Castello Monte di Silandro/Schloss Schlandersberg (1063 m) – Chiesa Sant’Egidio – Rogge Ilswaal – Alpi Venoste – ottobre 2022

Il Castello Monte di Silandro/Schloss Schalndersberg, posto a 1063 metri di quota nelle Alpi Vensote, è raggiungibile tramite diversi accessi dal sottostante paese di Silandro/Schlanders in media Val Venosta/Vinschgau; viene qui descritto un percorso ad anello che tocca prima la rocca (privata) e poi i Waalweg (rogge) Ils e la Chiesa di Sant’Egidio/St. Ägidius (QUI la “pillola” sul paese di Silandro).

Il percorso, che offre anche belle vedute panoramiche sulla sottostante Val Venosta e le vette circostanti, presenta dislivello e sviluppo moderati ma con presenza di alcuni tratti ripidi ed altri un po’ esposti; il tracciato tocca anche diversi tipi di ambienti con zone aperte aride, boschi e le antiche rogge irrigue ancora, tutt’oggi, funzionanti in alcuni periodi dell’anno.

Il percorso comincia dal centro di Silandro (718 m) seguendo le indicazioni per il sentiero numero 7 verso il Castello Monte di Silandro/Schlandersberg.
Il sentiero procede dapprima su asfalto tra case e poi su mulattiera ghiaiosa, ignorato il bivio per la Passeggiata Sonnpromenade, si oltrepassa un ponte giungendo ad altri bivi; seguendo sempre il sentiero 7 si sale su traccia ghiaiosa piuttosto ripida nel bosco.

La traccia sassosa e ghiaiosa, con anche diversi gradoni, sale, quindi, ripidamente in spazi aperti con bella vista sul sottostante paese di Silandro; raggiunto un tratto con pendenza moderata la traccia erbosa e sassosa porta al Castello Monte di Silandro (1063 m, struttura privata, 1.15 ore dalla partenza).

Seguendo le indicazioni del sentiero numero 5 per le Rogge Ilswaal si scende su traccia sassosa e terrosa nel bosco il sentiero percorre, quindi, diversi tratti a mezzacosta con alcuni ponti e dei punti un po’ esposti incontrando le prime rogge.

Ignorato il bivio col sentiero 3 si rimane sul sentiero 5 costeggiando alcune rogge verso Corzes/Kortsch; in breve si raggiunge un ulteriore bivio al quale si segue il sentiero 6 verso St. Georg; la traccia sale in moderata pendenza nel bosco con alcuni punti panoramici sulla sottostante frazione di Corzes.
Seguendo le indicazione per la Chiesa di Sant’Egidio/St. Ägidius si giunge in breve, all’antica chiesa (883 m, 1.00 ora dal Castello Monte di Silandro, 2.15 ore dalla partenza).

Dalla chiesa si seguono le indicazioni per il sentiero 5 verso l’Ilswaal; la traccia ghiaiosa e terrosa scende dapprima in mezzacosta in lieve pendenza, con qualche tratto un po’esposto, per poi scendere in pendenza moderata lungo le rogge nel bosco.

Giunti ad un successivo bivio si segue il sentiero numero 2 verso Silandro; la traccia sassosa e terrosa scende nel bosco fino a raggiungere il Castello di Silandro/Schlandersburg (sede di uffici provinciali e con una piccola mostra, da non confondere con il Castello Monte di Silandro/Schlandersberg toccato nel primo tratto dell’escursione).
Dal Castello di Silandro si torna, quindi, in breve lungo le strade del paese, al centro di Silandro (45 minuti dalla Chiesa di Sant’Egidio, 3.00 ore dalla partenza).

Percorso: Silandro – Castello Monte di Silandro – Chiesa di Sant’Egidio – Rogge Ilswaal – Castello di Silandro – Silandro

Sentieri: 7 – 5 – 6 – Ilswaal – 2

Dislivello: 400 metri in salita e discesa considerati i diversi saliscendi

Tempo di percorrenza: 3.00 ore totali

Quota massima: 1063 m

Difficoltà: E/EE – itinerario che presenta complessivamente difficoltà tecnica moderata ma con alcuni tratti ripidi e una breve parte un po’ esposta; sviluppo totale di circa 6 chilometri

Data di percorrenza: ottobre 2022

Annotazioni: è bene evitare di percorrere il tracciato con fondo bagnato o ghiacciato e fare attenzione ai numerosi bivi presenti e, in autunno, alle foglie presenti sul fondo del tracciato; le rogge sono in autunno ed inverno senza acqua, solitamente sono, invece, funizionanti tra la tarda primavera e l’estate

Esperienza di Stefano: io ho percorso questo itinerario con colori autunnali, il tracciato è, comunque, bello, anche in primavera (in estate fare attenzione al caldo potenzialmente elevato in alcune giornate); è bene, inoltre, scegliere una giornata con buona visibilità per godere degli ampi panorami visibili da diversi punti del percorso

Lungo il primo tratto di percorso

Salendo più ripidamente verso il Castello Monte di Silandro

In arrivo al Castello Monte di Silandro

Al Castello Monte di Silandro

Scendendo sul sentiero 5

Lungo il sentiero 6

Chiesa di Sant’Egidio

Lungo il tratto sulle Rogge Ilswaal

Scendendo sul sentiero 2

Castello di Silandro

Cliccare sull’immagine per visualizzare Silandro su Google Maps


DISCLAIMER
Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo dell’Ortles e delle Alpi Venoste

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Venosta

Sentiero del Vino/Weinweg “Rebe” – Alpi Sarentine – Bolzano e Renon – ottobre 2023

Il Sentiero del Vino/Weinweg “Rebe”, posto alle pendici delle Alpi Sarentine/Sarntaler Alpen collega la grande città di Bolzano/Bozen con Signato/Signat, piccola frazione del comune di Renon/Ritten e situata sull’omonimo altipiano (QUI la “pillola” su Bolzano).

Il percorso, che alterna tratti in moderata pendenza ed altri più ripidi, transita tra bellissimi vigneti, antiche tenute e boschi toccando diversi punti di interesse ed offrendo ampi panorami sulla sottostante città di Bolzano e la Valle Isarco oltre che sulla Catena della Mendola/Mendel e sui gruppi dolomitici dello Sciliar/Schlern e del Catinaccio/Rosengarten.

Lungo il sentiero sono, inoltre, posti numerosissimi pannelli informativi sui tanti di vite coltivati in zona oltre che su storia e metodi odierni di coltivazione e ambienti naturali che si incontrano lungo il tracciato.

Il Sentiero del Vino “Rebe” parte dal rione di Rencio/Rentsch alla periferia nord di Bolzano (302 m, scarsi parcheggi, fermata del bus); il tracciato sale in breve sulla strada asfaltata verso il Renon deviando, poco dopo, nei pressi della Tenuta Ansitz Waldgries.

Seguendo sempre i cartelli “Rebe” si sale su mulattiera erbosa e ghiaiosa tra vigneti raggiungendo un punto panoramico su vigneti e la sottostante tenuta; il sentiero sale adesso, più ripidamente, su traccia sabbiosa e sassosa arrivando ai pressi della strada asfaltata del Renon.
Il sentiero svolta, quindi, a destra salendo su mulattiera sassosa tra vitigni ed arrivando ai pressi della Tenuta Loacker; attraversata la strada asfaltata verso il Renon il tracciato porta, in breve, ai pressi della Chiesa di Santa Giustina.

