Sass de Stria (2477 m) – Dolomiti – luglio 2022

Il Sass de Stria, vetta di 2477 metri di quota, è posto nelle Dolomiti Ampezzane in posizione dominante sul Passo Falzarego e sul Passo di Valparola; la vetta e i passi sono situati interamente in territorio veneto ma si trovano a pochi chilometri dal confine con l’Alto Adige, nella valle che sale dal paese di San Cassiano/St. Kassian in Alta Badia (QUI la “pillola” su San Cassiano e QUI quella sul Passo Falzarego e sul Passo Valparola).

La vetta del Sass de Stria, dal panorama amplissimo su diversi gruppi dolomitici, presenta una via d’accesso breve, ma piuttosto impegnativa con presenza anche di alcune scalette di ferro e legno, che parte dal Forte Tre Sassi austriaco posto nei pressi del Passo Valparola; lungo il tracciato si passa anche per molti manufatti della Prima Guerra Mondiale che si è svolta aspramente anche  tra queste vette.

La salita comincia dal Forte Tre Sassi con museo posto nei pressi del Passo Valparola (2183 m, museo e parcheggio) seguendo per pochi metri la mulattiera a destra e trovando i cartelli indicanti per il Sass de Stria.
Si segue, quindi, il sentiero numero 30 per il Sass de Stria salendo su traccia ghiaiosa e sassosa (attenzione a seguire i bolli) che porta ad un primo canalino che conduce ad una zona con molte trincee della Prima Guerra Mondiale.
Seguendo la traccia ghiaiosa e sassosa si sale attraverso alcune trincee con percorso con gradoni di legno raggiungendo una zona con diverse gallerie e trincee intrecciate; rimanendo sulla traccia segnata (facendo attenzione ai segni indicatori si procede tra trincee incontrando anche due scalette in ferro verticali e successivamente altre due scalette verticali in legno.
Superate le scale si procede brevemente, ancora tra trincee, fino a giungere alla vetta del Sass de Stria (2477 m, croce, 1.00 ora dalla partenza).

Discesa per lo stesso percorso (facendo attenzione nel tratto con le scale e nel seguire i bolli) in 45 minuti, 1.45 ore dalla partenza.

Sentieri: 30

Percorso: Forte Tre Sassi – Sass de Stria – Forte Tre Sassi

Dislivello: 300 metri in salita e in discesa

Tempo di percorrenza: 1.45 ore totali (1.00 ora la salita, 45 minuti la discesa)

Quota massima: 2477 m

Difficoltà: EE percorso breve ma impegnativoma con presenza di tratti ripidi sassosi e scalette verticali, consigliato il casco, lungo le scale in ferro ci si può, volendo, assicurare al cavo laterale col kit da ferrata, le scale di legno non hanno, invece, cavo laterale.

Data di ascesa: luglio 2022

Annotazioni: per chi avesse il necessario allenamento ed esperienza è possibile collegare la salita al Sass de Stria alle impegnative salite attrezzate al Piccolo Lagazuoi ed al Monte Sief e Col di Lana che partono sempre dai pressi del forte austriaco (QUI la “pillola” sulla salita al Piccolo Lagazuoi e QUI quella sull’ascesa a Monte Sief e Col di Lana).

Esperienza di Stefano: è bene scegliere giornate con buona visibilità per goder dei magnifici panorami della vetta; con tempo stabile, vista la brevità del percorso, la salita si presta anche ad una salita pomeridiana.

