Cascate di Fanes (1730 m) – Ferrate G. Barbara – L. Dalaiti – Cengia De Mattia – Dolomiti – giugno 2023

Le Cascate di Fanes, la cui più alta si trova a 1730 metri di quota, sono poste nel gruppo dolomitico Fanes-Sennes-Braies (situato in parte in territorio dell’Alto Adige/Südtirol ed in parte in Veneto); l’accesso alle cascate avviene dal centro visitatori del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, situato tra il Passo di Cimabanche ed il paese di Cortina d’Ampezzo.

Il percorso si trova in territorio veneto ma a pochi chilometri di distanza dal confine con l’Alto Adige, posto al Passo di Cimabanche, e raggiungibile da Dobbiaco/Toblach dal versante sudtirolese (QUI la “pillola” sul paese di Dobbiaco).

Le Cascate di Fanes, formate dall’omonimo Rio di Fanes, sono situate lungo il corso del torrente che tra canyon, salti d’acqua e passaggi spettacolari; le due cascate più rilevanti sono visitabili grazie a tre differenti vie ferrate che, pur essendo di moderato impegno tecnico, richiedono la giusta attrezzatura ed esperienza su questi percorsi e che permettono di passare letteralmente dietro le cascate!

Il percorso comincia dal Centro visitatori del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo (1310 m, rifugio, stretta stradina asfaltata per raggiungerlo dalla strada tar Cortina d’Ampezzo ed il Passo Cimabanche).
Seguendo il sentiero 10 per le Cascate di Fanes (su cui sono poste indicazioni sulla flora locale) si procede in saliscendi in modesta pendenza nel bosco su stradina asfaltata, superando anche due posnti sul Rio di Fanes; continuando sul sentiero 10 che diventa una mulattiera sterrata, con pendenza più elevata, si giunge al Ponte Outo/Ponte Alto (1467 m, 1.00 ora dalla partenza).

Seguendo i cartelli per il sentiero attrezzato alla cascata si scende su traccia sassosa giungendo, in breve, alla targa di inizio della Ferrata Giovanni Barbara; si segue una cengia in discesa con in vista la Csacata di Fanes Grande.
La cengia attrezzata con cavi passa dietro la cascata (tratto, naturalmente, bagnato), i cavi condicono, quindi, in discesa in un breve canalino e poi lungo una parete piuttosto esposta attrezzata con cavi e staffe; la traccia prosegue poi tra grandi massi attraversando il torrente in un paio di punti fino ad un punto basso con caretelli.
Ignorato il bivio per il belvdere si percorre a destra un ponticello di metallo alla base della cascata e si risale su gradoni rocciosi attrezzati con cavi giungendo all’attacco della Ferrata Lucio Dalaiti; il percorso, attrezzato con cavi, percorre una cengia un po’ esposta alternata a gradoni rocciosi fino a giungere ad una ripida traccia tra arbusti che riporta nei pressi del Ponte Outo (1.00 ora la percorrenza delle due ferrate, 2.00 ore dalla partenza).

Dal Ponte Outo si segue la scorciatoia numero 10 per la Val di Fanes salendo ripidamente su mulattiera ghiaiosa fino ad un bivio; seguendo il sentiero dei canyon e delle cascate si scende brevemente nel bosco, si percorre un ponte e si sale quindi ripidamente su traccia terrosa e sassosa, con anche dei gradoni di metallo, risalendo a lato di una parete con belle viste su diverse cascatelle.
Superato un secondo ponte, seguendo sempre il sentiero dei canyon e delle cascate si procede su traccia terrosa nel bosco, alternando tratti su ripida salita ad altri in saliscendi passando alla base della Cascata superiore, fino allo Sbarco de Fanes, con bivio per il sentiero attrezzato alla cascata.
Seguendo a destra verso la cascata si giunge all’inizio della Ferrata Cengia De Mattia; anche in questo caso si segue una cengia, attrezzata con cavi e staffe, passando dietro alla cascata (anche qui traccia bagnata); si sale, poi su paretina con staffe e cavo fino a giungere ad una traccia terrosa in saliscendi che supera un ponticello e torna, quindi, allo Sbarco de Fanes (1730 m, 1.30 ore dal Ponte Outo, 3.30 ore dalla partenza).