Svoltando a destra il percorso sale su stradina sterrata ed asfaltata ai pressi del maso Braun; continuando su stradina asfaltata si sale ora ripidamente con ampia vista su Bolzano e la Valle Isarco sottostante; il sentiero alterna, quindi, tratti ripidi su traccia terrosa e ghiaiosa nel bosco ad altri su stradina asfaltata giungendo nei pressi del maso Losmann.

Il sentiero sale, quindi, ripidamente su traccia terrosa e ghiaiosa in rado bosco portando, con breve tratto un po’ esposto, ad un punto panoramico; continuando, quindi, dapprima in saliscendi nel bosco e poi in salita piuttosto ripida su mulattiera tra vigneti si giunge all’ultimo tratto nel bosco che conduce al termine del Sentiero del Vino “Rebe” in loclaità Polden (fermata del minibus).

Volendo, segeundo a sinistra in salita la strada asfaltata, si può raggiungere, in breve, il piccolo borgo di Signato con punto di ristoro Signaterhof (852 m, 1.45 ore dalla partenza).
Discesa per lo stesso percorso in 1.30 ore, 3.15 ore dalla partenza, o col minibus numero 163.

Percorso: Rencio (Bolzano) – Tenuta Waldgries – Tenuta Loacker – Chiesa di Santa Giustina – Maso Brunn – Maso Losmann – Polden – Signato – Maso Losmann – Maso Brunn – Tenuta Loacker – Chiesa di Santa Giustina – Tenuta Waldgries – Rencio (Bolzano)

Sentieri: “Rebe”

Dislivello: 550 metri in salita e discesa

Tempo di percorrenza: 3.15 ore totali (con discesa a piedi)

Quota massima: 852 m

Difficoltà: E – itinerario che presenta complessivamente difficoltà tecnica moderata ma con alcuni tratti ripidi e una breve parte un po’ esposta prima del punto panoramico; sviluppo totale di circa 8 chilometri se si scende a piedi

Data di percorrenza: ottobre 2023

Annotazioni: è bene evitare di percorrere il tracciato con fondo bagnato o ghiacciato e fare attenzione ai numerosi bivi presenti; è bene, inoltre, controllare, se si volesse scendere col minibus 163, gli orari di passaggio essendo le corse non molto frequenti.
Nota: non sono state inserite le foto di tutte le molteplici installazioni descrittive poste lungo il percorso per motivi di lunghezza

Esperienza di Stefano: io ho percorso questo itinerario con colori autunnali, il tracciato è, comunque, bello, anche in primavera (in estate fare attenzione al caldo potenzialmente elevato in alcune giornate); è bene, inoltre, scegliere una giornata con buona visbilità per godere degli ampi panorami visibili da diversi punti del percorso

Alla partenza a Rencio nei pressi del bivio della strada asfaltata verso il Renon

Lungo il primo tratto del percorso tra i vigneti della Tenuta Waldgries

Tratto verso i pressi della Tenuta Loacker

Chiesa di Santa Giustina

Tratto verso il Maso Braun

Vista sulla Chiesa di Santa Giustina lungo il tratto che porta verso il Maso Losmann

Vista su Bolzano e la Catena della Mendola lungo il tratto verso il Maso Losmann

Tratto verso il Maso Losmann

Tratto verso il punto panoramico

Al punto panoramico

Tratto in saliscendi nel bosco

Vista su Sciliar e Catinaccio

Tratto finale del sentiero

Breve tratto verso Signato

Chiesa della frazione di Signato

Cliccare sull’immagine per visualizzare il punto di partenza del Sentiero “Rebe” a Rencio a Bolzano su Google Maps

DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime delle Alpi Sarentine

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Castel Festenstein – Burgstalleck (1019 m) – Catena della Mendola – ottobre 2023

Le rovine di Castel Festenstein e la vetta del Burgstalleck, posta a 1019 metri di quota, sono situate sulla Catena della Mendola/Mendel in posizione elevata sulla sottostante Valle dell’Adige/Etschtal; i due punti di interesse possono essere raggiunti da dversi accessi, viene qui descritto il percorso ad anello con partenza dal paese di Andriano/Andrian (QUI la “pillola” su Andriano).

Il percorso, dallo sviluppo e dislivello piuttosto rilevanti, si sviluppa principalmente tra gola e bosco e, nel tratto che conduce alle rovine del castello, presenta anche un tratto tecnicamente impegnativo.
Dai ruderi del castello, dal piccolo borgo di Gaido/Gaid (frazione di Appiano sulla Strada del Vino/Eppan an der Weinstraße), che si tocca lungo il percorso, e dalla vetta del Burgstalleck si godono anche ottimi panorami verso la Valle dell’Adige, il Gruppo di Tessa ed i gruppi dolomitici dello Sciliar/Schlern e del Catinaccio/Rosengarten (QUI la “pillola” su Appiano sulla Strada del Vino).

La salita comincia da Andriano (260 m), seguendo le indicazioni del sentiero 15 per Gaid si sale su strada asfaltata fino al piccolo parcheggio alto di Via dei Bottai/Bindergasse (volendo fin qui anche in macchina).
Seguendo sempre le indicazioni del sentiero 15 per Castel Festenstein e Gaido si sale in moderata pendenza su mulattiera sterrata nel bosco; si supera un ponticello sul torrente e si sale più ripidamente su sentiero terroso e sassoso nel bosco.

Superato un tratto molto ripido con gradoni e cavo di sicurezza si giunge nei pressi di una cascatella con bivio; seguendo a destra per le rovine di Castel Festenstein si sale molto ripidamente su traccia nel bosco (con alcuni tratti con gradoni e cavo).
La traccia entra poi in una gola con fondo sassoso e terroso (attenzione) salendo poi su scalette di legno e gradoni con cavo di sicurezza fino a giungere alle rovine di Castel Festenstein (750 m, 1.30 ore dalla partenza).

La traccia nel bosco, su fondo terroso e sassoso, raggiunge, quindi, alcune altre scalette di legno (più appoggiate e meno verticali) fino ad intercettare una stradina nei pressi di una casa; seguendo sempre il sentiero 15 per Gaid si sale su mulattiera nel bosco e poi su stradina asfaltata fino a giungere alle poche case ed alla chiesetta del borgo di Gaido con maso con punto di ristoro Moarhof (902 m, 30 minuti da Castel Festenstein, 2.00 ore dalla partenza).

Arrivati ad un grosso crocefisso si ignora la deviazione del Sentiero Larchsteig e si sale a destra seguendo il cartello per il Tinnerhof; salendo su stradina asfaltata si giunge, in breve, ad una Croce deprecatoria contro i temporali “Wetterkreuz) e ad un bivio.

Seguendo il sentiero 8 verso Sant’Apollonia si procede in lieve saliita prima su stradina asfaltata e poi su mulattiera nel bosco fino al bivio per il Burgstalleck; seguendo a destra il sentiero 6 per il Burgstalleck si sale su sentiero nel bosco con traccia terrosa e ghiaiosa.
Salendo su traccia prima in moderata poi ripida pendenza (attenzione a seguire i segni) si giunge, in breve, alla vetta boscata del Burgstalleck (1019 m, ometto e panchina, 30 minuti da Gaido, 2.30 ore dalla partenza).

