Campo Tures ed il suo castello e QUI la “pillola” sul percorso di San Francesco).

In queste vacanze ho quindi avuto modo di apprezzare una zona tradizionale del Sudtirolo che ha sicuramente contribuito a far crescere in me la curiosità di scoprire l’area sudtirolese che presenta zone con caratteristiche diverse ma ugualmente interessanti.

Inoltre, nel 2017, ho avuto anche modo di salire in cima alla Vetta d’Italia precedentemente citata, aggiungendo una bella soddisfazione personale nella mia scoperta della Valle Aurina; l’ascesa alla vetta è stata anche un bel tuffo nei ricordi in quanto, la prima parte del percorso, passa per il Rifugio Brigata Tridentina/Birnlucker Hütte, che avevo già raggiunto con i miei genitori nel 1994 e nel 2009; ho così avuto anche modo di confrontare i miei ricordi dello stesso percorso ripetuto a distanza di anni valutando le diverse sensazioni ricevute da questa splendida escursione (QUI la “pillola” sulla salita alla Vetta d’Italia).

In vetta a Cima Cadini (foto del 2012)

Sentiero di San Francesco (foto del 2009)

In cima al Pizzo delle Vedrette (foto del 2012)

In cima al Monte Covoni (foto del 2009)

In cima alla Vetta d’Italia (foto del 2017)

Cascate di Riva (foto recente)

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina

QUI si trovano le altre “pillole” sulla mia storia in Sudtirolo

Alta Val Venosta/Vinschgau – vacanze sudtirolesi a quota 3000

Il mio percorso di relazioni con il Sudtirolo, prima di portarmi a vivere permanentemente in Alto Adige, è passato da tante vacanze estive ed invernali nelle varie aree sudtirolese quando ero ancora risiedente a Milano.

Tra le aree favorite nelle vacanze estive è stata spesso presente anche l’Alta Val Venosta/Vinschgau, un’area cinta da alte montagne, tra cui l’Ortles/Ortler, la cima più alta del Sudtirolo e delle Alpi Orientali grazie alla sua vetta che supera i 3900 metri di quota e il Passo dello Stelvio/Stilfser Joch, il Passo automobilistico più alto d’Italia, posto a oltre 2700 metri di quota (QUI la “pillola” sul Passo dello Stelvio).

Pur senza aver salito direttamente l’Ortles nelle mie vacanze in questa zona bellissima, ma forse meno nota alla maggior parte del pubblico italiano, ho imparato a familiarizzare con l’area dell’Alta Venosta e con i suoi monti, abitanti, cultura e paesi quali: Solda/Sulden, Prato allo Stelvio/Prad am Silsfer Joch, Malles/Mals, San Valentino alla Muta/St. Valentin auf der Haide e Curon Venosta/Graun (QUI la “pillola” su Solda, QUI quella su Prato allo Stelvio, QUI quella su Malles, QUI quella su San Valentino alla Muta e QUI quella su Curon Venosta).

Durante queste vacanze estive ho anche iniziato la collezione di cime circostanti tra i gruppi dellìOrtles, dello Stelvio, del Sesvenna, delle Alpi Venoste e delle Ötztaler Alpen, spesso le cime salite mi hanno portato ben oltre i 3000 metri di quota facendomi gustare un ambiente molto selvaggio, in vari casi non molto frequentato e decisamente interessante per gli amanti dell’alta montagna.

Nell’area dell’Alta Venosta ho avuto modo di visitare anche attrattive naturali e culturali in fondovalle come i bellissimi Laghi di Resia/Reschensee con il campanile sommerso di Curon Venosta/Graun e il Lago della Muta/Haidersee, oltre che sciare in bellissimi comprensori sciistici invernali tra Solda, Trafoi, San Valentino alla Muta e Resia (QUI la “pillola” su San Valentino e il Lago della Muta, QUI la “pillola” sul Lago di Resia, QUI la “pillola” sul comprensorio sciistico di Solda e QUI quello sull’area di sport invernali di Belpiano-Malga San Valentino).

Aver, quindi, potuto iniziare ad apprezzare i luoghi dell’Alta Val Venosta durante varie vacanze mi ha fornito innumerevoli spunti di interesse che ho sempre più approfondito da quando sono venuto a risiedere permanentemente in Sudtirolo.