Forte Tre Sassi austriaco alla partenza

Mulattiera che si segue brevemente dal parcheggio con vista sul Sass de Stria

Cartelli per il Sass de Stria nei pressi della partenza

Primo tratto di salita

Vista sulle prime trincee

Salendo al tratto con trincee e scalette

Tratto di salita tra trincee con anche le scalette

In vetta al Sass de Stria

Panorami dalla vetta


Cliccare sull’immagine per visualizzare il Forte Tre Sassi del Passo Valparola su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime delle Dolomiti e delle Alpi Carniche

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Badia

Averau (2649 m) – Ferrata Averau – Nuvolau (2575 m) – Dolomiti – settembre 2021

L’Averau, vetta di 2649 metri di quota, e il Nuvolau, cima di 2575 metri di altezza, sono posto nelle Dolomiti Ampezzane in posizione isolata e, quindi, panoramica sulla zona del Passo Falzarego e sul Passo di Valparola e dei gruppi dolomitici circostanti; la vetta e i passi sono situati interamente in territorio veneto ma si trovano a pochi chilometri dal confine con l’Alto Adige e da San Cassiano/St. Kassian in Alta Badia (QUI la “pillola” sui Passi Falzarego e Valparola e QUI quella sul paese di San Cassiano).

Le vette presentano diverse vie d’accesso, viene qui proposto il giro che, partendo dalla seggiovia 5 Torri, porta al Rifugio Averau e poi raggiunge dapprima la vetta dell’Averau, con anche un tratto di ferrata breve ma piuttosto impegnativo, tornati al Rifugio Averau il percorso descritto porta su sentiero al Nuvolau ove, sulla vetta, è posto anche l’omonimo rifugio.

La salita comincia dalla stazione a monte della seggiovia 5 Torri (2255 m, Rifugio Scoiattoli, stazione a valle lungo la strada che da Cortina d’Ampezzo porta al Passo Falzarego), dal Rifugio si segue il sentiero 439 per il Rifugio Averau; il sentiero sale su mulattiera sassosa e ghiaiosa in tornanti fino al Rifugio Averau (2413 m, 30 minuti dalla partenza).

Dal Rifugio Averau si segue il cartello per la Ferrata Averau, la traccia sassosa, non segnata, traversa dapprima a mezzacosta salendo poi per tracce ghiaiose non molto chiare all’attacco della ferrata Averau; la ferrata segue dapprima delle paretine con diversi appigli e poi un tratto più levigato piuttosto verticale (attenzione soprattutto in discesa).
La ferrata porta quindi ad un bivio, a sinistra si sale in un canalino attrezzato con staffe, a destra si rimonta una paretina piuttosto verticale; entrambe le varianti si ricongiungono in breve, si segue poi un traverso e un tratto nuovamente più verticale ma con diversi appoggi fino a giungere al termine della breve, ma piuttosto impegnativa, ferrata.
Si segue quindi la traccia con ometti non segnata verso la vetta, la traccia sale sassosa con anche qualche tratto su roccette; bisogna fare attenzione a seguire la traccia migliore rimanendo sul terreno meno impegnativo che conduce alla vetta dell’Averau (2649 m, croce, 1 ora dal Rifugio Averau, 1.30 ore dalla partenza).

Si torna quindi al Rifugio Averau facendo attenzione a non perdere la traccia e nel percorrere la ferrata in discesa (45 minuti dalla cima dell’Averau, 2.15 ore dalla partenza).

Dal Rifugio Averau si seue il sentiero 439 per il Rifugio Nuvolau, la traccia sassosa sale con moderata pendenza portando al largo costone che si segue fino alla vetta del Nuvolau (2575 m, Rifugio Nuvolau, 30 minuti dal Rifugio Averau, 2.45 ore dalla partenza).

Dal Nuvolau si torna quindi dapprima al Rifugio Averau e poi al Rifugio Scoiattoli ed alla stazione a monte della Seggiovia 5 Torri (1.00 ora dal Rifugio Nuvolau, 3.45 ore dalla partenza).