Tornati, in breve, al bivio tra il sentiero 6 ed il sentiero 8 si seguono le indicazioni numero 6 verso Nalles/Nals; si procede dapprima, in breve, su fondo erboso nei pressi di una staccionata; si entra poi nel bosco scendendo, in moderata pendenza, su mulattiera sterrata e ghiaiosa.
La discesa, in lungo sviluppo, porta, quindi, al maso con punto di ristoro Bittnerhof (600 m, 1.00 ora dal Burgstalleck, 3.30 ore dalla partenza).

Seguendo, le indicazioni numero 5B per Andriano, si scende su stradina asfaltata ad un successivo bivio al quale si segue il sentiero 5 per Andriano.
Si procede, in lungo sviluppo dapprima in saliscendi e poi in discesa con pendenza moderata su mulattiera sterrata, e con un tratto sassoso lastricato, fino a giungere al Castagneto ed al punto panoramico Schlosspichl.

Dal punto panoramico scendendo su mulattiera piuttosto ripida si torna, quindi, al piccolo parcheggio di Via dei Bottai ed al centro di Andriano (1.00 ora dal Bittnerhof, 4.30 ore dalla partenza).

Percorso: Andriano – Rovine Castel Festenstein – Gaido – Burgstalleck – Bittnerhof – punto panoramico Schlosspichl – Andriano

Sentieri: 15 – 8 – 6 – 5B – 5

Dislivello: 850 metri in salita e discesa considerati i diversi saliscendi lungo il percorso

Tempo di percorrenza: 4.30 ore totali

Quota massima: 1019 m

Difficoltà: EE – itinerario che presenta complessivamente diversi tratti ripidi ed alcuni passaggi tecnicamente impegnativi, ed in parte scivolosi, salendo alla rovine di Castel Festenstein; sviluppo totale di circa 13 chilometri

Data di percorrenza: ottobre 2023

Annotazioni: è bene evitare di percorrere il tracciato con fondo bagnato o ghiacciato e fare attenzione anche alle foglie lungo il percorso ed ai numerosi bivi presenti; è bene, inoltre, controllare i periodi di apertura dei masi con punti di ristoro Moarhof e Bittnerhof

Esperienza di Stefano: io ho percorso questo itinerario con colori autunnali, il tracciato è, comunque, bello, anche in primavera (in estate fare attenzione al caldo potenzialmente elevato in alcune giornate soprattutto nel tratto di discesa). Io ho trovato una giornata in parte nuvolosa, con cielo sereno la vista panoramica sarebbe ancora più ampia; in generale è bene non sottovalutare l’impegno globale del tracciato

Salendo ad Andriano verso il parcheggio alto con vista sulle rovine di Castel Festenstein

Primo tratto di salita verso le rovine di Castel Festenstein

Tratto lungo il torrente con vista sulla cascatella

Salendo molto ripidamente verso le rovine di Castel Festenstein

Rovine Castel Festenstein

Salendo verso Gaido

Vista sul Monte Macaion/Gantkofel

Gaido con maso con punto di ristoro Moarhof

Grosso crocefisso

Salendo alla Croce del Tempo “Wetterkreuz”

Croce del Tempo “Wetterkreuz”

Verso il bivio per il Burgstalleck

Salendo al Burgstalleck

In vetta al Burgstalleck

Scendendo verso il maso Bittnerhof

Maso con punto di ristoro Bittnerhof

Scendendo al punto panoramico Schlosspichl ed Andriano

Punto panoramico Schlosspichl

Tornando ad Andriano

Cliccare sull’immagine per visualizzare Andriano su Google Maps

DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

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Sentiero della Mela/Apfelweg di Naz-Sciaves/Natz-Schabs – Dolomiti – ottobre 2023

Il Sentiero della Mela/Apfelweg è posto in ambiente bucolico e rilassante sull’Altopiano di Naz-Sciaves/Natz-Schabs non lontano dalla città di Bressanone/Brixen e dal comprensorio della Plose; il percorso circolare può essere intrapreso dai diversi paesi dell’area di Naz-Sciaves, viene qui descritto con partenza dal borgo di Naz (QUI la “pillola” sui paesi di Naz, Sciaves e le loro frazioni).

Il tracciato, dal dislivello contenuto e dallo sviluppo relativamente lungo, tocca molti ambienti diversi quali meleti, boschi, biotopi umidi, spazi aperti e piccoli borghi; lungo il percorso sono posti anche molti pannelli informativi su storia e tipologia di coltivazione delle mele in zona oltre che su flora e fauna presenti.

Percorrendo il Sentiero della Mela, inoltre, è anche possibile di godere di belle viste panoramiche verso la Plose ed i Monti di Fundres/Pfunderer Berge oltre che attraversare molte aree naturali e coltivate idilliache.

Il percorso del Sentiero della Mela comincia dal centro di Naz (889 m), seguendo i cartelli del Sentiero della Mela/Apfelweg contrassegnati dal simbolo di una mela; questi cartelli andranno seguiti lungo tutto il percorso circolare ad i numerosissimi bivi presenti.

Da Naz si segue la stradina asfaltata verso Fiumes/Viums deviando poco dopo seguendo i cartelli del Sentiero della Mela; il tracciato porta su mulattiera sterrata, in lieve discesa, ad un boschetto ed al Biotopo Samesirs e poi, ignorata la deviazione verso Fiumes, procede in lievi saliscendi tra meleti.
Il sentiero piega, quindi, a destra in discesa in un bosco raggiungendo l’Hotel Flötscher e l’Hotel Seehof, risalendo poi, su stradina asfaltata e mulattiera nel bosco, si raggiunge una scultura dedicata alla caccia; raggiunto tra meleti successivamente, ed ignorato, il bivio per il paese di Rasa (raggiungibile, volendo, comunque, in pochi minuti) si raggiunge il biotopo Raiermoos.

La mulattiera nel bosco costeggia il biotopo e sale poi piuttosto ripidamente nel bosco, superato un tratto su una radura si rientra brevemente nel bosco raggiungendo l’area degli impianti sportivi di Naz; seguendo sempre le indicazioni del Sentiero della Mela si procede su asfalto e poi su mulattiera fino al Biotopo Laugen.

Continuando su mulattiera nel bosco e poi tra spazi aperti si giunge ad una presa d’acqua e, tra meleti, si giunge ad un bivio per Naz (volendo raggiungibile da qui in breve seguendo la strada asfaltata).
Continuando sul Sentiero della Mela si scende più ripidamente nel bosco raggiungendo su traccia terrosa e sassosa una fonte ed un castagneto (attenzione al fondo con possibili foglie secche o bagnate); il sentiero porta, quindi, tra meleti e vigneti, ad una stradina che si segue in breve salendo poi, piuttosto ripidamente, su mulattiera nel bosco che porta alla grande roccia Schneiderhausbühel ed ai pressi del paese di Natz ed al suo centro (2.45 ore di cammino totali).

Percorso: Naz – Biotopo Samesirs – Hotel Flötscher e Hotel Seehof – Biotopo Raiermoos – area impianti sportivi di Naz – Biotopo Laugen – Schneiderhausbühel – Naz

Sentieri: Sentiero della Mela/Apfelweg

Dislivello: 200 metri in salita e discesa considerati i diversi saliscendi lungo il percorso

Tempo di percorrenza: 2.45 ore totali

Quota massima: 889 m

Difficoltà: E – itinerario complessivamente di moderata difficoltà tecnica ma con presenza di alcuni tratti ripidi, in cui è necessario passo fermo, in discesa verso il castagneto; sviluppo totale di circa 9 chilometri.
Prestare attenzione a seguire sempre i cartelli del Sentiero della Mela/Apfelweg a tutti i bivi.

