Le Cascate di Fanes, la cui più alta si trova a 1730 metri di quota, sono poste nel gruppo dolomitico Fanes-Sennes-Braies (situato in parte in territorio dell’Alto Adige/Südtirol ed in parte in Veneto); l’accesso alle cascate avviene dal centro visitatori del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, situato tra il Passo di Cimabanche ed il paese di Cortina d’Ampezzo.
Il percorso si trova in territorio veneto ma a pochi chilometri di distanza dal confine con l’Alto Adige, posto al Passo di Cimabanche, e raggiungibile da Dobbiaco/Toblach dal versante sudtirolese (QUI la “pillola” sul paese di Dobbiaco).
Le Cascate di Fanes, formate dall’omonimo Rio di Fanes, sono situate lungo il corso del torrente che tra canyon, salti d’acqua e passaggi spettacolari; le due cascate più rilevanti sono visitabili grazie a tre differenti vie ferrate che, pur essendo di moderato impegno tecnico, richiedono la giusta attrezzatura ed esperienza su questi percorsi e che permettono di passare letteralmente dietro le cascate!
Il percorso comincia dal Centro visitatori del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo (1310 m, rifugio, stretta stradina asfaltata per raggiungerlo dalla strada tar Cortina d’Ampezzo ed il Passo Cimabanche).
Seguendo il sentiero 10 per le Cascate di Fanes (su cui sono poste indicazioni sulla flora locale) si procede in saliscendi in modesta pendenza nel bosco su stradina asfaltata, superando anche due posnti sul Rio di Fanes; continuando sul sentiero 10 che diventa una mulattiera sterrata, con pendenza più elevata, si giunge al Ponte Outo/Ponte Alto (1467 m, 1.00 ora dalla partenza).
Seguendo i cartelli per il sentiero attrezzato alla cascata si scende su traccia sassosa giungendo, in breve, alla targa di inizio della Ferrata Giovanni Barbara; si segue una cengia in discesa con in vista la Csacata di Fanes Grande.
La cengia attrezzata con cavi passa dietro la cascata (tratto, naturalmente, bagnato), i cavi condicono, quindi, in discesa in un breve canalino e poi lungo una parete piuttosto esposta attrezzata con cavi e staffe; la traccia prosegue poi tra grandi massi attraversando il torrente in un paio di punti fino ad un punto basso con caretelli.
Ignorato il bivio per il belvdere si percorre a destra un ponticello di metallo alla base della cascata e si risale su gradoni rocciosi attrezzati con cavi giungendo all’attacco della Ferrata Lucio Dalaiti; il percorso, attrezzato con cavi, percorre una cengia un po’ esposta alternata a gradoni rocciosi fino a giungere ad una ripida traccia tra arbusti che riporta nei pressi del Ponte Outo (1.00 ora la percorrenza delle due ferrate, 2.00 ore dalla partenza).
Dal Ponte Outo si segue la scorciatoia numero 10 per la Val di Fanes salendo ripidamente su mulattiera ghiaiosa fino ad un bivio; seguendo il sentiero dei canyon e delle cascate si scende brevemente nel bosco, si percorre un ponte e si sale quindi ripidamente su traccia terrosa e sassosa, con anche dei gradoni di metallo, risalendo a lato di una parete con belle viste su diverse cascatelle.
Superato un secondo ponte, seguendo sempre il sentiero dei canyon e delle cascate si procede su traccia terrosa nel bosco, alternando tratti su ripida salita ad altri in saliscendi passando alla base della Cascata superiore, fino allo Sbarco de Fanes, con bivio per il sentiero attrezzato alla cascata.
Seguendo a destra verso la cascata si giunge all’inizio della Ferrata Cengia De Mattia; anche in questo caso si segue una cengia, attrezzata con cavi e staffe, passando dietro alla cascata (anche qui traccia bagnata); si sale, poi su paretina con staffe e cavo fino a giungere ad una traccia terrosa in saliscendi che supera un ponticello e torna, quindi, allo Sbarco de Fanes (1730 m, 1.30 ore dal Ponte Outo, 3.30 ore dalla partenza).
Dallo Sbarco de Fanes si prende il sentiero 10 in discesa su mulattiera ghiaiosa che (ignorando i successivi bivi) riporta ripidamente al Ponte Outo e, per il percorso dell’andata con alcuni saliscendi, al Centro Visitatori del Parco (1.30 ore dallo Sbarco de Fanes, 5.00 ore dalla partenza).
Percorso: Centro visitatori Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo – Ponte Outo – Ferrata Giovanni Barbara – Ferrata Lucio Dalaiti – Ponte Outo – Sbarco de Fanes – Ferrata Cengia de Mattia – Sbarco de Fanes – Ponte Outo – Centro visitatori Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo
Sentieri: 10 – Ferrata Giovanni Barbara – Ferrata Lucio Dalaiti – scorciatoia 10 – Sentiero dei Canyon e delle Cascate – Ferrata Cengia de Mattia – 10
Dislivello: 700 metri in salita e discesa considerati anche i saliscendi
Tempo di percorrenza: 5.00 ore totali
Quota massima: 1730 m
Difficoltà: EEA – ferrate di moderato impegno tecnico per chi ha espereinza di questo genere di percorsi ma che richiedono la giusta attrezzatura (kit da ferrata e casco) ed attenzione, alcuni tratti esposti. Anche la percorrenza del sentiero del Canyon e delle Ferrate richiede, comunque, assenza di vertigini e passo sicuro sviluppo lungo di circa 15 chilometri totali
Data di ascesa: giugno 2023
Esperienza di Stefano: necessario tempo asciutto, io ho percorso l’itinerario con torrente con grande portata d’acqua che ha reso alcuni passaggi più impegnativi; in questi casi serve ancora più attenzione.
è bene non sottovalutare in generale il percorso che, nel suo complesso, risulta lungo e piuttosto faticoso
Cartelli alla partenza

Lungo il tratto in saliscendi su asfalto con indicazioni botaniche e punti panoramici sul torrente





Salendo più ripidamente al Ponte Outo

Ponte Outo

Panorama dai pressi del Ponte Outo

Via Ferrata Giovanni Barbara








Vista sulla Cascata di Fanes Grande

Ponticello metallico

Via Ferrata Lucio Dalaiti



Salendo sulla scorciatoia 10

Lungo il sentiero dei canyon e delle cascate





Alla base della cascata superiore allo Sbarco de Fanes

Via ferrata Cengia De Mattia







Ponte nei pressi dello Sbarco de Fanes

Scendendo al Ponte Outo sul sentiero 10

Cliccare sull’immagine per visualizzare il Centro visitatori del Parco Dolomiti d’Ampezzo su Google Maps

DISCLAIMER:
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Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.
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