Percorso: Seggiovia 5 Torri – Rifugio Averau – Averau – Rifugio Averau – Nuvolau – Rifugio Averau – Seggiovia 5 Torri

Sentieri: 439 – Ferrata Averau – 439

Dislivello: 600 metri in salita e discesa considerati anche i vari saliscendi

Tempo di percorrenza: 3.45 ore totali

Quota massima: 2649 m

Difficoltà: Averau EEA – ferrata breve ma piuttosto impegnativa soprattutto in discesa, traccia per l’attacco della ferrata e per la vetta segnata solo con radi ometti, attenzione con nebbia:
Nuvolau E – sentiero tecnicamente non molto difficile ma con alcuni tratti un po’ ripidi  

Data di percorrenza: settembre 2021

Annotazioni: naturalmente le due vette possono anche essere salite singolarmente in base al tipo di difficoltà ed impegno fisico che si vuole affrontare.

Esperienza di Stefano: è tassativo scegliere una giornata asciutta e possibilmente con buona visibilità per godere del bellissimo ambiente della zona; la ferrata è breve ma da non sottovalutare, ho visto anche alcune persone con diverse difficoltà. Va, inoltre, tenuto conto che in alta stagione la zona è spesso molto frequentata ed è bene, quindi, partire presto.

Vista su 5 Torri, Rifugio Scoiattoli e Tofana di Rozes salendo al Rifugio Averau

Vista sull’Averau salendo al Rifugio Averau

Rifugio Averau

Indicazioni per la ferrata Averau

Salendo all’attacco della ferrata

Primo tratto di ferrata

Variante di destra

Variante di sinistra

Ultimo tratto di ferrata

Salendo alla vetta dell’Averau

In vetta all’Averau

Panorama dalla vetta dell’Averau

Salendo al Nuvolau

Vetta del Nuvolau con omonimo rifugio

Averau visto dalla vetta del Nuvolau


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

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Monte Sief (2424 m) – Col di Lana (2452 m) – Dolomiti – luglio 2019

Il Monte Sief, vetta di 2424 metri di quota, e il Col di Lana, cima alta 2452 metri, sono situati nelle Dolomiti  nella zona tra Val Badia, Valle del Livinallongo e Ampezzano; le vette sono poste interamente in territorio veneto ma si trovano a pochi chilometri dal confine con l’Alto Adige.

La cime, molto panoramiche su diversi gruppi dolomitici, presentano diverse vie d’accesso; viene qui proposto il percorso che sale dal Passo Valparola, situato in territorio veneto ma raggiungibile anche dal paese di San Cassiano/St. Kassian in Alta Badia (QUI la “pillola” sul Passo Valparola e il Passo Falzarego e QUI quella sul paese di San Cassiano).

Il lungo percorso, che presenta anche diversi tratti attrezzati nella parte tra le due cime, ricalca in parte percorsi di guerra della 1° guerra mondiale con molti manufatti risalenti al conflitto visibili lungo il tracciato; il percorso non è molto difficile tecnicamente ma presenta diversi tratti ripidi ed anche in parte esposti, la sua percorrenza va quindi affrontata con la giusta esperienza, capacità ed equipaggiamento.

La salita comincia dal Rifugio Valparola (2168 m) seguendo il sentiero 23 per il Col di Lana, la traccia scende nei pressi del vicino Laghetto di Valparola per poi portare in saliscendi tra prati ad una selletta.
Si scende, quindi, un tratto roccioso attrezzato con staffe e cavo per poi scendere su traccia ghiaiosa, si riprende poi la salita in tratti di bosco ed altri aperti, sempre su traccia ghiaiosa un po’ ripida, fino a giungere ad una selletta ospitante il piccolo Bivacco Sief (2262 m).

Dal bivacco si segue la traccia ghiaiosa tra prati che conduce in lieve discesa al Passo Sief (2209 m), dal passo si segue il sentiero 21 che conduce prima in saliscendi tra pascoli e poi in ripida salita su traccia tra trincee e parti ghiaiose fino alla vetta del Monte Sief (2424 m, croce, 2.00 ore dalla partenza).

Dalla cima del Monte Sief si segue la cresta attrezzata, prima in discesa e poi in risalita, con tratti anche un po’ esposti attrezzati con staffe e cavi, fino a raggiungere la vetta del Col di Lana (2452 m, croce e cappella con bivacco, 30 minuti dal Monte Sief, 2.30 ore dalla partenza).