Data di percorrenza: ottobre 2023

Annotazioni: il tratto più ripido e tecnico finale può essere evitato seguendo direttamente verso Naz su stradina asfaltata al bivio citato nella descrizione del percorso

Esperienza di Stefano: io ho percorso questo itinerario con ambienti autunnali; il tracciato è, comunque, molto bello, anche in primavera con i meleti in fiore o in estate con tutti i meleti carichi di frutti (evitando, se possibile, giornate eccessivamente calde)

Nel centro di Naz

Lungo il tratto verso il Biotopo Samesirs

Biotopo Samesirs

Tratto verso gli hotel

Tratto verso il biotopo Raiermoos

Biotopo Raiermoos

Tratto verso il Biotopo Laugen

Biotopo Laugen

Verso il bivio tra Naz ed il tratti più ripido verso il castagneto

Vista su Naz dal bivio tra strada e sentiero più ripido

Lungo il tratto più ripido verso il castagneto

Tratto verso lo Schneiderhausbühel

Schneiderhausbühel

Tabelle descrittive del percorso


Cliccare sull’immagine per visualizzare Naz su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

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Chiesa di San Giorgio – Sitzkofel (781 m) – Graun/Corona (795 m) – Catena della Mendola – maggio 2023

La Chiesa di San Giorgio ed il vicino punto panoramico del Sitzkofel sono posti lungo la Catena della Mendola/Mendel, a 781 metri di quota, a breve distanza dal piccolo paesino di Graun/Corona; la chiesa col punti panormico ed il paesino presentano diversi accessi, viene qui descritto un percorso ad anello di lunghezze e dislivello moderati che parte dal paese di Cortaccia sulla Strada del Vino/Kurtatsch an der Weinstraße (QUI la “pillola” su Cortaccia).

Il tracciato ad anello sale su mulattiera lungo il percorso della Via Crucis portando alla chiesa e poi, nel bosco, al Sitzkofel con vista molto bella sulla sottostante Bassa Atesina/Unterland; raggiunto il vicino paese di Corona si scende poi su sentiero di bosco piuttosto ripido, attraversando anche un piccola gola caratteristica, fino a tornare nuovamente a Cortaccia.

Il percorso comincia dal centro di Cortaccia sulla Strada del Vino (322 m), si seguono le indicazioni per la Via Crucis/Kreuzweg e la Chiesa di San Giorgio/St. Georg (indicazione con simboli della croce e numero 1).
Si procede inizialmente tra le case del paese, facendo attenzione ai vari bivi si segue sempre il sentiero della Vi Crucis salendo, con pendenza moderata, su strada asfaltata incontrando già le prime stazioni della Via Crucis.

Arrivato ad un successivo bivio, seguendo per la Via Crucis si sale a destra su mulattiera stretta asfaltata nel bosco; la stradina sale, a tratti molto ripidamente, fino a raggiungere un bivio per il Sitzkofel nei pressi di un’antica pietra con incisioni.
Ignorato il bivio si continua verso la Chiesa di San Giorgio, salendo in lieve pendenza breve su stradina tra vigneti e meleti si giunge, quindi, alla Chiesa di San Giorgio (781 m, 1.30 ore dalla partenza, la chiesa è aperta solo in alcune occasioni).

Dalla chiesetta si segue il sentiero per il Sitzkofel, la traccia erbosa e terrosa procede nel bosco in lievi saliscendi raggiungendo, in breve, il punto panoramico del Sitzkofel (10 minuti dalla Chiesa di San Giorgio, 1.40 ore dalla partenza).

Tornati alla Chiesa di San Giorgio si giunge in breve al paese di Corona e si trova il bivio col sentiero numero 5; seguendo il tracciato 5 verso Cortaccia si scende su stradina asfaltata tra vigneti e meleti portando poi ad entrare nel bosco.

Seguendo sempre le indicazioni per Cortaccia si scende, a tratti ripidamente, su traccia terrosa e sassosa nel bosco raggiungendo una piccola gola tra due pareti; superata la strettoia si giunge, quindi, ad un bivio.
Si segue a destra il sentiero 12 per Cortaccia scendendo con pendenza moderata su mulattiera e poi sentiero nel bosco giungendo ad un altro bivio; seguendo a sinistra il sentiero 12A si scende ripidamente nel bosco (con anche un tratto un po’ ripido con cavo scorrimano) fino a giungere su una stradina asfaltata
Seguendo le indicazioni per Cortaccia si torna, quindi, nel centro del paese (1.20 ore dal Sitzkofel, 3.00 ore dalla partenza).

Percorso: Cortaccia sulla Strada del Vino – Via Crucis – Chiesa di San Giorgio – Sitzkofel – Chiesa di San Giorgio – Cortaccia sulla Strada del Vino

Sentieri: Via Crucis/Kreuzweg/1 – 5 – 12 – 12A

Dislivello: 600 metri in salita e discesa considerati anche i diversi saliscendi lungo il percorso

Tempo di percorrenza: 3.00 ore totali

Quota massima: 792 m

Difficoltà: E – itinerario complessivamente di moderata difficoltà tecnica ma con presenza di alcuni tratti ripidi ed in cui, in discesa, è necessario passo fermo, sviluppo totale di circa 8 chilometri tra andata e ritorno.

Data di ascesa: maggio 2023

Annotazioni: la Chiesa di San Giorgio è aperta solo in alcune occasione e, se si volesse visitarla, è bene controllare i periodi di vista. Il breve sentiero 12A in discesa presenta tratti molto ripidi ed un cartello che avvisa della possibile presenza di zecche, per evitare questo tratto all’ultimo bivio si può rimanere sul sentiero 12 tornando a Cortaccia con un percorso un po’ più lungo ma meno ripido

Esperienza di Stefano: io ho trovato una giornata in parte nuvolosa, con ampia visibilità (che sarebbe meglio avere) il panorama sulla Bassa Atesina ed i monti circostanti sarebbe ancora più ampio; è meglio anche scegliere di percorrere questo itinerario nelle mezze stagioni in quanto, in estate, potrebbe risultare eccessivamente caldo

Cartelli a Cortaccia

Salendo lungo la strada della Via Crucis con vista sui meleti e vigneti di Cortaccia

Lungo la stradina più ripida

Antica pietra con incisioni

Tratto verso la Chiesa di San Giorgio

Chiesa di San Giorgio

Tratto verso il Sitzkofel

Al Sitzkofel

Zoom su Cortaccia dal Sitzkofel

Nel paesino di Corona

Scendendo sul sentiero numero 5

Nella piccola gola

Tratto lungo il sentiero 12

Lungo il sentiero 12A

Tornando a Cortaccia

Cliccare sull’immagine per visualizzare Cortaccia sulla Strada del Vino su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

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Col Quaternà/Knieberg (2503 m) – Malga Alpe Nemes (1877 m) – Alpi Carniche – ottobre 2023

Il Col Quaternà/Knieberg, alto 2503 metri, e la Malga Alpe Nemes/Nemesalm, posta a 1877 metri di quota, sono situati in zona bucolica tra boschi e pascoli sulle Alpi Carniche/Karnische Alpen tra Val di Sesto/Sextental in Alto Adige/Südtirol ed il Comelico in Veneto (QUI la “pillola” sulla Val di Sesto).