Dallo Sbarco de Fanes si prende il sentiero 10 in discesa su mulattiera ghiaiosa che (ignorando i successivi bivi) riporta ripidamente al Ponte Outo e, per il percorso dell’andata con alcuni saliscendi, al Centro Visitatori del Parco (1.30 ore dallo Sbarco de Fanes, 5.00 ore dalla partenza).

Percorso: Centro visitatori Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo – Ponte Outo – Ferrata Giovanni Barbara – Ferrata Lucio Dalaiti – Ponte Outo – Sbarco de Fanes – Ferrata Cengia de Mattia – Sbarco de Fanes – Ponte Outo – Centro visitatori Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo

Sentieri: 10 – Ferrata Giovanni Barbara – Ferrata Lucio Dalaiti – scorciatoia 10  – Sentiero dei Canyon e delle Cascate – Ferrata Cengia de Mattia – 10

Dislivello: 700 metri in salita e discesa considerati anche i saliscendi

Tempo di percorrenza: 5.00 ore totali

Quota massima: 1730 m

Difficoltà: EEA –  ferrate di moderato impegno tecnico per chi ha espereinza di questo genere di percorsi ma che richiedono la giusta attrezzatura (kit da ferrata e casco) ed attenzione, alcuni tratti esposti. Anche la percorrenza del sentiero del Canyon e delle Ferrate richiede, comunque, assenza di vertigini e passo sicuro sviluppo lungo di circa 15 chilometri totali

Data di ascesa: giugno 2023

Esperienza di Stefano: necessario tempo asciutto, io ho percorso l’itinerario con torrente con grande portata d’acqua che ha reso alcuni passaggi più impegnativi; in questi casi serve ancora più attenzione.
è bene non sottovalutare in generale il percorso che, nel suo complesso, risulta lungo e piuttosto faticoso

Cartelli alla partenza

Lungo il tratto in saliscendi su asfalto con indicazioni botaniche e punti panoramici sul torrente

Salendo più ripidamente al Ponte Outo

Ponte Outo

Panorama dai pressi del Ponte Outo

Via Ferrata Giovanni Barbara

Vista sulla Cascata di Fanes Grande

Ponticello metallico

Via Ferrata Lucio Dalaiti

Salendo sulla scorciatoia 10

Lungo il sentiero dei canyon e delle cascate

Alla base della cascata superiore allo Sbarco de Fanes

Via ferrata Cengia De Mattia

Ponte nei pressi dello Sbarco de Fanes

Scendendo al Ponte Outo sul sentiero 10


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime delle Dolomiti e delle Alpi Carniche



Lago di Dobbiaco/Toblacher See – Val Pusteria – gennaio 2022

Il Lago di Dobbiaco/Toblacher See, posto a 1258 metri di quota, è situato a pochi chilometri di distanza dal noto paese di Dobbiaco/Toblach in alta Val Pusteria/Pustertal; il lago giace in zona idilliaca circondato da vette dolomitiche del gruppo delle Dolomiti di Sesto e delle Dolomiti di Braies (QUI la “pillola” sul Lago di Dobbiaco in versione estiva e QUI quella sul paese di Dobbiaco).

In inverno è possibile percorrere il giro delle sponde del lago su tracciato innevato, di circa 3 chilometri di lunghezza, solitamente battuto; è, comunque, sempre bene fare attenzione, soprattutto con bambini, a possibili tratti ghiacciati, non è, invece, possibile attraversare a piedi le acque innevate del lago.

Il percorso attorno a Lago di Dobbiaco comincia dal parcheggio posto lungo la strada della Val di Landro (1258 m, hotel-ristorante), dal parcheggio si giunge in breve alle sponde del lago percorrendo verso sinistra il percorso che porta dapprima lungo la sponda del lago e poi nel bosco fino ad un ponticello.
Superato il ponticello si seguono sempre le indicazioni per il percorso invernale raggiungendo l’altra sponda del lago e raggiungendo, con percorso tra bosco e radure, una piattaforma panoramica e la zona dell’imbarcadero attraversando anche una pista da fondo.
Da qui si supera un altro ponte che riporta nel punto dove si è iniziato il giro del lago nei pressi del parcheggio (1.15 ore dalla partenza).