Dal Col di Lana si scende sul sversante opposto con traccia sassosa molto ripida che porta all’incrocio col sentiero Teriol Ladin, si segue in lungo sviluppo in saliscendi, su traccia ghiaiosa e terrosa tra prati, il sentiero Teriol Ladin che riporta al Passo Sief.
Dal passo si segue, quindi, la via di salita che con molti saliscendi riporta al Rifugio Valparola (2.15 ore dal Col di Lana, 4.45 ore dalla partenza).

Percorso: Passo Valparola – Passo Sief – Monte Sief – Col di Lana – Passo Sief – Passo Valparola

Sentieri: 23 – 21 – Teriol Ladin – 23

Dislivello: 1000 metri in salita e discesa considerati i tantissimi saliscendi

Tempo di percorrenza: 4.45 ore totali (2.30 ore l’andata, 2.15 ore il ritorno)

Quota massima: 2452 m

Difficoltà: EEA – escursione dal lungo sviluppo e dislivello, con presenza di tratti attrezzati e in parte esposti tra le due cime

Data di percorrenza: luglio 2019

Esperienza di Stefano: il percorso è molto bello ed anche istruttivo, presenta, però, un lungo sviluppo risultando faticoso anche al ritorno per via dei tantissimi saliscendi; è, quindi, bene partire presto e dosare le forze lungo tutto l’itinerario

Al Rifugio Valparola

Laghetto di Valparola

Primo tratto tra pascoli

Primo breve tratto attrezzato

Traccia in salita verso il Bivacco Sief

Tratto in discesa verso il Passo Sief con vista sul Monte Sief ed il Col di Lana

Salendo al Monte Sief

In cima al Monte Sief

Vista sulla Marmolada dal Monte Sief

Cresta tra il Monte Sief ed il Col di Lana

In vetta al Col di Lana

Tratto di discesa ripido dal Col di Lana

Lungo il sentiero Teriol Ladin


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

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Passo Valparola – Passo Falzarego – Val Badia – luglio 2021

Il Passo Valparola, posto a 2191 metri di quota, ed il Passo Falzarego, situato a 2109 metri di altezza, mettono in comunicazione la Val Badia con la zona di Cortina d’Ampezzo e di Pieve di Livinallongo in Veneto; dalla Val Badia il passo viene raggiunto partendo dal paese di San Cassiano/St. Kassian (QUI la “pillola” sul paese di San Cassiano).

I due valichi, posti a meno di 2 chilometri l’uno dall’altro ed ospitanti diversi bar e ristoranti, sono situati interamente in territorio veneto ma il confine con l’Alto Adige in Val Badia è posto a pochi chilometri dal Passo Valparola.

La strada asfaltata del passo ha da tutti i lati un andamento piuttosto tortuoso con molti tornanti e presenta pendenze medie intorno al 6% con punte massime del 10-11%; la strada dei valichi, soprattutto in estate, è molto frequentata sia da turisti in macchina sia da motociclisti e ciclisti che si confrontano con le pendenze del passo più volte affrontate anche dai professionisti durante il Giro d’Italia.

I passi sono posti nei pressi del piccolo Laghetto di Valparola in magnifico ambiente dolomtico dominato dalla vette del Piccolo Lagazuoi, del Sass di Stria e del Monte Sief e del Col di Lana.
Dai valichi si dipartono numerose possibilità escursionistiche adatte sia a famiglie che esperti; dal Passo Falzarego parte, inoltre, la funivia del Lagazuoi che conduce nei pressi della vetta del Piccolo Lagazuoi (QUI la “pillola” sul Piccolo Lagazuoi con salita e discesa tramite i sentieri attrezzati del Kaiserjäger e delle Gallerie del Lagazuoi, QUI quella sulla salita al Sass de Stria e QUI la “pillola” sull’ascesa a Monte Sief e Col di Lana).