La vetta e la malga con posto di ristoro possono essere raggiunti con diversi itinerari, viene qui descritto un percorso ad anello che parte dal Passo Monte Croce di Comelico/Kreuzbergpass; il tracciato tocca prima la Malga Coltrondo e la Malga Rinfreddo per poi salire alla vetta del Col Quaternà e scendere, successivamente, al Passo Silvella/Kniebergsattel ed alla Malga Alpe Nemes, dalla quale si torna al Passo Monte Croce di Comelico (QUI la “pillola” sul Passo Monte Croce).

Il percorso qui descritto, dal dislivello rilevante e dallo sviluppo lungo, presenta una difficoltà tecnica moderata tranne nel tratto finale per la vetta, più ripido e impegnativo; lungo il tracciato si hanno anche ottimi panorami su Dolomiti di Sesto/Sextener Dolomiten ed Alpi Carniche.

Il percorso comincia dal Passo Monte Croce di Comelico (1636 m, albergo e rstorante), dal Passo si segue il sentiero 131 per Malga Nemes e la Malga Coltrondo.
Si sale su mulattiera sterrata nel bosco raggiungendo in breve la Cappella di San Michele e poi il bivio col sentiero 149 per la Malga Coltrondo; seguendo il sentiero 149 si procede su mulattiera nel bosco prima in falsopiano e poi in discesa incontrando diversi bivi.
Rimanendo sempre sul sentiero 149 si giunge ai pressi del Lago dei Rospi e si sale a sinistra verso la Malga Coltrondo; salendo ripidamente su traccia terrosa e sassosa nel bosco si giunge quindi ad una radura e, successivamente, ad una stradina asfaltata che si segue, in breve, in salita fino alla Malga Coltrondo (1879 m, posto di ristoro 1.20 ore dalla partenza).

Seguendo sempre il sentiero 149 verso la Malga Rinfreddo si procede, in breve, su stradina prima asfaltata e poi sterrata fino alla Malga Rinfreddo (1887 m, posto di ristoro, 10 minuti dalla Malga Coltrondo, 1.30 ore dalla partenza).

Dalla Malga Rinfreddo si sale segeuendo le indicazioni “La Ponta-Passo Silvella”; il sentiero su mulattiera ghiaiosa sale nel bosco, con pendenza a tratti accentuata, fino alla località La Ponta (2053 m).

Seguendo a sinistra il sentiero per il Col Quaternà ed il Passo Silvella si sale su mulattiera sassosa ed erbosa a tornanti, alternando tratti con pendenza moderata ad altri più ripidi, fino ad incrociare il sentiero 148 e giungere alla Sella del Quaternà (2379 m, Madonnina, 1.30 ore dalla Malga Rinfreddo, 3.00 ore dalla partenza).

Seguendo le indicazioni dipinte su roccia indicanti il Col Quaternà si sale a sinistra su traccia terrosa e sassosa che sale ripidamente prima tra tratti erbosi; la traccia sassosa sale poi ripidamente, con qualche tratto un po’ esposto in ambiente più aspro, fino alla vetta del Col Quaternà (2503 m, croce, 20 minuti dalla Sella del Quaternà, 3.20 ore dalla partenza).

Tornati con attenzione alla Sella del Quaternà si scende verso sinistra verso il Passo Silvella, la traccia ghiaiosa scende il leggera pendenza e poi raggiunge con brevi saliscendi il Passo Silvella (2329 m, 25 minuti dalla cima del Col Quaternà (3.45 ore dalla partenza).

Dal Passo Silvella si segue a sinistra il sentiero 146 verso l’Alpe Nemes; si scende su mulattiera ghiaiosa ed erbosa in tornanti che porta, con lungo sviluppo, ad una casera e poi alla Malga Alpe Nemes (1877 m, posto di ristoro, 1.30 ore dal Passo Silvella, 5.15 ore dalla partenza).

Dalla Malga Alpe Nemes si segue il sentiero 131 per il Passo Monte Croce scendendo su mulattiera ghiaiosa ad una radura con torrente ed, in breve, ad un bivio.
Rimanendo sul sentiero 131 per il Passo Monte Croce si prosegue in leggera discesa con passerelle di legno su un’area acquitrinosa fino ad un successivo bivio tra Passo Monte Croce e Monte Covolo/Seikofel; seguendo a questo, ed ai successivi bivi, sempre per il Passo Monte Croce si procede su mulattiera sterrata nel bosco dapprima in breve risalita e poi in discesa fino alla chiesetta di San Michele ed al Passo Monte Croce (1.00 ora da Malga Alpe Nemes, 6.15 ore dalla partenza).

Percorso: Passo Monte Croce di Comelico – Malga Coltrondo – Malga Rinfreddo – La Ponta – Sella del Quaternà – Col Quaternà – Sella del Quaternà – Passo Silvella – Malga Alpe Nemes – Passo Monte Croce

Sentieri: 131 – 149 – 148 – deviazione al Col Quaternà – 148 – 146 – 131

Dislivello: 1000 metri in salita e discesa considerati anche i diversi saliscendi lungo il percorso

Tempo di percorrenza: 6.15 ore totali

Quota massima: 2503 m

Difficoltà: E/EE – itinerario complessivamente di moderata difficoltà tecnica ma con presenza di alcuni tratti relativamente ripidi e un po’ esposti salendo in vetta, in cui è necessario passo fermo, sviluppo totale molto lungo di circa 20 chilometri.

Data di ascesa: ottobre 2023

Annotazioni: è bene controllare i periodi di apertura delle malghe.
Dal Passo Monte Croce partono anche diversi altri itinerari come quello per la vetta del Castelliere/Burgstall ed i Prati di Croda Rossa/Rotwandwiesen, l’ascesa alla Croda Sora i Colesei e la salita al Monte Covolo (QUI la “pillola” sul percorso per il Castelliere ed i Prati di Croda Rossa, QUI quella sull’ascesa alla Croda Sora i Colesei e QUI la “pillola” sulla salita al Monte Covolo

Esperienza di Stefano: io ho percorso l’escursione in autunno con clima ancora piuttosto mite per il periodo e senza neve; in altri anni, ad ottobre, il percorso potrebbe risultare già in parte innevato; io ho trovato una giornata in parte nuvolosa e nebbiosa, con ampia visibilità (che sarebbe meglio avere) il panorama su Dolomiti di Sesto ed Alpi Carniche sarebbe ancora più ampio

Passo Monte Croce di Comelico

Chiesetta di San Michele

Lungo il percorso per la Malga Coltrondo

Malga Coltrondo

Malga Rinfreddo

Salendo alla località La Ponta

Salendo alla Sella del Quaternà

Madonnina alla Sella del Quaternà

Salendo al Col Quaternà

Vetta del Col Quaternà

Tratto verso il Passo Silvella

Col Quaternà visto dal Passo Silvella

Scendendo all’Alpe Malga Nemes

Malga Alpe Nemes

Vista sulle Dolomiti di Sesto

Scendendo al Passo Monte Croce


Cliccare sull’immagine per visualizzare il Passo Monte Croce di Comelico su Google Maps

DISCLAIMER:

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

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Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Pusteria e le sue valli laterali

Äusserer Nockenkopf (2768 m) – Alpi Venoste – ottobre 2023

L’Äusserer Nockenkopf, vetta posta a 2768 metri di quota, è situata nelle Alpi Venoste nel gruppo del Sesvenna in alta Val Venosta/Vinschgau; la cima, da cui si gode un panorama ampio su molte vette circostanti, è posta sul confine tra Alto Adige/Südtirol in Italia e Grigioni/Graubunden in Svizzera in un contesto selvaggio e poco frequentato e, quindi, molto caratteristico.