Percorso: giro intorno al Lago di Dobbiaco

Sentieri: traccia battuta invernale che segue in il sentiero estivo attorno al lago

Dislivello: nessuno

Tempo di percorrenza: 1.15  ore

Quota massima: 1258 m

Difficoltà: EAI – escursione dallo sviluppo relativamente breve di circa 3 chilometri e dalla difficoltà tecnica contenuta, prestare, comunque, attenzione a possibili tratti ghiacciati che, se presenti, richiedono attrezzatura adeguata; non avventurarsi sulla superficie del lago.

Data di percorrenza: gennaio 2022

Annotazioni: il giro attorno al lago può essere anche percorso in senso inverso a quello descritto percorrendo, così, prima il tratto più soleggiato

Giro intorno al lago

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina

Scopriamo QUI altre “pillole” sui sentieri innevati e ciaspolate in Sudtirolo


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DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Lago di Dobbiaco/Toblacher See – Val Pusteria – estate 2021 e inverno e primavera 2022

Il Lago di Dobbiaco/Toblacher See, situato a 1250 metri di quota, è posto in Valle di Landro/Dürrensteintal a pochi chilometri di distanza dal paese di Dobbiaco/Toblach in alta Val Pusteria/Pustertal; lo specchio d’acqua è formato dal fiume Rienza/Rienz e giace in zona idilliaca ed è, pertanto, molto amato e frequentato (QUI la “pillola” sul paese di Dobbiaco).

Il piccolo, ma incantevole, Lago di Dobbiaco ha uno sviluppo costiero di 4,5 chilometri e una profondità massima di 3,5 metri; lungo le sponde del lago è stato tracciato un percorso natura “Naturlehrpfad” ove sono posti diversi pannelli informativi su geologia, fauna e flora presenti nell’area protetta del lago.

Il lago è, come detto, posto in posizione magnifica con diversi monti dolomitici che si specchiano sulla superficie lacustre; lo specchio d’acqua ospita anche diverse specie animali tra cui cigni, anatre e molti pesci ed uccelli che è spesso possibile osservare camminando sulle sponde del lago.

Il Lago di Dobbiaco presenta acque molto fredde per cui è sconsigliato immergercisi, è però possibile noleggiare delle barche nelle strutture con hotel e ristoranti presenti in loco; il lago è anche posto nei pressi del tracciato per mountain bike Dobbiaco-Cortina che, in inverno, diventa una lunga pista da sci di fondo.

In inverno il tracciato intorno al Lago di Dobbiaco viene solitamente battuto permettendo, così, una bella escursione innevata lungo le sponde del lago; è bene, comunque, fare attenzione alle condizioni del percorso e non attraversare le acque innevate (QUI la “pillola” sul sentiero invernale attorno al lago).

Nella stagione invernale il Lago di Dobbiaco è posto anche sul tracciato di diverse piste da sci da fondo facenti parte della Dobbiaco Nordic Ski Arena, tra esse si trova anche lo storico tracciato che congiunge Dobbiaco con Cortina d’Ampezzo.

QUI il link YouTube al video sul giro intorno al Lago di Dobbiaco in estate

Il Lago di Dobbiaco

Lungo il Sentiero natura/Naturlehrpfad

Alcune delle strutture turistiche della zona

Fauna del lago

Il Lago di Dobbiaco in inverno

Piste da sci da fondo nella zona del lago

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina

Scopriamo QUI altre “pillole” sui laghi del Sudtirolo


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Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Corno di Fana/Toblacher Pfannhorn (2663 m) – Rifugio Bonner Hütte (2340 m) – Alpi Noriche – luglio 2023

Il Corno di Fana/Toblacher Pfannhorn, cima posta a 2663 metri di quota, è una vetta molto panoramica,  posta nelle Alpi Noriche/Norische Alpen sulla cresta di confine tra Italia ed Austria tra Alto Adige/Südtirol e Tirolo austriaco; dalla cima il panorama spazia dalle Dolomiti e Alpi Carniche a gran parte delle Alpi Noriche e fin verso i Tauri in Austria.

Il Corno di Fana presenta varie possibilità di salita, viene qui descritta l’ascensione classica con partenza dal parcheggio di Candelle/Kandellen, in Valle San Silvestro/Wahlen, posto nei pressi del noto paese di Dobbiaco/Toblach in Val Pusteria/Pustertal (QUI la “pillola” sul paese di Dobbiaco).