Sul versante di Cortina d’Ampezzo del Passo Falzarego è posta anche la stazione a valle della Seggiovia 5 Torri che conduce nell’area del gruppo delle 5 Torri, Averau e Nuvolau con presenza di diversi rifugi e possibilità di salita alle vette di Nuvolau, su sentiero, ed Averau con ferrata (QUI la “pillola” sulla salita ad Averau e Nuvolau).

La zona dei due valichi era attraversata dal fronte di guerra tra Italia ed Austria durante la Prima guerra mondiale; sui sentieri circostanti sono poste, infatti, numerose strutture, trincee e gallerie usate nel periodo bellico e presso il Passo di Valparola è situato anche un forte che ospita un museo dedicato alla Prima Guerra mondiale.

Passo Falzarego

Passo Valparola

Strada tra i valichi

Chiesetta al Passo Falzerego con il Sass di Stria sullo sfondo

Rifugio Passo Valparola

Laghetto di Valparola

Forte di Valparola con museo della Prima Guerra Mondiale

Forte di Valparola visto dall’alto

Funivia Lagazuoi al Passo Falzarego

Piccolo Lagazuoi visto dal Passo Valparola

Sul sentiero attrezzato del Kaiserjäger

In cima al Piccolo Lagazuoi

Nelle Gallerie del Lagazuoi

Nell’area del Monte Sief e del Col di Lana

Salendo al Sass de Stria

In vetta al Sass de Stria

Nuvolau

Averau

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Piccolo Lagazuoi (2768 m) – Sentiero attrezzato Kaiserjäger – Sentiero attrezzato Gallerie – Dolomiti – luglio 2021

Il Piccolo Lagazuoi, vetta di 2768 metri di quota, è posto nelle Dolomiti Ampezzane nel gruppo del Fanes in posizione dominante sul Passo Falzarego e sul Passo di Valparola; la vetta e i passi sono situati interamente in territorio veneto ma si trovano a pochi chilometri dal confine con l’Alto Adige, nella valle che sale dal paese di San Cassiano/St. Kassian in Alta Badia (QUI la “pillola” su San Cassiano e QUI quella sul Passo Falzarego e sul Passo Valparola).

La vetta, molto panoramica su diversi gruppi dolomitici, del Piccolo Lagazuoi presenta diverse vie d’accesso ed è anche raggiunta dalla funivia che sale dal Passo Falzarego; viene qui proposto il giro ad anello che sale per il Sentiero attrezzato Kaiserjäger e scende per il sentiero attrezzato Gallerie.

I due sentieri attrezzati ricalcano percorsi di guerra della 1° guerra mondiale con molti manufatti risalenti al conflitto visibili lungo il percorso; i sentieri non sono molto difficili tecnicamente ma presentano diversi tratti ripidi ed anche in parte esposti, la loro percorrenza va quindi affrontata con la giusta esperienza, capacità ed equipaggiamento.

La salita comincia dal forte con museo posto nei pressi del Passo Valparola (2183 m, museo) si segue inizialmente un sentiero senza indicazioni che parte dal lato opposto della strada rispetto a dove si trova il forte. Il sentiero ghiaioso conduce in moderata salita verso destra tra magra erba raggiungendo una trincea, si segue quindi la trincea fino a dei resti di postazioni di guerra.

Dalle postazioni si sale a sinistra su ripida traccia su fondo ghiaioso intersecando anche il sentiero proveniente dal Passo Falzarego, si segue quindi la ripida traccia in tornanti che porta all’inizio del tratto attrezzato.
Si sale dapprima in un canalino con delle staffe e poi si segue un piccola cengia giungendo ad un ponte sospeso, superato il ponte si segue un’altra piccola cengia piuttosto esposta salendo poi su traccia ghiaiosa ripida. La traccia conduce in un canale che presenta ancora dei brevi tratti attrezzati superando poi l’ultimo tratto in tornanti che porta alla larga cresta finale che conduce alla vetta del Piccolo Lagazuoi (2768 m, croce, 2.00 ore dalla partenza).