Il percorso per la vetta parte dalla Val Roja/Rojental raggiungibile da Resia/Reschen; il tracciato, che presenta alcuni tratti ripidi ed un dislivello relativamente elevato, attraversa prima zone boschive e poi spazi aperti fino alla Focrella di Fuori/Aussere Scharte dalla quale si giunge, quindi, in vetta tramite la cresta finale (QUI la “pillola” su Resia e Curon Venosta).

La salita comincia dal parcheggio posto poco prima delle case di Rojen/Roia (1935 m, strada asfaltata da Resia, parcheggio al tornante prima delle case), seguendo la stradina asfaltata si giuge, quindi, in pochi minuti al piccolo centro abitato (1973 m).

Dalle case di Roia si segue inizialmente il sentiero 10-13 salendo tra staccionate con percorso con ripidi gradoni; in breve si raggiunge un bivio al quale si segue a destra il sentiero 10 verso la Reschen Hoheweg e l’Äusserer Nockenkopf.
Si procede in moderata salita su traccia erbosa e terrosa nel bosco, attraversato un ponte si sale più ripidamente raggiungendo due baite con crocefisso; proseguendo su terreno via via più aperto si sale su traccia terrosa ed erbosa raggiungendo un successivo bivio.

Rimanendo sul sentiero 10 si sale su traccia in tornanti, piuttosto ripida, fino a giungere ad un grande crocefisso con panca; continuando in leggero saliscendi si giunge ad un bivio al quale si segue a sinistra il sentiero 7 verso l’Äusserer Nockenkopf.

La traccia erbosa e terrosa sale, alternando tratti in moderata pendenza ad altri più ripidi, fino ad un piccolo laghetto formato dal torrente; la traccia sassosa e terrosa sale quindi, in breve ma ripidamente, fino ai pressi della Forcella di Fuori/Aussere Scharte (2636 m).

Dai pressi della forcella si segue la traccia sassosa e terrosa che porta verso destra lungo la cresta finale, che presenta diversi tratti ripidi e un po’ esposti; la cresta porta, quindi, alla vetta dell’Äusserer Nockenkopf (2768 m, grosso ometto, 2.30 ore dalla partenza).

Dalla vetta è possibile, deviando a destra con percorso breve ma su traccia sassosa e ghiaiosa un po’ esposta, raggiungere in discesa anche l’anticima con grande croce e bella vista sul Lago di Resia/Reschensee (2744 m, croce, 5 minuti dalla vetta, 2.35 ore dalla partenza).

Si torna, quindi, in breve risalita alla cima e poi a Rojen/Roia per la via di salita (2.10 ore dall’anticima, 4.45 ore dalla partenza).

Percorso: parcheggio sotto le case di Roia – Roia – Forcella di Fuori – Äusserer Nockenkopf – Forcella di Fuori – Roia – parcheggio sotto le case di Roia

Sentieri: 10/13 – 10 – 7 – 10 – 10/13

Dislivello: 900 metri in salita e discesa considerati i saliscendi tra cima ed anticima

Tempo di percorrenza: 4.45 ore totali

Quota massima: 2768 m

Difficoltà: E/EE – itinerario complessivamente di moderata difficoltà tecnica ma con presenza di alcuni tratti relativamente ripidi e con cresta finale con alcune parti un po’ esposte ed in cui è necessario passo fermo, sviluppo totale di circa 10 chilometri.

Data di ascesa: ottobre 2023

Annotazioni: a Roia è presente un ristorante, è bene informarsi sui periodi di apertura se si volesse usarlo con punto di appoggio.
Dall’area di Roia partono anche diversi altri percorsi e salite a cime, come, ad esempio, la vetta Vallungspitze (QUI la “pillola” su questo itinerario).

Esperienza di Stefano: io ho percorso l’escursione in autunno con clima ancora piuttosto mite per il periodo e senza neve (seppur con pascoli in vesta ormai “secca”); in altri anni, ad ottobre, il percorso potrebbe risultare già in parte innevato; è, inoltre, bene scegliere una giornata con buona visibilità per godere al meglio dell’amplissimo panorama e per sicurezza lungo i tratti su ampi spazi aperti.

A Roia

Primo tratto con gradoni

Vista su Roia

Lungo il primo tratto del sentiero 10

Baite con crocefisso

Tratto verso il grande crocefisso con panche

Crocefisso con panca

Vista sul Lago di Resia

Breve tratto in saliscendi

Bivio per la vetta

Salendo verso i pressi della Forcella di Fuori

Cresta finale

Vista sul versante svizzero

Lungo la cresta finale

In vetta all’Äusserer Nockenkopf

Panorami di vetta

Zoom sul Piz Sesvenna

Zoom sul gruppo dell’Ortles/Ortler

Tratto verso l’anticima

Anticima dell’Äusserer Nockenkopf

Vista sul Lago di Resia

Zoom sul gruppo della Palla Bianca/Weisskugel

Cliccare sull’immagine per visualizzare Roja su Google Maps (il parcheggio escursionistico si trova al tornante prima di arrivare alle case di Roja)


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime del Gruppo dell’Ortles e delle Alpi Venoste

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Malga Gampenalm (2062 m) – Malga Kaserillalm (1920 m) – Dolomiti – ottobre 2023

La Malga Gampenalm, posta a 2062 metri di altezza, e la Malga Kaserillalm, situata a 1920 metri di altezza, si trovano in Val di Funes/Villnössertal e sono poste in posizione idilliaca tra pascoli ai piedi del gruppo dolomitico delle Odle/Geisler (QUI la “pillola” sulla Val di Funes).

Le due malghe, con posto di ristoro, presentano diversi accessi, viene qui descritto un percorso ad anello con partenza da Malga Zannes/Zanseralm; il tracciato dal dislivello e sviluppo moderati, seppur con qualche tratto un po’ ripido, attraversa sia ambienti boschivi che spazi aperti bucolici molto affascinanti.

Il percorso comincia dai parcheggi a pagamento di Malga Zannes (1680 m, rifugi), si segue il sentiero 6 raggiungendo in breve l’Hotel Sas Rigais ed una malga; continuando su mulattiera sterrata e sassosa si sale con pendenza moderata nel bosco.
Ignorati i bivi del sentiero natura si sale su sentiero ghiaioso nel bosco, con anche qualche tratto un po’ ripido, fino all’incrocio col sentiero 35; si segue, quindi, a sinistra la mulattiera sterrata numero 35 verso la Gampenalm.

Ad un vicino bivio si segue sempre dritti verso la Malga Gampenalm, la mulattiera sale, quindi, con pendenza moderata portando fuori dal bosco e raggiungendo, con sviluppo relativamente lungo, la Malga Gampenalm (2062 m, 1.30 ore dalla partenza).

Dalla Malga Gampenalm si segue il sentiero 31A per la Malga Kaserillalm, si procede dapprima su terreno erboso e poi su traccia sassosa e terrosa in saliscendi fino all’incorcio col sentiero 32; continuando sul sentiero 32 verso la Malga Kaserillalm si prosegue in saliscendi tra spazi aperti con alcune passerrelle di legno fino a rientrare in un rado bosco.
La traccia sassoso e terrosa scende, quindi, piuttosto ripidamente con anche diversi gradoni, fino ad incrociare una mulattiera ghiaiosa; continuando a sinistra si scende sulla ripida mulattiera raggiungendo, in breve, la Malga Kaserillalm (1920 m, 30 minuti dalla Malga Gampenalm, 2.00 ore dalla partenza).