Il percorso presenta una difficoltà tecnica moderata ma presenta uno sviluppo ed un dislivello rilevanti, lungo la salita si attraversano diversi ambienti, prima boscosi e poi con pascoli fino al Rifugio Bonner Hütte, dal rifugio si sale poi alla vetta in ambiente selvaggio con alternanza di zone rocciose ed altre con magra erba.

La salita al Corno di Fana comincia dal parcheggio di Candelle/Kandellen (1604 m), raggiungibile su stradina asfaltata da Dobbiaco seguendo per la Valle San Silvestro e poi per i masi Steiner e Bergrast.
Si sale sul percorso numero 25, dapprima su asfalto, ad una vicina chiesetta e poi entrando nel bosco; la mulattiera diviene poi sterrata arrivando ad un ponte ed ignorando il bivio col sentiero 25A; la mulattiera prosegue la salita nel bosco, alternando tratti ripidi ad altri in pendenza moderata, fino ad un bivio con due possibilità di salita.
Seguendo a destra la variante un po’ meno pendente si sale, comunque piuttosto ripidamente, su mulattiera fino ad un tornante con bivio; prendendo a sinistra si continua la salita incontrando la variante che sale più ripida.
La mulattiera sterrata e sassosa continua, quindi, la salita uscendo da bosco e portando, in tornanti tra pascoli, al Rifugio Bonner (2340 m, 2.00 ore dalla partenza).

Dal Rifugio Bonner si segue sempre il sentiero 25 per il Corno di Fana/Pfannhorn salendo su ripido sentiero sassoso e terroso, con anche diversi gradoni di legno; si continua poi su traccia in pendenza moderata fino al punto Hochrast, a 2579 metri di quota.

Dall’Hochrast si sale, in breve, su traccia terrosa e sassosa ad un bivio, da cui, sempre su sentiero 25, si sale, su traccia ghiaiosa in moderata pendenza, alla vetta del Corno di Fana (2663 m, croce, cippo di confine e tavola panoramica delle cime, 1.00 ora dal Rifugio Bonner, 3.00 ore dalla partenza).
Discesa per lo stesso percorso in 2.30 ore, 5.30 ore dalla partenza.

Percorso: parcheggio Candelle – Rifugio Bonner – Corno di Fana – Rifugio Bonner – parcheggio Candelle

Sentieri: 25

Dislivello: 1050 metri in salita e discesa

Tempo di percorrenza: 5.30 ore (3.00 ore la salita, 2.30 ore la discesa)

Quota massima: 2663 m

Difficoltà: E – escursione di difficoltà tecnica moderata ma dal dislivello rilevante e dallo sviluppo lungo di circa 12 chilometri totali

Data di ascesa: luglio 2023

Annotazioni: è bene controllare i periodi di apertura del rifugio e fare attenzione ai diversi bivi sulla stradina che porta al parcheggio

Esperienza di Stefano: è bene scegliere una giornata con buona visibilità per godere del bellissimo panorama di vetta e lungo il percorso; la zona è spesso ventosa, è meglio, quindi, optare per giornate con vento non troppo forte. Il percorso non è molto difficile tecnicamente ma non va sottovalutato visto il forte dislivello ed i diversi tratti ripidi

Al parcheggio di Candelle

Chiesetta nei pressi del parcheggio

Lungo il primo tratto di salita

Lungo la mulattiera usciti dal bosco salendo al Rifugio Bonner

Al Rifugio Bonner

Primo tratto di salita dal rifugio verso il Corno di Fana

All’Hochrast

Ultimo tratto di salita verso il Corno di Fana

In vetta al Corno di Fana

Panorama dalla cima


Cliccare sull’immagine per visualizzare il parcheggio di Candelle/Kandellen di Dobbiaco su Google Maps


DISCLAIMER:

Le attività dell’alpinismo, arrampicata ed escursionismo sono pericolose se effettuate senza preparazione fisica, teorica e senza la adeguata attrezzatura, possono quindi creare danni a se stessi ed alle persone che condividono e sono coinvolte nell’attività.

Chi volesse percorrere gli itinerari descritti è tenuto ad assumere le rituali informazioni necessarie per la sicurezza in loco o presso associazioni escursionistiche della zona, nonchè dotarsi di aggiornata carta topografica e della attrezzatura adatta. Per la difficoltà che presentano le escursioni vi invitiamo a farvi guidare solo ed esclusivamente da Guide esperte ed ufficialmente autorizzate dalle organizzazioni preposte alla certificazione delle stesse.