Dalla vetta si segue il largo sentiero ghiaioso che porta in breve al Rifugio Lagazuoi (2752 m, stazione di arrivo della funivia), dal rifugio si seguono le indicazioni per le Gallerie del Lagazuoi, la traccia ghiaiosa scende dapprima ripidamente con cavi di aiuto seguendo poi una trincea che raggiunge l’entrata delle gallerie.
Si entra quindi nella lunga e buia galleria (necessari casco e torcia), la galleria scende molto ripida, con cavo corrimano continuo, con gradoni di legno e pietra alti con fondo su ghiaino a tratti bagnato, la galleria presenta anche diversi pianerottoli con anche feritoie e ricoveri militari. Arrivati all’uscita della lunga galleria si segue in discesa la ripida traccia ghiaiosa attrezzata con cavi che porta ad una successiva breve galleria raggiungendo, infine, il sentiero che scende verso il Passo Falzarego.

Si segue quindi il sentiero ghiaioso e sassoso moderatamente ripido che scende in tornanti fino al Passo Falzarego, dal Passo Falzarego si torna, quindi, in risalita su asfalto fino al forte nei pressi del Passo Valparola (2.00 ore dalla vetta, 4.00 ore dalla partenza).

Percorso: Forte del Passo Valparola – Sentiero attrezzato Kaiserjäger – Piccolo Lagazuoi – Rifugio Lagazuoi – Sentiero attrezzato Gallerie – Passo Falzarego – Forte del Passo Valparola

Sentieri: Sentiero attrezzato Kaiserjäger – Sentiero attrezzato Gallerie

Dislivello: 700 metri in salita e discesa considerati anche i vari saliscendi

Tempo di percorrenza: 4.00 ore totali

Quota massima: 2768 m

Difficoltà: EEA – escursione con diversi tratti ripidi ed altri attrezzati ed esposti, le gallerie sono buie e richiedono torcia e casco, utile avere con se il set da ferrata

Data di percorrenza: luglio 2021

Annotazioni: si può anche partire direttamente dal Passo Falzarego raggiungendo il Sentiero attrezzato Kaiserjäger all’incrocio descritto in salita; volendo si può prendere la funivia in salita o discesa omettendo la percorrenza di uno dei due sentieri attrezzati.

Esperienza di Stefano: percorso bellissimo ed anche molto istruttivo sulla Prima Guerra mondiale, l’itinerario risulta impegnativo e faticoso nel suo complesso anche lungo la ripida discesa nelle gallerie. Io ho usato il kit da ferrata che consiglio nonostante alcuni escursionisti ne fossero sprovvisti. Va rilevato, inoltre, che in alta stagione la zona è molto frequentata.

Vista sul Forte del Passo Valparola nel primo tratto di salita del sentiero Kaiserjäger

Tratto lungo la trincea

Tratto ripido in tornanti

Tratti attrezzati

Tratto finale del canale di salita

In vetta al Piccolo Lagazuoi

Vista dalla vetta sul Lagazuoi Grande e sulle Tofane

Rifugio Lagazuoi

Trincea verso l’entrata delle gallerie

Nelle Gallerie del Lagazuoi

Tratto attrezzato all’uscita delle gallerie

Scendendo al Passo Falzarego


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

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San Cassiano/St. Kassian – Val Badia – estate e inverno 2019, 2021, 2022 e 2023

La Val Badia/Gadertal è una lunga valle dolomitica ladina che presenta dalla congiunzione con la Val Pusteria/Pustertal fino all’ultimo centro abitato della valle, Corvara, uno sviluppo di oltre 30 chilometri.

San Cassiano/St. Kassian/San Ciascian, frazione di Badia che conta circa 400 abitanti, posta ad oltre 1500 metri di quota, si trova nella valle che da La Villa/Stern/La Ila porta al Passo Valparola e al Passo Falzarego che mettono in comunicazione con Cortina d’Ampezzo e il Veneto (QUI la “pillola” sul Passo Valparola e il Passo Falzarego e QUI quella sul paese di La Villa).