Dalla Malga Kaserillalm si scende sulla mulattiera sterrata e ghiaiosa 32 verso Zannes; la mulattiera presenta un pendenza moderata con anche alcuni tratti un po’ più ripidi, scendendo nel bosco si supera il torrente con un ponticello e si giunge quindi, al bivio con la mulattiera 33.
Si scende sulla mulattiera 33 verso Zannes in moderata pendenza, si supera un altro ponte sul torrente, e si scende, quindi, nuovamente al parcheggio di Malga Zannes (45 munti dalla Malga Kaserillalm, 2.45 ore dalla partenza).

Percorso: Malga Zannes – Malga Gampenalm – Malga Kaserillalm – Malga Zannes

Sentieri: 6 – 35 – 31A – 32 – 33

Dislivello: 400 metri in salita e discesa considerati i brevi saliscendi

Tempo di percorrenza: 2.45 ore totali

Quota massima: 2062 m

Difficoltà: E – itinerario complessivamente di moderata difficoltà tecnica ma con presenza di alcuni tratti relativamente ripidi, sviluppo totale di circa 8 chilometri.

Data di ascesa: ottobre 2023

Annotazioni: è bene informarsi sui periodi di apertura delle malghe.
Le due malghe sono punto di passaggio anche per il percorso che porta al Rifugio Genova/Schlüterhütte ed alla vetta del Col di Poma/Zendleser Kofel (QUI la “pillola” su questo percorso)

Esperienza di Stefano: io ho percorso il percorso ad anello alle due malghe ad inizio autunno con clima ancora piuttosto mite per il periodo e malghe ancora aperte; ho trovato una giornata con alcune nubi è bene scegliere, comunque, una giornata con buona visibilità per godere al meglio delle belle visuali sul gruppo delle Odle.

Piccola malga con vista sulle Odle nei pressi dell’Hotel Sas Rigais

Salendo sul sentiero numero 6

Vista sulle Odle di Eores

Tratto sul sentiero 35 verso la Malga Gampenalm

Vista sul Rifugio Genova ed il Col di Poma (a sinistra) salendo alla Malga Gampenalm

Malga Gampenalm

Tratto tra la Malga Gampenalm e la Malga Kaserillalm

Malga Kaserillalm

Malga Kaserillalm


Cliccare sull’immagine per visualizzare Malga Zannes su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.


Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime delle Dolomiti e delle Alpi Carniche

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Croda Bianca/Weisse Wand (2517 m) – Malga Durra Alm (2096 m) – Malga Knuttenalm (1911 m) – Vedrette di Ries – ottobre 2023

La Croda Bianca/Weisse Wand, vetta di 2517 metri di quota, la Malga Durra Alm, situata a 2096 metri di altezza e la Malga Knuttenalm, posta a 1911 metri di quota, si trovano nel gruppo delle Vedrette di Ries/Riesferner Gruppe.

Le malghe, con posto di ristoro, e la vetta, dall’ampio panorama su Vedrette di Ries ed Alpi di Zillertal, sono poste in Valle dei Dossi/Knuttental raggiungibile dal paese di Riva di Tures/Rein in Taufers situato alla testata della Valle di Riva/Reintal, valle laterale che si distacca della Valle Aurina/Ahrntal all’altezza di Campo Tures/Sand in Taufers (QUI la “pillola” su Campo Tures e Riva di Tures).

Il percorso, dal dislivello e sviluppo piuttosto rilevanti e con alcuni tratti ripidi, raggiunge dapprima la Malga Durra salendo poi alla Croda Bianca e scendendo, quindi, alla Malga Knutten per poi tornare su mulattiera al parcheggio; lungo il tracciato si attraversano anche diversi tipi di ambienti sia boschivi e pascolivi che più selvaggi salendo alla vetta.

Il percorso comincia dal parcheggio alto di Riva di Tures (1700 m) seguendo il sentiero 1 per la Malga Durra Alm; la traccia erbosa e ghiaiosa sale piuttosto ripidamente tra pascoli per poi entrare nel bosco.
Il sentiero sassoso e terroso sale quindi, alternando tratti ripidi ad altri in lieve pendenza, fino ad uscire dal bosco raggiungendo quindi, in breve, la Malga Durra Alm (2096 m, 1.15 ore dalla partenza).

Dalla Malga Durra Alm si segue sempre il sentiero 1 per la Croda Bianca/Weisse Wand, la traccia erbosa e ghiaiosa scende, in breve, ad un laghetto con bivio per la Malga Knuttenalm (che si prenderà al ritorno).
Rimanendo adesso sul sentiero 1 per la Croda Bianca si sale tra spazi aperti ed altri boschivi, con traccia sassosa e terrosa; il tracciato piega poi verso destra in lungo mezzacosta in moderata pendenza, tra spazi aperti.

Il sentiero raggiunge quindi una largo canale erboso che si sale su traccia sassosa e terrosa in tornanti che porta, ripidamente, alla costone sommitale della Croda Bianca; dal punto più alto, facendo attenzione all’esposizione, si scende a destra, in breve, alla croce di vetta (2517 m, 1.30 ore dalla Malga Durra Alm, 2.45 ore dalla partenza).

Tornati, con attenzione sul breve tratto esposto, al punto alto del costone della vetta si scendi sultracciato di salita si scende fino al bivio per la Malga Knuttealm, incontrato in salita nei pressi del laghetto.
Seguendo il sentiero 1A per la Malga Knuttenalm si scende tra bosco e spazi aperti, su traccia sassosa e terrosa piuttosto ripida, fino ad un grande ponticello; da qui, in risalita, breve ma piuttosto ripida, si raggiunge una stalla e poi la Malga Knuttenalm (1911 m, 1.45 ore dalla vetta, 4.30 ore dalla partenza).

Seguendo la mulattiera sterrata numero 9 per Riva di Tures si scende tra pascoli dapprima in moderata pendenza e poi più lievemente, con sviluppo piuttosto lungo, tornando, quindi, al parcheggio (45 minuti dalla Malga Knuttenalm, 5.15 ore dalla partenza).

Percorso: parcheggio alto di Riva di Tures – Malga Durra Alm – Croda Bianca – Malga Knuttenalm – parcheggio alto di Riva di Tures

Sentieri: 1 – 1A – 9  

Dislivello: 850 metri in salita e discesa considerati i brevi saliscendi

Tempo di percorrenza: 5.15 ore totali

Quota massima: 2517 m

Difficoltà: E/EE – itinerario complessivamente di moderata difficoltà tecnica ma con presenza di alcuni tratti piuttosto ripidi ed un tratto un po’ esposto tra il punto alto del costone e la croce di vetta, sviluppo totale di circa 12 chilometri.