Al Passo di Slingia (foto del 2013)

Rifugio Payer (foto del 2014)

In cima al Dossobello di Dentro (foto del 2013)

In cima al Monte Cevedale (foto del 2016)

Cima Undici (anno 2019)

Solda in inverno con vista sull’Ortles (foto recente)

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Venosta

QUI si trovano le altre “pillole” sulla mia storia in Sudtirolo

Val di Sesto/Sextental – dove è cominciata la mia passione per il Sudtirolo

Con questa pillola vorrei descrivere, seppur brevemente, come è cominciato il mio legame con l’Alto Adige/Südtirol.  I miei primi approcci con la terra sudtirolese sono cominciati, infatti, in vacanza con i miei genitori quando avevo 4 anni; però i primi ricordi nitidi li ho dai 6 anni in avanti e rammento bene come una delle mete delle vacanze estive ed invernali con i miei genitori più amata da ragazzo è stata la Val di Sesto/Sextental (QUI la “pillola” sulla Val di Sesto).

La Val di Sesto è una valle laterale dell’Alta Val Pusteria/Pustertal e giace in posizione idilliaca tra le Dolomiti di Sesto/Sextner Dolomiten e le Alpi Carniche/Karnischen Alpen nei pressi dei confini con Austria e Veneto (QUI la “pillola” sulle Dolomiti di Sesto).

Le vacanze con meta il paese di Sesto/Sexten e la sua frazione Moso/Moos (in particolare all’Hotel Holzer di Moso) erano, per me e i miei genitori, uno degli “eventi” clou dell’anno e già a Milano, dove sono nato e vivevo da ragazzo, prima delle vacanze programmavamo quali giri in montagna volevamo percorrere e su quali piste sciare (QUI la “pillola” sul comprensorio sciistico Tre Cime Dolomiti, QUI la “pillola” sull’area escursionistica del Monte Elmo).

Quando “l’attesa milanese” finiva e finalmente cominciavano le vacanze era sempre una gioia trovarsi in Val di Sesto e rivedere paesi, monti, paesaggi e negozi ed alberghi ormai famigliari dopo vari anni di vacanze in zona.

Tra una salita al Monte Elmo/Helm (la mia prima cima salita nell’ormai lontano 1997) nelle Alpi Carniche, un’escursione ai quattro famosi Rifugi Comici, Cengia, Locatelli e Fondovalle in Val Fiscalina e una sciata invernale sulle piste del comprensorio (allora più piccolo di adesso) è nata la passione per questa valle, ma non solo (QUI la “pillola” sulla salita al Monte Elmo e QUI la “pillola” sulla Val Fiscalina).

Da quando vivo, ormai permanentemente, in Alto Adige è sicuramente più veloce raggiungere la Val di Sesto rispetto a quando vivevo a Milano; cerco, quindi, di sfruttare questa possibilità frequentando la Val di Sesto nelle diverse stagioni ed è sempre una gioia poter tornare nel mio “posto del cuore”.

Vivendo fin da piccolo anche “pillole” (per restare in tema) di tradizioni, cultura, cucina e modo di vivere della Val di Sesto è cresciuta, seppur forse inconsciamente all’inizio, la passione per la montagna e per l’Alto Adige/Südtirol che mi ha portato, lungo le varie vicende delle vita, a volermi trasferire in Alto Adige e approcciarmi ad una specializzazione lavorativa in ambito di marketing turistico ed aziendale con focus sulla terra sudtirolese.

Di questo percorso di vita che mi ha portato dalla Pianura Padana al Sudtirolo, se vorrete, potrete leggere qualche dettaglio in più nelle altre “pillole” dell’area blog del sito.

Corso di sci in Val di Sesto (anno 2002)

In cima al Cornetto della Val Casies (anno 2003)

In cima alla Croda Rossa di Sesto (anno 2002)

Nel comprensorio di sport invernali Tre Cime Dolomiti (anno 2004)

In cima alla Croda Fiscalina Orientale nei pressi del Rifugio Pian di Cengia (foto del 2018 ricordando la prima volta al rifugio nel 1997)

In cima al Monte Elmo (foto del 2018 ricordando la mia prima salita in vetta nel 1997)

Alcune foto più recenti

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina

QUI si trovano le altre “pillole” sulla mia storia in Sudtirolo


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