I due passi sono sede del museo sulla Prima Guerra mondiale, punto di partenza della Funivia Lagazuoi e di numerose escursioni e sentieri attrezzati che ricalcano percorsi di guerra come quelli al Sass de Stria, del Kaiserjäger, delle Gallerie del Lagazuoi e al Monte Sief e Col di Lana (QUI la “pillola” sui sentieri Kaiserjäger e delle Gallerie del Lagazuoi, QUI quella sull’ascesa al Monte Sief e Col di Lana e QUI la “pillola” sulla salita al Sass de Stria).

Il paese di San Cassiano si sviluppa intorno alla chiesa dedicata all’omonimo santo e costruita a partire dal 1762 in stile gotico; nel borgo si trova anche il Museo dell’orso “Museo Ursus Ladinicus” con reperti fossili di orsi ritrovati in zone circostanti.

Dal paese, e dai suoi dintorni, è possibile compiere direttamente numerose escursioni da cui si gode una bellissima vista sui gruppi dolomitici delle Conturines, Odle/Geisler e sull’altopiano del Pralongià; quest’ultimo può essere raggiunto anche tramite la cabinovia del Piz Sorega che parte direttamente dal centro abitato (QUI la “pillola” sull’Altopiano del Pralongià e QUI quella sul percorso verso il Rifugio Scotoni, il Lago Lagazuoi, la Cima Ce de Salares e la Malga Munt de Valparola).

Tramite la cabinovia del Piz Sorega ci si collega anche con il famoso comprensorio sciistico dell’Alta Badia e del Sellaronda che collega sci ai piedi le quattro valli ladine: Val Gardena e Badia in Sudtirolo, Livinallongo in Veneto e Fassa in Trentino (QUI la “pillola” sul comprensorio sciistico Alta Badia).

Dalla cabinovia Piz Sorega partono anche alcuni percorsi innevati, battuti dal gatto delle nevi, adatti per escursionismo invernale con le ciaspole; tra essi troviamo, per esempio, il percorso che conduce al Rifugio Pralongià ed allo Störes (QUI la “pillola” sulla salita invernale al Rifugio Pralongià ed allo Störes).

Inoltre, in inverno, a pochi chilometri da San Cassiano nella zona dell’Armentarola-Sciarè è presente un grande centro da sci di fondo che è anche punto di partenza per il percorso escursionistico, solitamente battuto dal gatto delle nevi, verso i Pra de Sciarè, Malga Valparola e i Pra de Costa (QUI la “pillola” sul tracciato invernale Sciarè-Malga Valparola-Costa).

Paese di San Cassiano e dintorni bucolici

Chiesa parrocchiale

Museo ladino dell’orso

Vista dolomitica dal paese

San Cassiano e il gruppo montuoso delle Conturines visti dall’alto

Cabinovia Piz Sorega

Rifugio Piz Sorega e Parco di attività Movimënt

Escursionismo sull’altipiano del Pralongià

Rifugio Scotoni

Lago di Lagazuoi

Vista dalla cima Ce de Salares sull’area di San Cassiano

Malga Munt de Valparola

Forte con museo della Prima Guerra Mondiale al Passo Valparola

Passo Falzarego con funivia Lagazuoi

Sentiero attrezzato del Kaiserjäger

Gallerie del Lagazuoi

Salendo al Sass de Stria

In vetta al Sass de Stria

Monte Sief

Col di Lana

San Cassiano in inverno

Piste della zona di San Cassiano nel comprensorio sciistico Alta Badia

Centro fondo di Sciarè

Escursionismo invernale verso il Pralongià e lo Stores

Percorso su neve verso i Pra de Sciarè, Malga Valparola e i Pra de Costa

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Badia



Cliccare sull’immagine per visualizzare San Cassiano su Google Maps