Data di ascesa: ottobre 2023

Annotazioni: è bene informarsi sui periodi di apertura delle malghe, volendo, in discesa, si può tornare integralmente per la via di salita ripassando dalla Malga Durra Alm senza deviare alla Malga Knuttenalm.
Chi non si sentisse sicuro sul breve tratto finale può fermarsi sul punto alto del costone della Croda Bianca senza scendere alla croce.
Dal parcheggio alto di Riva di Tures partono anche altri itinerari come quello che raggiunge, passando per la Malga Knuttenalm, il Lago di Gola/Klammlsee ed il Passo di Gola/Klammljoch (QUI la “pillola” su questo percorso)

Esperienza di Stefano: io ho percorso l’itinerario della Croda Bianca ad inizio autunno con clima ancora piuttosto mite ed assenza di neve; in questo periodo, in alcuni annate, può, invece, già essere presente neve nel tratto sommitale.
È, comunque, in generale richiesta assenza di neve e terreno asciutto ed è bene scegliere una giornata con buona visibilità per godere al meglio dei magnifici panorami di vetta

Salendo alla Malga Durra Alm

Malga Durra Alm

Laghetto con bivio per la Malga Knuttenalm

Salendo alla Croda Bianca

Breve tratto un po’ esposto dal punto alto del costone della Croda Bianca alla croce

In vetta alla Croda Bianca

Panorami di vetta

Scendendo alla Malga Knuttenalm una volta tornati al laghetto incontrato in salita

Vista sulla Croda Bianca e la Cima Nera/Schwarzerspitz

Breve risalita verso la Malga Knuttenalm

Malga Knuttenalm

Scendendo sulla mulattiera sterrata al parcheggio


Cliccare sull’immagine per visualizzare il parcheggio alto di Riva di Tures su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

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Col Plö Alt (2330 m) – Rifugio Gardenaccia (2050 m) – Dolomiti – settembre 2023

Il Col Plö Alt, vetta di 2330 metri di quota, è posto in Val Badia/Gadertal nel gruppo dolomitico del Puez-Odle; la via di salita alla cima parte dalla seggiovia Gardenaccia dal paese di La Villa/Stern e passa per il noto Rifugio Gardenaccia (QUI la “pillola” sul paese di La Villa e QUI quella sulla seggiovia e rifugio Gardenaccia).

Il percorso raggiunge dapprima su sentiero nel bosco, con qualche tratto ripido, il Rifugio Gardenaccia; il tracciato sale poi con pendenza moderata e sviluppo piuttosto lungo, tra pascoli e spazi aperti, portando al Col Plö Alt dal quale si gode un’ampia vista su diversi gruppi dolomitici e fin verso le Alpi di Zillertal e le Vedrette di Ries/Riesferner Gruppe.

La salita comincia dalla stazione a monte della seggiovia Gardenaccia (1750 m), si segue a sinistra il sentiero 11B per il Rifugio Gardenaccia; la traccia terrosa e ghiaiosa procede in leggera salita nel bosco raggiungendo l’attacco della Ferrata Les Cordes e poi, in breve, un bivio.

Seguendo sempre i cartelli per il Rifugio Gardenaccia si sale ripidamente su traccia ghiaiosa e sassosa entrando in un canalino; all’uscita di esso si procede nel bosco, in moderata pendenza, raggiungendo in brvee il Rifugio Gardenaccia (2050 m, 1.00 ora dalla partenza).

Dal Rifugio Gardenaccia si segue il sentiero 1A per il Col Plö Alt salendo in moderata pendenza, su traccia erbosa e ghiaiosa, tra pascoli e pini mughi; il sentiero (facendo attenzione a non perdere la traccia segnata)  procede quindi, in lungo sviluppo, con tratti in lieve saliscendi ed altri in salita con pendenza moderata, fino ad un bivio.

Rimanendo sul sentiero 1A per il Col Plö Alt si segue la traccia a mezzacosta piuttosto stretta ed un po’ esposta fino ad un pianoro con laghetto (questo tratto più esposto può essere evitato percorrendo una traccia sulla destra che con discesa e successiva risalita porta ugualmente al pianoro).
Dal pianoro si segue la traccia sassosa che piuttosto ripidamente porta ad una zona di altipiano dalla quale si devia a destra, su traccia poco segnata ma con direzione evidente con buona visibilità, giungendo, in breve, alla vetta del Col Plö Alt (2330 m, croce, 1.15 ore dal Rifugio Gardenaccia, 2.15 ore dalla partenza).

Dalla vetta si torna per lo stesso percorso, con alcuni saliscendi, al Rifugio Gardenaccia in 1.00 ora, 3.15 ore dalla partenza.

Dal Rifugio Gardenaccia si segue, quindi, il sentiero 5 per La Villa, la traccia sassosa e terrosa scende alternando tratti ripidi (di cui uno con cavo scorrimano) ad altri in moderata pendenza; il sentiero scende poi ad un tratto ghiaioso più largo tra staccionate.
Giunti al bivio tra La Villa e la seggiovia su segue a destra verso la seggiovia giungendo, in breve, alla stazione a monte della seggiovia Gardenaccia (45 minuti dal Rifugio Gardenaccia, 4.00 ore dalla partenza).

Percorso: Stazione a monte Seggiovia Gardenaccia – Rifugio Gardenaccia – Col Plö Alt – Rifugio Gardenaccia – Stazione a monte seggiovia Gardenaccia

Sentieri: 11B – 1A – 5

Dislivello: 700 metri in salita e discesa considerati i diversi saliscendi

Tempo di percorrenza: 4.00 ore (2.15 ore la salita, 1.45 ore la discesa)

Quota massima: 2330 m

Difficoltà: E – itinerario complessivamente di moderata difficoltà tecnica ma con presenza di alcuni tratti piuttosto ripidi ed un tratto un po’ esposto salendo alla vetta (comunque evitabile come descritto nella descrizione del percorso), sviluppo totale di circa 10 chilometri tra andata e ritorno.
Il tratto finale verso la vetta non è ben segnato ma è ben intuibile, con buona visibilità.

Data di ascesa: settembre 2023

Annotazioni: è bene informarsi sui periodi di apertura dell’impianto di risalita e del rifugio.
Il Rifugio Gardenaccia è anche raggiungibile dalla stazione a monte della seggiovia tramite la Via Ferrata Les Cordes; dal rifugio è, inoltre, possibile salire alla vetta della Para dai Giai (QUI la “pillola” sull’itinerario della Via Ferrata Les Cordes e dell’ascesa alla Para dai Giai)

Esperienza di Stefano: la zona del Rifugio Gardenaccia è solitamente piuttosto frequentata, il percorso diventa invece più solitario verso la vetta; è necessaria una con buona visibilità sia per procede con più sicurezza nei tratti in cui la traccia è meno segnata sia per godere degli ampi panorami. Io sono partito con la prima seggiovia pranzando poi al Rifugio Gardenaccia lungo la discesa dopo la salita in vetta.

Seggiovia Gardenaccia

Primo tratto del sentiero 11B

Attacco della Via Ferrata Les Cordes

Continuando sul sentiero 11B verso il Rifugio Gardenaccia

Al Rifugio Gardenaccia

Para dai Giai vista dal Rifugio Gardenaccia

Marmolada vista dal Rifugio Gardenaccia

Cartelli al rifugio Gardenaccia

Primo tratto di salita verso il Col Plö Alt

Tratto un po’ esposto (aggirabile sulla destra con traccia in discesa e risalita)

Pianoro con laghetto

Tratto più ripido verso l’altopiano finale

Altpiano finale (attenzione a seguire la vaga traccia)

In cima al Col Plö Alt

Panorami di vetta

Tornati al Rifugio Gardenaccia discesa sul sentiero 5 alla stazione a monte della seggiovia


Cliccare sull’immagine per visualizzare la seggiovia Gardenaccia su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

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