Declino inoltre ogni responsabilità per gli eventuali errori, inesattezze ed indicazioni riportati nell’articolo e per gli eventuali danni ed incidenti da essi derivanti.

Scopriamo QUI altre “pillole” sulle cime di Monti di Fundres, Vedrette di Ries, Alpi di Zillertal e Alpi Noriche

Scopriamo QUI altre “pillole” sul turismo in Val Pusteria

Dobbiaco/Toblach – Val Pusteria – estate 2019 e 2023, primavera 2021 e inverno 2022

Nella zona dell’Alta Val Pusteria/Hochpustertal troviamo alcuni dei paesi dell’Alto Adige/Südtirol più amati e conosciuti dai turisti e visitatori, tra questi sono presenti San Candido/Innichen, Sesto/Sexten, Villabassa/Niederdorf, Monguelfo/Welsberg e Dobbiaco/Toblach.

Il borgo di Dobbiaco è posto a oltre 1200 metri di quota, conta più di 3000 abitanti con le sue frazione come Valle San Silvestro/Wahlen, ed è situato, tra San Candido e Villabassa, nei pressi della Sella di Dobbiaco/Toblacher Sattel che divide lo scorrere dei fiumi della Rienza/Rienz (verso l’Isarco/Eisack) e la Drava/Drau (verso il Danubio).

L’abitato di Dobbiaco, che si sviluppa intorno alla chiesa parrocchiale barocca del 1760 dedicata a San Giovanni Battista, è dominato dalla mole delle cime delle Alpi Carniche/Karnischen Alpen, le Alpi Noriche e le Dolomiti di Sesto/Sextner Dolomiten.

Dal borgo partono, quindi, molti sentieri di varia difficoltà e sono possibili svariate escursioni, con bellissimi panorami, in un contesto bucolico e boschivo a media quota e più selvaggio salendo verso rifugi e vette; tra gli itinerari più noti troviamo quello che porta al Rifugio Bonner ed alla vett del Corno di Fana/Toblacher Pfannhorn (QUI la “pillola” sulla salita al Rifugio Bonner ed al Corno di Fana).

Sono presenti, inoltre, molte piste ciclabili, la ferrovia della Val Pusteria e collegamenti pubblici verso le località vicine per offrire ampia possibilità di movimento a turisti e locali per scoprire la bellissima zona circostante.

A pochi chilometri dal paese di Dobbiaco è posto anche l’omonimo Lago di Dobbiaco/Toblacher See posto in zona idilliaca con bellissima vista sulle Dolomiti; intorno al lago, lungo il quale sono presenti anche diverse attività turistiche, si sviluppa anche un giro ad anello che costeggia le sponde del meraviglioso specchio d’acqua (QUI la “pillola” sul Lago di Dobbiaco).

In inverno il paese di Dobbiaco presenta un atmosfera molto caratteristica, ospita un piccolo mercatino di Natale e permette diverse attività quali sci alpino nel comprensorio Dreiz Zinnen Dolomites posto nei vicini paesi di San Candido/Innichen e Sesto/Sexten, sci di fondo nella vicina Dobbiaco Nordic Ski Arena e passeggiate su sentieri innevati come quella posta lungo le sponde del Lago di Dobbiaco (QUI la “pillola” sul comprensorio Drei Zinnen Dolomites e QUI quella sul percorso invernale al Lago di Dobbiaco).

Chiesa di San Giovanni Battista

Scorci del paese

Monumento a Gustav Mahler

Dobbiaco vista dai bucolici dintorni

Lago di Dobbiaco

Dobbiaco e la Valle San Silvestro viste salendo al Rifugio Bonner ed al Corno di Fana

Rifugio Bonner

Salendo al Corno di Fana

In vetta al Corno di Fana

Dobbiaco in inverno

Piste da fondo della Dobbiaco Nordic Ski Arena

Percorso invernale attorno al Lago di Dobbiaco

Scopriamo QUI altre “pillole” sulla Val Pusteria e la Valle Aurina



Cliccare sull’immagine per visualizzare Dobbiaco su Google Maps